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Isabella Bordoni – Lacrima (e vive)
L’elemento caratterizzante di Isabella Bordoni è il legame tra vita e medium elettronico. E’ il video che aiuta l’immagine ad avere un significato, essa vive ed esiste grazie al video, coinvolgendo chi si sente toccato profondamente dalla storia, isolato completamente nello spazio oscuro della sala degli Archi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 5 giugno, ore 18,00, Sala degli Archi, Piazza Cavour: Lacrima (e vive).
Project room. Installazione interattiva per voce, volto, gocce d?acqua.
Idea:
Isabella Bordoni; progetto: Isabella Bordoni, Horst Hörtner, Stefan Mittlboeck-Jungwirth, Cristopher Lindinger, Reinhold Bidner, Ars Electronica/Futurelab Linz; volto: Isabella Bordoni, Sandro Lombardi; enviromental design: Horst Hörtner; design dell?acqua: Stefan Mittlboeck-Jungwirth; design del software: Cristopher Lindinger; design
del suono: Isabella Bordoni, Horst Hörtner; assistenza tecnica: Andrea Morolli.
L?esposizione è promossa da: Comune di Rimini, Provincia di Rimini, Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, Ars Electronica Center-Futurelab Linz, Palazzo delle Papesse Siena, Forum Austriaco di Cultura Milano, SSL-Stahlbetonschwellenwerk Linz.
L?elemento caratterizzante di Isabella Bordoni è il legame tra vita e medium elettronico. E? il video che aiuta l?immagine ad avere un significato, essa vive ed esiste grazie al video, coinvolgendo chi si sente toccato profondamente dalla storia, isolato completamente nello spazio oscuro della sala degli Archi.
In quest?opera di Isabella Bordoni, allestita in collaborazione con Ars Electronica, c?è la lucida consapevolezza che è il video, inteso come mezzo di comunicazione, a far ragionare sulla propria esistenza e a dare significato profondo agli eventi della vita, mantenendo vivo un ricordo, facendolo diventare eterno, strappandolo alla morte e all?oblìo. L?artista riminese racconta con poche inquadrature la propria storia ispirata dall?acqua,
dalle gocce di pioggia vissute qualche anno fa a Berlino ripercorrendo insieme allo spettatore uno sprazzo di memoria. L?attimo vissuto viene evocato attraverso la performance ripresa dal video, documentato con l?intento di non farlo morire.
Suoni e voci aiutano a materializzare i ricordi, l?acqua gocciolante dal soffitto introduce l?elemento-vita.
"Romantico, mitico, fratturato, proiettato, smaterializzato?un corpo, quello dell?arte, che segna l?aspirazione ad una visione che vada al di là della produzione dell?oggetto artistico e si manifesti come gesto nella dimensione dell?esistenza. L?opera è concepita, per Isabella Bordoni, come organismo vivente e centro di irradiazione simbolica, e diviene lo strumento attraverso il quale l?artista crea una visione luminosa. Il corpo dell?opera di Isabella Bordoni diventa un simbolo, anzi, un processo attraverso cui le energie si scaricano in forme di comportamento istintivamente poetiche. Ogni opera di Isabella è un ?andamento? e Lacrima (e vive) crea una partitura in cui comportamento, istinto e linguaggio si unificano e la visione non è più solo un mezzo espressivo dell?arte, ma un oggetto della creazione estetica. L?opera di Isabella Bordoni è in sé una scrittura, un sistema di segni che traducono poeticamente la necessità della ricerca indefinita dell?Altro da sé. Il confine tra visibile ed invisibile non è più un confine tra materia e spiritualità, l?immaginario del contemporaneo è sempre più sovrastato dalla consapevolezza di una mutazione che investe tutti i sensi attraverso una serie di messaggi che producono forme di estraneamento. Per Isabella diviene necessario che nella comunicazione siano contrapposte forme capaci di mettere lo spettatore in contatto diretto con l?invisibile, con il proprio altrove. Una lacrima, un gesto, un battito di palpebre?e la visione muta?
(?) E? caratteristica di Isabella la capacità di narrazione senza racconto, una qualità che appartiene al simbolico, in una sorta di continuo rimando all?altra faccia di ogni cosa, quella sospensione in cui convivono, in una sorta di tensione segreta, la consapevolezza e la poesia." (Francesca Alfano Miglietti)
Isabella Bordoni (Rimini, 1962). Poeta, autrice, performer, scrittrice, regista per teatro, radio, net e media projects. Cura e coordina progetti interdisciplinari nei territori di produzione artistica, tecnica, teorica.
Ha presentato le proprie opere in Europa, America, Medio Oriente. Fra gli altri
presso Museum Moderner Kunst Vienna, Fundaciò Joan Mirò Barcellona, Tiroler Landesmuseum Innsbruck, Kunsthalle Tirol, Künstlerhaus Bethanien Berlin, Ars Electronica Linz, Washington Projects for the Arts, Palais des Beaux Arts Bruxelles, Spiel.Art Monaco di Baviera, Experimental Intermedia New York, Museum of Women in the Arts Washington D.C. Suoi testi, o testi sul suo lavoro
sono apparsi in:
Kaleodoscopien - Theatralität, Performance, Medialität (Institut für Theaterwissenschaft der Universität Lepzig) 2000, Isabella Bordoni, the written body; Transit, Kunst im eletronischen Raum, Verlag Triton, Wien 1993, Niemandsland; Verlag Triton, Wien 1994, Zietgleic; Performance Ritual Prozeß Handbuch der Aktionskunst in Europa by Elisabeth Jappe, Prestel-Verlag München-New York 1993.
Project room. Installazione interattiva per voce, volto, gocce d?acqua.
Idea:
Isabella Bordoni; progetto: Isabella Bordoni, Horst Hörtner, Stefan Mittlboeck-Jungwirth, Cristopher Lindinger, Reinhold Bidner, Ars Electronica/Futurelab Linz; volto: Isabella Bordoni, Sandro Lombardi; enviromental design: Horst Hörtner; design dell?acqua: Stefan Mittlboeck-Jungwirth; design del software: Cristopher Lindinger; design
del suono: Isabella Bordoni, Horst Hörtner; assistenza tecnica: Andrea Morolli.
L?esposizione è promossa da: Comune di Rimini, Provincia di Rimini, Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, Ars Electronica Center-Futurelab Linz, Palazzo delle Papesse Siena, Forum Austriaco di Cultura Milano, SSL-Stahlbetonschwellenwerk Linz.
L?elemento caratterizzante di Isabella Bordoni è il legame tra vita e medium elettronico. E? il video che aiuta l?immagine ad avere un significato, essa vive ed esiste grazie al video, coinvolgendo chi si sente toccato profondamente dalla storia, isolato completamente nello spazio oscuro della sala degli Archi.
In quest?opera di Isabella Bordoni, allestita in collaborazione con Ars Electronica, c?è la lucida consapevolezza che è il video, inteso come mezzo di comunicazione, a far ragionare sulla propria esistenza e a dare significato profondo agli eventi della vita, mantenendo vivo un ricordo, facendolo diventare eterno, strappandolo alla morte e all?oblìo. L?artista riminese racconta con poche inquadrature la propria storia ispirata dall?acqua,
dalle gocce di pioggia vissute qualche anno fa a Berlino ripercorrendo insieme allo spettatore uno sprazzo di memoria. L?attimo vissuto viene evocato attraverso la performance ripresa dal video, documentato con l?intento di non farlo morire.
Suoni e voci aiutano a materializzare i ricordi, l?acqua gocciolante dal soffitto introduce l?elemento-vita.
"Romantico, mitico, fratturato, proiettato, smaterializzato?un corpo, quello dell?arte, che segna l?aspirazione ad una visione che vada al di là della produzione dell?oggetto artistico e si manifesti come gesto nella dimensione dell?esistenza. L?opera è concepita, per Isabella Bordoni, come organismo vivente e centro di irradiazione simbolica, e diviene lo strumento attraverso il quale l?artista crea una visione luminosa. Il corpo dell?opera di Isabella Bordoni diventa un simbolo, anzi, un processo attraverso cui le energie si scaricano in forme di comportamento istintivamente poetiche. Ogni opera di Isabella è un ?andamento? e Lacrima (e vive) crea una partitura in cui comportamento, istinto e linguaggio si unificano e la visione non è più solo un mezzo espressivo dell?arte, ma un oggetto della creazione estetica. L?opera di Isabella Bordoni è in sé una scrittura, un sistema di segni che traducono poeticamente la necessità della ricerca indefinita dell?Altro da sé. Il confine tra visibile ed invisibile non è più un confine tra materia e spiritualità, l?immaginario del contemporaneo è sempre più sovrastato dalla consapevolezza di una mutazione che investe tutti i sensi attraverso una serie di messaggi che producono forme di estraneamento. Per Isabella diviene necessario che nella comunicazione siano contrapposte forme capaci di mettere lo spettatore in contatto diretto con l?invisibile, con il proprio altrove. Una lacrima, un gesto, un battito di palpebre?e la visione muta?
(?) E? caratteristica di Isabella la capacità di narrazione senza racconto, una qualità che appartiene al simbolico, in una sorta di continuo rimando all?altra faccia di ogni cosa, quella sospensione in cui convivono, in una sorta di tensione segreta, la consapevolezza e la poesia." (Francesca Alfano Miglietti)
Isabella Bordoni (Rimini, 1962). Poeta, autrice, performer, scrittrice, regista per teatro, radio, net e media projects. Cura e coordina progetti interdisciplinari nei territori di produzione artistica, tecnica, teorica.
Ha presentato le proprie opere in Europa, America, Medio Oriente. Fra gli altri
presso Museum Moderner Kunst Vienna, Fundaciò Joan Mirò Barcellona, Tiroler Landesmuseum Innsbruck, Kunsthalle Tirol, Künstlerhaus Bethanien Berlin, Ars Electronica Linz, Washington Projects for the Arts, Palais des Beaux Arts Bruxelles, Spiel.Art Monaco di Baviera, Experimental Intermedia New York, Museum of Women in the Arts Washington D.C. Suoi testi, o testi sul suo lavoro
sono apparsi in:
Kaleodoscopien - Theatralität, Performance, Medialität (Institut für Theaterwissenschaft der Universität Lepzig) 2000, Isabella Bordoni, the written body; Transit, Kunst im eletronischen Raum, Verlag Triton, Wien 1993, Niemandsland; Verlag Triton, Wien 1994, Zietgleic; Performance Ritual Prozeß Handbuch der Aktionskunst in Europa by Elisabeth Jappe, Prestel-Verlag München-New York 1993.
05
giugno 2004
Isabella Bordoni – Lacrima (e vive)
Dal 05 giugno al 04 luglio 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEL PODESTA’ O DELL’ARENGO
Rimini, Piazza Cavour, (Rimini)
Rimini, Piazza Cavour, (Rimini)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica ore 17.00-22,00. Lunedì chiuso
Vernissage
5 Giugno 2004, ore 18.00
Autore