Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ireneo Nicora – Da’ un segno
La mostra si snoda in due spazi espositivi distinti, in galleria e in una vecchia casa colonica abbandonata da anni dove l’artista ha invitato cinque amici artisti a lasciare un segno e a mettersi idealmente in viaggio con lui.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Frammenti di edizioni antiche, vecchie stampe, copertine di libri usati, corde, tessuti, vecchi cartoni da imballaggio, legni e manoscritti scovati nelle immondizie delle strenne popolari del mercato delle pulci di Saint-Ouen a Parigi, dove alloggiano intere famiglie di migranti e di senza tetto, sono il centro dell’opera di Ireneo Nicora. Lacerati, legati, rattoppati, intrisi di cera d’api e «arricchiti» con disegni a graffito o foglie d’oro di 22 kt, diventano un amplificatore di storie. Allegoria del corpo umano, raccontano le proprie storie ed i destini di coloro che li hanno «vissuti». Le condizioni delle persone e i luoghi che attraversano vi restano imprigionate. Accompagnano centinaia di migranti e di senza tetto privi d’identità, che vivono sulla loro pelle un drammatico nomadismo e una crudele indefinitezza sociale, non dissimili dalle condizioni subite dall’oggetto.
Dal 9 ottobre al 13 novembre 2016, la Galleria Carlo Mazzi ospiterà la mostra di Ireneo Nicora da’ un segno, la mostra si snoderà su due spazi espositivi distinti: la Galleria Mazzi e l’affascinante Casa Eugenia, una casa disabitata da anni, risalente al 1700 ubicata nella frazione di Predasco, che ben si presta ad accogliere parte della duplice installazione di Nicora.
Il percorso espositivo accoglierà una selezione di opere recenti e, per la prima volta, un ricco nucleo di disegni impregnati di cera d’api realizzati su documenti che risalgono alla la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Si tratta di manoscritti di anonimi francesi e appunti scritti a mano che appartennero a Clotilde Tomamichel, cugina della bisnonna di Ireneo. La mostra rappresenta un’occasione per scoprire un aspetto poco noto del lavoro dell’artista locarnese che, dopo aver trascorso vent’anni in Cile, da qualche anno vive e lavora in Francia, a Parigi, dove opera soprattutto mediante installazioni: una di queste, Meditatio, è stata presentata due anni fa nella Sinopia di Casa Rusca a Locarno.
Durante l’allestimento della mostra Ireneo ha invitato cinque amici artisti ad intervenire, lasciando un loro segno, negli spazi di Casa Eugenia. Il suo desiderio esprime bene la continuità tra generazioni, il rispetto e l’amicizia. Lasciare un segno è
un’espressione importante, che denota interesse verso il senso dell’uomo nel mondo,
è un proposito ricco di significato, poiché testimonia l’aspirazione ad appartenere a una storia ed aver un ruolo nel portarlo avanti insieme agli altri.
Dal testo di Claudio Guarda nel catalogo: “Ireneo Nicora idealmente riscatta quei fogli (con tutto quel che dentro vi passa) dall’oblio e li rimette nel circuito della vita: riattivando il filo del tempo. Quelle «reliquie» appese alle pareti della galleria chiedevano però di non esser lette semplicemente come pezzi d’arte. Non nella loro singolarità, bensì nella loro totalità, nello spirito che le informa e nella materia di cui son fatte esse rivelano infatti la concezione di un pensiero e di un atteggiamento che va ben oltre la dimensione di una ricerca estetica: e che vuol essere invece vicinanza.
Ecco allora che raccogliendo tutte quelle testimonianze a quadreria su un’unica parete, l’artista invita il visitatore a transitare, vale a dire a ripercorrere un cammino e a rivivere dentro di sé quelle carte: un po’ come davanti agli ex-voto appesi l’uno accanto o sopra l’altro in non poche chiese o cappelle delle nostre terre. La galleria sfuma così la sua funzione abituale, diventa spazio meditativo, luogo della memoria, dimensione del tempo, metafora del viaggio.
Affine, ma anche leggermente diverso, il secondo intervento con il quale l’artista entra nella realtà del territorio vissuto, si sposta, ripercorre fisicamente un tratto di strada ed entra «accompagnato» negli spazi disabitati di Casa Eugenia. Riccardo Carazzetti, Paolo Mazzuchelli, Reto Rigassi e Flavia Zanetti sono stati invitati idealmente a mettersi in viaggio con lui, a entrare con lui nei locali vuoti di Casa Eugenia e a lasciarvi un loro segno d’arte e di condivisione; la fotografa Katja Snozzi lo lascerà invece all’interno del catalogo documentando i singoli interventi artistici, ma soprattutto restituendo con le sue fotografie le suggestioni dei luoghi e del tempo.
09
ottobre 2016
Ireneo Nicora – Da’ un segno
Dal 09 ottobre al 13 novembre 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARLO MAZZI
Tegna, Via Cantonale, (Locarno)
Tegna, Via Cantonale, (Locarno)
Orario di apertura
venerdì e domenica 15.00 - 18.00
Vernissage
9 Ottobre 2016, h 10.30
Autore
Curatore