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Ishmael Randall Weeks
Prima personale europea di Ishmael Randall Weeks. Nelle tre sale della galleria, una grande installazione site-specific amplia l’esplorazione dell’artista legata ai concetti di spazio e prospettive quotidiane. Elemento fondante del suo lavoro è l’alterazione di materiali trovati e riciclati.
Comunicato stampa
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Federica Schiavo Gallery è lieta di presentare la prima personale europea di Ishmael Randall Weeks.
Per l’installazione site-specific nelle sale della galleria, l’artista intende sfruttare i tre diversi spazi per ampliare la propria esplorazione legata ai concetti di spazio e prospettive quotidiane, integrando riflessioni su paesaggio, architettura, roof design ed erosione, quale modo per entrare in un dialogo formale, concettuale e visivo incentrato sulla fragilità e sulla struttura.
L’elemento fondante del lavoro di Randall Weeks è l’alterazione, spesso in loco, di materiali trovati e riciclati e di detriti ambientali, quali: barattoli vuoti, libri e stampe, biciclette, parti di barche e frammenti di costruzioni edilizie, convertendo oggetti umili al fine di creare installazioni site-specific, sculture e opere su carta che esaminano a fondo questioni relative all’urbanizzazione, allo sviluppo, al viaggio, alla mobilità e allo scambio in un mondo globalizzato. Le sue sculture assumono spesso la forma di mezzi di trasporto, quali carretti, gru, carrelli così come carrozze, mappe alterate e strutture precarie che evocano le migrazioni stesse dell’artista; negli ultimi quattro anni Randall Weeks è vissuto tra il Perù, il Brasile, la Bolivia, il Messico e New York.
Creando lavori che prendono la forma visiva di oggetti funzionali, anche se privi del loro aspetto produttivo, l’artista indirizza a nozioni di lavoro manuale e di utilità, forzando l’analisi della nostra comprensione di forme culturali specifiche. Inoltre l’utilizzo di oggetti abbandonati, di rifiuti e di detriti quali materiali scultorei, costringe al riconoscimento dei singoli elementi, sfruttando e adattando allo stesso tempo i loro codici e le loro associazioni particolari.
Ishmael Randall Weeks è nato a Cusco, Peru nel 1976. Vive e lavora tra New York e Lima. Randall Weeks ha studiato al Bard College, Annandale-on-Hudson, New York, dove si è diplomato, e successivamente alla Skowhegan School of Painting and Sculpture, nel Maine. Dal 2000 ha cominciato ad esporre in mostre personali a New York, in Messico, in Bolivia e in Perù, ed ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive internazionali fra cui la 10 Biennale dell’Avana, Cuba nel 2009, e 9 Biennale di Cuenca nel 2007. Il suo lavoro è attualmente esposto nella collettiva, “Greater New York”, MOMA PS1, New York. Ha inoltre ricevuto borse di studio, residenze d’artista e premi da una serie di istituzioni, fra le quali: Foundation for Contemporary Art, New York, 2005; The Art Matters Foundation, New York, 2008; Marie Walsh Sharpe Foundation, New York, 2009; The Vermont Studio Art Center, Johnson, Vermont, 2003; Sculpture Space, New York, 2008; Kiosko Art Residency, Santa Cruz, Bolivia, 2008; La Curtiduria art center in Oaxaca, Messico, 2009.
Per l’installazione site-specific nelle sale della galleria, l’artista intende sfruttare i tre diversi spazi per ampliare la propria esplorazione legata ai concetti di spazio e prospettive quotidiane, integrando riflessioni su paesaggio, architettura, roof design ed erosione, quale modo per entrare in un dialogo formale, concettuale e visivo incentrato sulla fragilità e sulla struttura.
L’elemento fondante del lavoro di Randall Weeks è l’alterazione, spesso in loco, di materiali trovati e riciclati e di detriti ambientali, quali: barattoli vuoti, libri e stampe, biciclette, parti di barche e frammenti di costruzioni edilizie, convertendo oggetti umili al fine di creare installazioni site-specific, sculture e opere su carta che esaminano a fondo questioni relative all’urbanizzazione, allo sviluppo, al viaggio, alla mobilità e allo scambio in un mondo globalizzato. Le sue sculture assumono spesso la forma di mezzi di trasporto, quali carretti, gru, carrelli così come carrozze, mappe alterate e strutture precarie che evocano le migrazioni stesse dell’artista; negli ultimi quattro anni Randall Weeks è vissuto tra il Perù, il Brasile, la Bolivia, il Messico e New York.
Creando lavori che prendono la forma visiva di oggetti funzionali, anche se privi del loro aspetto produttivo, l’artista indirizza a nozioni di lavoro manuale e di utilità, forzando l’analisi della nostra comprensione di forme culturali specifiche. Inoltre l’utilizzo di oggetti abbandonati, di rifiuti e di detriti quali materiali scultorei, costringe al riconoscimento dei singoli elementi, sfruttando e adattando allo stesso tempo i loro codici e le loro associazioni particolari.
Ishmael Randall Weeks è nato a Cusco, Peru nel 1976. Vive e lavora tra New York e Lima. Randall Weeks ha studiato al Bard College, Annandale-on-Hudson, New York, dove si è diplomato, e successivamente alla Skowhegan School of Painting and Sculpture, nel Maine. Dal 2000 ha cominciato ad esporre in mostre personali a New York, in Messico, in Bolivia e in Perù, ed ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive internazionali fra cui la 10 Biennale dell’Avana, Cuba nel 2009, e 9 Biennale di Cuenca nel 2007. Il suo lavoro è attualmente esposto nella collettiva, “Greater New York”, MOMA PS1, New York. Ha inoltre ricevuto borse di studio, residenze d’artista e premi da una serie di istituzioni, fra le quali: Foundation for Contemporary Art, New York, 2005; The Art Matters Foundation, New York, 2008; Marie Walsh Sharpe Foundation, New York, 2009; The Vermont Studio Art Center, Johnson, Vermont, 2003; Sculpture Space, New York, 2008; Kiosko Art Residency, Santa Cruz, Bolivia, 2008; La Curtiduria art center in Oaxaca, Messico, 2009.
01
ottobre 2010
Ishmael Randall Weeks
Dal primo ottobre al 13 novembre 2010
arte contemporanea
Location
FEDERICA SCHIAVO GALLERY
Roma, Piazza Di Montevecchio, 16, (Roma)
Roma, Piazza Di Montevecchio, 16, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 12-19
Vernissage
1 Ottobre 2010, ore 18.00
Autore