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Iryna Datsko – The Repetition Game
mostra personale di Iryna Datsko, un’emergente artista Ucraina che espone per la prima volta le proprie opere astratte in Italia.
Comunicato stampa
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Sabato 21 Novembre ore 17.30 - Gestalt Gallery presenta “The Repetition Game”, mostra personale di Iryna Datsko, un’emergente artista Ucraina che espone per la prima volta le proprie opere astratte in Italia.
Continua dunque il doppio fill-rouge che contraddistingue il nuovo percorso di Gestalt Gallery nella ricerca di nuove forme di arte astratta ed in particolare nel sempre poco conosciuto, ma non per questo di minor valore, palcoscenico artistico dell’ est Europa. Dopo il grande successo della mostra estiva dell’Ungherese Peter Botos, questa volta apre i battenti una mostra tanto nuova quanto classica: The Repetition Game, con 12 opere inedite di Iryna Datsko accompagnata da un bel catalogo curato da Gestalt Gallery con un acutissimo testo critico di Alessandro Riva.
Se c’è una cosa in cui Gestalt Gallery è brava è lo scouting di nuovi talenti, questo le è trasversalmente riconosciuto e anche questa volta l’ispiratissima artista ucraina sembra confermare il trend con una mostra che è una visione accattivante quanto educata su uno stile geometrico-astratto che sembra non avere tempo.
E proprio nei tempi in cui il sistema dell’arte italiana e non solo sancisce il successo degli storici artisti dell’astratto e del concettuale, mentre il mercato internazionale si scuote per esplodere valanghe di banconote sui nostri Castellani, Scheggi, Agnetti, lo spirito del tempo (quello Zeitgeist tanto caro alla storia di Gestalt Gallery) sembra raccontarci che l’arte è tornata ad allontanarsi dalla figurazione. In questo contesto storico-culturale-economico prende forza l’opera di I. Datsko con i suoi quadri belli quanto assoluti.
E c’è qualcosa di tremendamente ironico nel modo in cui l’artista realizza le proprie opere, quell’ossessione per la ripetitività del gesto e la precisione della forma trova in noi un simpatico riferimento al suo strumento principale: Il filo… proprio così! Una donna che dipinge con il filo di cotone. Non trovate che questo sia perversamente strabiliante? La nuova serie delle opere di Datsko è un’infinita ed ordinata distesa di trame di fili colorati, piacevoli quanto rigorosi; un vortice perfetto, un’esplosione di labirinti, un gioco senza fine. Il gioco della ripetizione – The Repetition Game, come una pratica zen che produce opere astratte, come un mantra visivo che vive nella testa di Irina fin da quando rimase profondamente commossa dall’armonia immanente di una ragnatela su cui si era un giorno, per caso, soffermata.
“Quello di Iryna Dapsko è un lavoro che si riallaccia in maniera esplicita alla tradizione storica dell’arte cinetico-programmata per l’aspetto apertamente sperimentale e illusorio della percezione ottica data dall’incrocio e dal gioco mutevole dei fili, oltre che per il modello dichiaratamente seriale, frattale, rizomatico, combinatorio della composizione formale dell’opera.” Scrive, come sempre magistralmente, Alessandro Riva… e ancora: “L’opera stessa, creata in maniera meticolosa e certosina con un esercizio di manualità che, per la sua dimensione volutamente e coscientemente ripetitiva, rimanda a tecniche rituali (quali la creazione di mandala, lo sgranare del rosario etc.) tradizionalmente utilizzate come attività di preparazione e introduzione a pratiche di accrescimento spirituale, di concentrazione e di elevazione verso dimensioni ultraterrene, giunge così a farci uscire, almeno per un istante, dall’ambito interpretativo strettamente estetico-formale, offrendoci un ponte verso altro, un invito ad uscire dai canoni illusori del reale e un ragionamento simbolico sulle correnti di energia che uniscono l’uomo al cosmo, la terra al cielo, l’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.”
Una mostra per esperti d’arte, una mostra per esteti incalliti, una mostra per tutti coloro che adorano i codici che ci circondano.
“Come si dice bellezza poetica si dovrebbe dire altresì dire bellezza matematica.” Blaise Pascal
Continua dunque il doppio fill-rouge che contraddistingue il nuovo percorso di Gestalt Gallery nella ricerca di nuove forme di arte astratta ed in particolare nel sempre poco conosciuto, ma non per questo di minor valore, palcoscenico artistico dell’ est Europa. Dopo il grande successo della mostra estiva dell’Ungherese Peter Botos, questa volta apre i battenti una mostra tanto nuova quanto classica: The Repetition Game, con 12 opere inedite di Iryna Datsko accompagnata da un bel catalogo curato da Gestalt Gallery con un acutissimo testo critico di Alessandro Riva.
Se c’è una cosa in cui Gestalt Gallery è brava è lo scouting di nuovi talenti, questo le è trasversalmente riconosciuto e anche questa volta l’ispiratissima artista ucraina sembra confermare il trend con una mostra che è una visione accattivante quanto educata su uno stile geometrico-astratto che sembra non avere tempo.
E proprio nei tempi in cui il sistema dell’arte italiana e non solo sancisce il successo degli storici artisti dell’astratto e del concettuale, mentre il mercato internazionale si scuote per esplodere valanghe di banconote sui nostri Castellani, Scheggi, Agnetti, lo spirito del tempo (quello Zeitgeist tanto caro alla storia di Gestalt Gallery) sembra raccontarci che l’arte è tornata ad allontanarsi dalla figurazione. In questo contesto storico-culturale-economico prende forza l’opera di I. Datsko con i suoi quadri belli quanto assoluti.
E c’è qualcosa di tremendamente ironico nel modo in cui l’artista realizza le proprie opere, quell’ossessione per la ripetitività del gesto e la precisione della forma trova in noi un simpatico riferimento al suo strumento principale: Il filo… proprio così! Una donna che dipinge con il filo di cotone. Non trovate che questo sia perversamente strabiliante? La nuova serie delle opere di Datsko è un’infinita ed ordinata distesa di trame di fili colorati, piacevoli quanto rigorosi; un vortice perfetto, un’esplosione di labirinti, un gioco senza fine. Il gioco della ripetizione – The Repetition Game, come una pratica zen che produce opere astratte, come un mantra visivo che vive nella testa di Irina fin da quando rimase profondamente commossa dall’armonia immanente di una ragnatela su cui si era un giorno, per caso, soffermata.
“Quello di Iryna Dapsko è un lavoro che si riallaccia in maniera esplicita alla tradizione storica dell’arte cinetico-programmata per l’aspetto apertamente sperimentale e illusorio della percezione ottica data dall’incrocio e dal gioco mutevole dei fili, oltre che per il modello dichiaratamente seriale, frattale, rizomatico, combinatorio della composizione formale dell’opera.” Scrive, come sempre magistralmente, Alessandro Riva… e ancora: “L’opera stessa, creata in maniera meticolosa e certosina con un esercizio di manualità che, per la sua dimensione volutamente e coscientemente ripetitiva, rimanda a tecniche rituali (quali la creazione di mandala, lo sgranare del rosario etc.) tradizionalmente utilizzate come attività di preparazione e introduzione a pratiche di accrescimento spirituale, di concentrazione e di elevazione verso dimensioni ultraterrene, giunge così a farci uscire, almeno per un istante, dall’ambito interpretativo strettamente estetico-formale, offrendoci un ponte verso altro, un invito ad uscire dai canoni illusori del reale e un ragionamento simbolico sulle correnti di energia che uniscono l’uomo al cosmo, la terra al cielo, l’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.”
Una mostra per esperti d’arte, una mostra per esteti incalliti, una mostra per tutti coloro che adorano i codici che ci circondano.
“Come si dice bellezza poetica si dovrebbe dire altresì dire bellezza matematica.” Blaise Pascal
21
novembre 2015
Iryna Datsko – The Repetition Game
Dal 21 novembre al 18 dicembre 2015
arte contemporanea
Location
GESTALT GALLERY
Pietrasanta, Via Stagio Stagi, 28, (Lucca)
Pietrasanta, Via Stagio Stagi, 28, (Lucca)
Orario di apertura
giovedì - Domenica 10.30 - 13.00 e 17.00 - 20.00
Vernissage
21 Novembre 2015, h 17.30
Autore
Curatore