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Isabella d’ Ortona – Luce e Colore, il ritorno dell’Arte
La sua espressione sembra essersi placata, ammorbidita, si è fatta più intima e raccolta trovando al proprio interno nuova forza ed energia, nuovi stimoli e argomenti per reagire positivamenta al grave disagio della solitudine e dell’isolamento imposto dalla pandemia.
Comunicato stampa
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Ritorna dunque allo “STUDIO C”, Isabella d’Ortona, e vi ritorna dopo le belle mostre tenute in precedenza, ma questa volta, oltre alle sue caratteristiche tematiche tutte legate alla vita e all'esistenza, la nostra artista presenta una nutrita e interessante serie di opere nate nel lungo periodo del loockdown. Straordinaria artista Isabella! Sempre pronta a stupire, a cambiare direzione, ad andare contro corrente, a proporre nuove e imprevedibili riflessioni. E così questi nuovi dipinti non sono affatto ispirati dal pessimismo o dalla travolgente “noia” del vivere imposta dal particolare momento storico, ma guardano avanti, si concentrano sulle bellezze della natura, sulla gioia del vivere e sulla capacità di saper godere delle piccole e grandi cose che la vita ci offre.
Nata a Cremona, attiva per lunghi anni a Roma e attualmente residente a Piacenza, Isabella D'Ortona è un'artista dal lungo curriculum e dall'intensa attività, con mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia e di molte capitali d'Europa.
Numerose anche le sue opere entrate a far parte di importanti collezioni ed Enti Istituzionali: tra queste è senza dubbio da segnalare una grande “Deposizione” collocata a Montecitorio, sede del Parlamento Italiano.
Di tutto riguardo anche il suo bagaglio critico con nomi di rilevanza nazionale: Elda Fezzi, Mario Monteverdi, Giorgio Mascherpa e poi l’indimenticabile Mario Ghilardi, il mio più stretto collaboratore degli anni settanta e ottanta. Nomi che hanno lasciato una traccia indelebile e che, con le loro critiche e i loro saggi, hanno profondamente inciso sul percorso dell'arte moderna e contemporanea. Nel corso della sua lunga e intensa attività, Isabella d'Ortona ha senza dubbio sentito il fascino e l'attrazione dell'Espressionismo tedesco, di nomi come Schiele, Munch, Ensor, Nolde e poi del nostro Realismo Esistenziale, ma questa volta la sua espressione sembra essersi placata, ammorbidita, si è fatta più intima e raccolta trovando al proprio interno nuova forza ed energia, nuovi stimoli e argomenti per reagire positivamenta al grave disagio della solitudine e dell'isolamento imposto dalla pandemia.
Allora sulle luminose pareti della galleria ecco sfilare la nuova produzione di Isabella D'Ortona. Non troviamo più la rappresentazione cruda e quasi violenta della realtà, nè le drammatiche visioni dei suoi corpi dilaniati e corrosi dalla monotonia del quotidiano. Ora tutto viene rivisto e re-interpretato sotto una nuova luce ed una nuova veste: gli occhi dell'artista si soffermano sulla natura, sui campi dorati di girasoli, sul cielo azzurro e profondo, sul volo libero dei gabbiani alla disperata ricerca di libertà e aria pura. Ogni tanto, all'interno di questi dipinti, compaiono anche figure femminili, ma non sono più quelle tipiche della sua espressione, scarnificate e drammatiche. Pur nella loro ridotta deformazione anatomica, tipica di tutto l’Espressionismo europeo, mantengono intatte le loro sembianze trasformandosi in esseri fragili e delicati, sensuali e poetici, evidente dimostrazione che forse il loro mondo non è poi così desolato come potrebbe apparire. Anche il colore di questi dipinti sembra essersi profondamente modificato: ora appare più limpido e chiaro, più terso e profondo e poi quella luce, continua e insistente, che sempre illumina le visioni e si posa sui fondi rendendoli delicati e leggeri. Luce e colore! Rappresentano il bisogno urgente di una nuova e diversa comunicazione, la necessità impellente di credere ancora nella storia e nella bellezza della vita.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 2 giugno.
Nata a Cremona, attiva per lunghi anni a Roma e attualmente residente a Piacenza, Isabella D'Ortona è un'artista dal lungo curriculum e dall'intensa attività, con mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia e di molte capitali d'Europa.
Numerose anche le sue opere entrate a far parte di importanti collezioni ed Enti Istituzionali: tra queste è senza dubbio da segnalare una grande “Deposizione” collocata a Montecitorio, sede del Parlamento Italiano.
Di tutto riguardo anche il suo bagaglio critico con nomi di rilevanza nazionale: Elda Fezzi, Mario Monteverdi, Giorgio Mascherpa e poi l’indimenticabile Mario Ghilardi, il mio più stretto collaboratore degli anni settanta e ottanta. Nomi che hanno lasciato una traccia indelebile e che, con le loro critiche e i loro saggi, hanno profondamente inciso sul percorso dell'arte moderna e contemporanea. Nel corso della sua lunga e intensa attività, Isabella d'Ortona ha senza dubbio sentito il fascino e l'attrazione dell'Espressionismo tedesco, di nomi come Schiele, Munch, Ensor, Nolde e poi del nostro Realismo Esistenziale, ma questa volta la sua espressione sembra essersi placata, ammorbidita, si è fatta più intima e raccolta trovando al proprio interno nuova forza ed energia, nuovi stimoli e argomenti per reagire positivamenta al grave disagio della solitudine e dell'isolamento imposto dalla pandemia.
Allora sulle luminose pareti della galleria ecco sfilare la nuova produzione di Isabella D'Ortona. Non troviamo più la rappresentazione cruda e quasi violenta della realtà, nè le drammatiche visioni dei suoi corpi dilaniati e corrosi dalla monotonia del quotidiano. Ora tutto viene rivisto e re-interpretato sotto una nuova luce ed una nuova veste: gli occhi dell'artista si soffermano sulla natura, sui campi dorati di girasoli, sul cielo azzurro e profondo, sul volo libero dei gabbiani alla disperata ricerca di libertà e aria pura. Ogni tanto, all'interno di questi dipinti, compaiono anche figure femminili, ma non sono più quelle tipiche della sua espressione, scarnificate e drammatiche. Pur nella loro ridotta deformazione anatomica, tipica di tutto l’Espressionismo europeo, mantengono intatte le loro sembianze trasformandosi in esseri fragili e delicati, sensuali e poetici, evidente dimostrazione che forse il loro mondo non è poi così desolato come potrebbe apparire. Anche il colore di questi dipinti sembra essersi profondamente modificato: ora appare più limpido e chiaro, più terso e profondo e poi quella luce, continua e insistente, che sempre illumina le visioni e si posa sui fondi rendendoli delicati e leggeri. Luce e colore! Rappresentano il bisogno urgente di una nuova e diversa comunicazione, la necessità impellente di credere ancora nella storia e nella bellezza della vita.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 2 giugno.
21
maggio 2022
Isabella d’ Ortona – Luce e Colore, il ritorno dell’Arte
Dal 21 maggio al 02 giugno 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
Feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30. Lunedi' chiuso
Vernissage
21 Maggio 2022, ore 18:00
Autore
Curatore