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Iros Marpicati – Misteri di vita e di forme arcane
La mostra ripercorre il lavoro dell’ultimo decennio di Iros Marpicati, presentato da Claudio Strinati e Gianfranco Ferlisi, autori dei testi in catalogo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Provincia con la rassegna dedicata a Iros Marpicati, allestita alla Casa del Mantegna, approfondisce
e mette a fuoco un percorso estetico che - come sottolinea Mauro Morselli (il presidente) – individua
«un raffinatissimo percorso in cui si palesa l’esigenza di depositare nei quadri la verità, la serietà, la
capacità virtuosistica con cui l’artista ha praticato, per sessant’annni, l’esercizio della pittura, per
indagare i contenuti dell’arte, per portare in mostra una visione di taglio sociale e psicologico che
inquadra perfettamente l’alienazione e la solitudine dell’uomo contemporaneo. Si prospetta così, per il
pubblico, un vero e proprio itinerario nel labirinto di un mondo meccanico e artificiale, per osservare la
prigionia e l’abbandono di efebici corpi umani, la molteplicità di ingranaggi che si fanno paesaggio
onirico, astratto e visionario».
La rassegna calibra dunque, nella misura degli spazi severi e razionali ideati dal grande Umanista,
un’iniziativa in grado di esprimere un forte sentimento della contemporaneità.
La mostra – intitolata Misteri di vita e di forme arcane - ripercorre il lavoro dell’ultimo decennio di
Iros Marpicati, presentato da Claudio Strinati (già Soprintendente del Polo Museale Romano) e da
Gianfranco Ferlisi (storico dell’Arte), autori dei testi in catalogo. Quello che emerge dalla rassegna è il
percorso ambizioso di un raffinatissimo artista nato a Ghedi e formatosi all’Accademia Carrara di
Bergamo, con Achille Funi, e poi diplomato a Brera. Iros iniziò a calcare la scena dell’arte alla fine degli
anni Cinquanta, con temi di racconto civile e di protesta. Sullo sfondo di un realismo esistenziale, si
materializzava allora un lirismo amaro in grado di realizzare un discorso tagliente su una umanità
umiliata e offesa, sulle vite di sconfitti ai margini della storia.
E la critica italiana, da Valsecchi a De Micheli, da Kaisserlian a Bruno, ne riconobbe immediatamente il
talento.
Negli ultimi vent’anni l’autore ha cominciato a rivolgere la sua attenzione alla delicata alla relazione tra
l’artista e la macchina, con paesaggi astratti e geometrici, con la presenza di congegni industriali
assillanti e aggressivi, con forme primarie assiderate da un gelo glaciale dove si smarriscono, come
fantasmi, le silhouette di minuscole figure umane.
Così l’artista ci dice, grazie alle cinquanta opere accuratamente selezionate, che l’arte non è la «scimmia»
della natura e che i suoi prodotti sono immagini complesse e testi iconici che possono parlare della
dimensione dell’uomo contemporaneo di fronte alla consapevolezza e alla nudità del proprio destino, di
ciò che Gadda avrebbe definito “la cognizione del dolore”.
È questo il tema con cui Iros Marpicati parla negli spazi della Casa del Mantegna. Assolutamente
originale e intrigante è la sua rivisitazione d’autore: la tirannia della tecnologia trasformata in anti-
provvidenza manzoniana, in incubo fatto di ombre e di sagome minacciose di congegni di fabbrica, di
colori piatti e primari. La perdita di ruolo dell’umanità suggerita da figurine in ombra, sperdute come
insetti, in sembra alludere ad un mondo in cui i fili narrativi di un futuro positivo sono disarticolati da
qualsiasi senso logico.
Il pittore vuole dunque che il pubblico osservi, alla Casa del Mantegna, le sue speciali geometrie con
quel loro quid di implacabile. Perché le sue geometrie si declinano in lunghe lame taglienti, in strette
balaustre che si affacciano sul vuoto, in compatti blocchi neri che terminano con triangoli acuminati. La
pretesa del dominio sul mondo si è ribaltata, si è trasformata in schiavitù.
E il percorso espositivo, nei suggestivi spazi rinascimentali, si snoda quindi come un lamento di carni
martoriate, lungo muraglie sempre difese da cocci aguzzi di bottiglia, in un sentimento di un “male di
vivere” che mineralizza, sulle tele, il dolore che il pittore ha incontrato nella sua vita, una pittorica
felicità di cui si ha fatto esperienza come una medicina salvifica.
La rassegna così, nelle varie sezioni, lungo le sale concentriche al tamburo-cortile, riassume, in parti
distinte ma anche complementari, un sorprendente dialogo con un immaginario pittorico di grande e
toccante suggestione.
Misteri di vita e di forme arcane
Mysteries of life and arcane shapes
IROS MARPICATI
Mantova - Casa del Mantegna 11 febbraio - 12 marzo 2017
inaugurazione sabato 11 febbraio, ore 17.00
catalogo con testi critici di
Claudio Stinati e Gianfranco Ferlisi
Casa del Mantegna
via Acerbi, 47
46100 Mantova
ORARI DI APERTURA
giovedì, venerdì, sabato e domenica: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle18.00
Lunedì e martedì chiuso.
Ingresso libero
Informazioni: tel. +39 0376 360506 - +39 0376 432432
fax +39 0376 326685 -fax +39 0376 432433
mail: casadelmantegna@provincia.mantova.it - info@turismo.mantova.it
www.casadelmantegna.it
www.turismo.mantova.it
Ufficio stampa e comunicazione:
Alessandra Ferrari
Tel. +39 0376 204322
mail alessandra.ferrari@provincia.mantova.it
e mette a fuoco un percorso estetico che - come sottolinea Mauro Morselli (il presidente) – individua
«un raffinatissimo percorso in cui si palesa l’esigenza di depositare nei quadri la verità, la serietà, la
capacità virtuosistica con cui l’artista ha praticato, per sessant’annni, l’esercizio della pittura, per
indagare i contenuti dell’arte, per portare in mostra una visione di taglio sociale e psicologico che
inquadra perfettamente l’alienazione e la solitudine dell’uomo contemporaneo. Si prospetta così, per il
pubblico, un vero e proprio itinerario nel labirinto di un mondo meccanico e artificiale, per osservare la
prigionia e l’abbandono di efebici corpi umani, la molteplicità di ingranaggi che si fanno paesaggio
onirico, astratto e visionario».
La rassegna calibra dunque, nella misura degli spazi severi e razionali ideati dal grande Umanista,
un’iniziativa in grado di esprimere un forte sentimento della contemporaneità.
La mostra – intitolata Misteri di vita e di forme arcane - ripercorre il lavoro dell’ultimo decennio di
Iros Marpicati, presentato da Claudio Strinati (già Soprintendente del Polo Museale Romano) e da
Gianfranco Ferlisi (storico dell’Arte), autori dei testi in catalogo. Quello che emerge dalla rassegna è il
percorso ambizioso di un raffinatissimo artista nato a Ghedi e formatosi all’Accademia Carrara di
Bergamo, con Achille Funi, e poi diplomato a Brera. Iros iniziò a calcare la scena dell’arte alla fine degli
anni Cinquanta, con temi di racconto civile e di protesta. Sullo sfondo di un realismo esistenziale, si
materializzava allora un lirismo amaro in grado di realizzare un discorso tagliente su una umanità
umiliata e offesa, sulle vite di sconfitti ai margini della storia.
E la critica italiana, da Valsecchi a De Micheli, da Kaisserlian a Bruno, ne riconobbe immediatamente il
talento.
Negli ultimi vent’anni l’autore ha cominciato a rivolgere la sua attenzione alla delicata alla relazione tra
l’artista e la macchina, con paesaggi astratti e geometrici, con la presenza di congegni industriali
assillanti e aggressivi, con forme primarie assiderate da un gelo glaciale dove si smarriscono, come
fantasmi, le silhouette di minuscole figure umane.
Così l’artista ci dice, grazie alle cinquanta opere accuratamente selezionate, che l’arte non è la «scimmia»
della natura e che i suoi prodotti sono immagini complesse e testi iconici che possono parlare della
dimensione dell’uomo contemporaneo di fronte alla consapevolezza e alla nudità del proprio destino, di
ciò che Gadda avrebbe definito “la cognizione del dolore”.
È questo il tema con cui Iros Marpicati parla negli spazi della Casa del Mantegna. Assolutamente
originale e intrigante è la sua rivisitazione d’autore: la tirannia della tecnologia trasformata in anti-
provvidenza manzoniana, in incubo fatto di ombre e di sagome minacciose di congegni di fabbrica, di
colori piatti e primari. La perdita di ruolo dell’umanità suggerita da figurine in ombra, sperdute come
insetti, in sembra alludere ad un mondo in cui i fili narrativi di un futuro positivo sono disarticolati da
qualsiasi senso logico.
Il pittore vuole dunque che il pubblico osservi, alla Casa del Mantegna, le sue speciali geometrie con
quel loro quid di implacabile. Perché le sue geometrie si declinano in lunghe lame taglienti, in strette
balaustre che si affacciano sul vuoto, in compatti blocchi neri che terminano con triangoli acuminati. La
pretesa del dominio sul mondo si è ribaltata, si è trasformata in schiavitù.
E il percorso espositivo, nei suggestivi spazi rinascimentali, si snoda quindi come un lamento di carni
martoriate, lungo muraglie sempre difese da cocci aguzzi di bottiglia, in un sentimento di un “male di
vivere” che mineralizza, sulle tele, il dolore che il pittore ha incontrato nella sua vita, una pittorica
felicità di cui si ha fatto esperienza come una medicina salvifica.
La rassegna così, nelle varie sezioni, lungo le sale concentriche al tamburo-cortile, riassume, in parti
distinte ma anche complementari, un sorprendente dialogo con un immaginario pittorico di grande e
toccante suggestione.
Misteri di vita e di forme arcane
Mysteries of life and arcane shapes
IROS MARPICATI
Mantova - Casa del Mantegna 11 febbraio - 12 marzo 2017
inaugurazione sabato 11 febbraio, ore 17.00
catalogo con testi critici di
Claudio Stinati e Gianfranco Ferlisi
Casa del Mantegna
via Acerbi, 47
46100 Mantova
ORARI DI APERTURA
giovedì, venerdì, sabato e domenica: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle18.00
Lunedì e martedì chiuso.
Ingresso libero
Informazioni: tel. +39 0376 360506 - +39 0376 432432
fax +39 0376 326685 -fax +39 0376 432433
mail: casadelmantegna@provincia.mantova.it - info@turismo.mantova.it
www.casadelmantegna.it
www.turismo.mantova.it
Ufficio stampa e comunicazione:
Alessandra Ferrari
Tel. +39 0376 204322
mail alessandra.ferrari@provincia.mantova.it
11
febbraio 2017
Iros Marpicati – Misteri di vita e di forme arcane
Dall'undici febbraio al 12 marzo 2017
arte contemporanea
Location
CASA DEL MANTEGNA
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Orario di apertura
mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle18.00
lunedì e martedì chiuso
Vernissage
11 Febbraio 2017, ore 17
Autore