Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Isia fotosintesi / La fotografia come bene culturale: arte professione e cultura
Questa mostra è un momento di riflessione sulla portata metodologica e didattica della fotografia nel nostro Istituto. Considerando la natura di “progettazione grafica ed editoria” dell’ISIA di Urbino, l’attenzione che da sempre la materia di fotografia – come pure, quella dell’illustrazione – dimostra, emoziona ed interessa occupando un ruolo importante tra gli studenti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ISIA FOTOSINTESI
di Paola Binante
Questa mostra è un momento di riflessione sulla portata metodologica e didattica della fotografia nel nostro Istituto. Considerando la natura di “progettazione grafica ed editoria” dell'ISIA di Urbino, l'attenzione che da sempre la materia di fotografia - come pure, quella dell'illustrazione – dimostra, emoziona ed interessa occupando un ruolo importante tra gli studenti.
ISIA FOTOSINTESI nasce dal rapporto tra la fotografia e le emozioni - toccando il linguaggio emotivo, la fotografia si può presentare come risultato della coniugazione della sensibilità del fotografo e delle persone che ne osservano il suo prodotto – i progetti dei ragazzi, analizzano il modo in cui il vedere spesso non sia un semplice atto fisiologico ma, un processo di significazione e/o riconoscimento basato su parametri culturali che cambiano da generazione in generazione, da società a società. I generi fotografici messi in luce, riteniamo essere i principali, senza nessuna pretesa di esaustività della classificazione, che logicamente e tecnicamente non ci è sembrata possibile.
Il progetto che sottende la sintesi finale del percorso educativo, intrapreso dagli studenti, è spesso elaborato e vissuto in primis con estremo entusiasmo, ma mai svincolato da difficoltà tecniche ed oggettive. Il rapporto con la ricerca dell' Io/Se riflesso nel proprio vissuto traspare dominante in tutti i lavori fotografici, da quelli reportagistici a quelli sul ritratto. Non è un caso, quindi, che le undici tesi in mostra interpretino in modo libero da qualsiasi schema, input o condizionamento la fotografia, rimandandoci ad una visione concettualmente intima più che a un vedere, un sentire attraverso gli occhi.
Lo sguardo di Barbara Cucinotta è sensibile alla memoria, Frammenti di un percorso a ritroso è la rappresentazione equilibrata di un passato fatto di luoghi e sensazioni, un viaggio autobiografico tra parola ed immagine. Ed è sempre la necessità del confronto che lega i ritratti di Gabriele Rosso con Sottopelle e Composizione con figura al centro di Cecilia Maria Giampaoli, nel primo viene indagata/catalogata una generazione con i suoi modi di apparire attraverso lo sguardo diretto nell'altro; nel secondo la comprensione del Se diviene fortemente interiore, un dualismo uomo/donna dove nell'altro ed il suo corpo si riflette il proprio essere.
L’uomo ed il rapporto, a volte, di “dipendenza” con spazi ed oggetti del suo quotidiano, è alla base del lavoro di Maurizio Santangelo, tale rapporto, figlio dell’isolamento e dell’alienazione in Oggetto/Corpo si svela attraverso la perdita di confine tra le parti, in cui l’una si unisce all’altra, in cui la figura umana si fonde con lo spazio.
Ma tra il modo di concepire la fotografia come mezzo superiore per esprimere se stessi e l'elogio della fotografia come modo superiore di porre se stessi al servizio della realtà, c'è meno differenza di quanto non paia. Hanno in comune il presupposto che la fotografia offra un sistema unico di rivelazioni: che ci mostri la realtà come non l'avevamo mai vista.
Lo spazio urbano ed il suo cambiamento è il dialogo affrontato da Roberta Paolucci in Shanghai07 e Roma di Alessandra Bicchi. L'occidentalizzazione dilagante nella città cinese ed il processo di distruzione della storia e delle tradizioni, sono rese attraverso una trasposizione lirica e soggettiva, l'emozione di uno stato d'animo. Straniante è, invece, la decodifica della città capitolina attuata con fedele ed oggettiva analisi; ci si interroga sul cambiamento visivo dei luoghi che, dal centro muovono sino alla periferia.
Ancora cambiamenti sociali e territoriali. Movimento naturale della popolazione di Francesca Bellussi indaga il quotidiano vivere dell'emigrante straniero nella comunità alle porte di Urbino. Con forte denuncia verso la mentalità territoriale entra in punta di piedi nello spazio domestico, restituendoci la sensazione di “spiare” l'intimità dell'altro.
Di tono giocoso è, invece, l'indagine sociale di Pasquale Moretti che ci trasporta nel mondo americano degli anni cinquanta. Con That's all right siamo catapultati - a ritroso – nella cultura del rockabilly in Italia, con forma autobiografica questo lavoro documenta una realtà sconosciuta a molti. Sempre di tono autobiografico è il lavoro di Caterina Fattori, con A da Caterina. Discorso fra menti amorose dove ci si interroga, sul percorso tracciato da Roland Barthes, dove e come si possa nel contemporaneo parlare d'amore.
Se la fotografia è l’immagine di un mondo possibile scelto tra i tanti mondi possibili, l’indagine su alcuni luoghi particolarmente privi di tracce che li riconducano alla loro reale collocazione spaziale e temporale può aprire finestre su un altrove lontano e misterioso. Sara Paioncini in Inattesa ci conduce in un viaggio di sospensione, dove il concetto stesso di tempo esprime l'inafferrabile ed il momento, dove l'idea di un qualcosa di stabile/instabile trova spazio nella visione. Tra equilibri e domande, è giocata anche la tesi di Muge Yilmaz, Il posto delle fotografie uno studio sulla figura del photo editor. Un reportage sull'Istituto realizzato con una particolare cifra espressiva che cambia aspetto e significato in rapporto alla sua struttura.
LA FOTOGRAFIA COME BENE CULTURALE: ARTE, PROFESSIONE E CULTURA
Convegno nazionale
ISIA Urbino, 21-22 Maggio 2010
In collaborazione con il Comune di Urbino.
Con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, AFAM, della Regione Marche, Provincia di Pesaro Urbino Soprintendenza PSAE Marche, delle associazioni AIAP, ADI Marche e AGI.
Con il sostegno di Banca delle Marche, Legato Albani, Urbino.
Con il contributo di SEA Gruppo srl.
Con la Collaborazione tecnica di Canson Infinity, Stampa FineArt Antonio Manta.
Comitato organizzativo:
Prof. Roberto Pieracini - Direttore ISIA di Urbino
Prof.ssa Paola Binante – Fotografa, docente ISIA
Prof. Alfredo Corrao – Fotografo MiBAC, docente ISIA
Prof. Roberto Maggiori – Critico d'arte, editore, docente ISIA
Venerdì 21 maggio
Ore 10.30
Inaugurazione della mostra ISIA Fotosintesi
Ore 11,00/13.00
Apertura dei lavori:
Giorgio Londei
Presidente ISIA Urbino
Interventi di:
Franco Corbucci, Sindaco di Urbino
Davide Rossi, Assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Pesaro e Urbino
Giuseppe Furlanis, MIUR Ministero dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Vittoria Garibaldi, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico
delle Marche – Urbino
Michele Ambrosini, Presidente Banca Marche
Francesco Andreani, Presidente Legato Albani, Urbino
Roberto Pieracini, Direttore ISIA Urbino
15.00/19.00
Fotografia e Beni Culturali
Presiede:
Alfredo Corrao, fotografo MIBAC, docente ISIA
Interventi di:
Elena Berardi, Istituto Centrale di Catalogo e Documentazione, responsabile della catalogazione delle collezioni fotografiche storiche dell’ICCD
Barbara Cattaneo, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Giuseppe Gaeta, Vice Presidente del CNAM, Consiglio Nazionale per l'Alta Formazione Artistica e Musicale
Donatella Matè, Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario.
Anna Perugini, Istituto Centrale di Catalogo e Documentazione
Maria Carla Sclocchi, Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario
Gli interventi previsti tendono ad evidenziare l'importanza della Fotografia, intesa nelle sue molteplici applicazioni, all'interno delle Istituzioni statali. In particolare si illustrerà il ruolo che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, attraverso i suoi Istituti centrali e periferici, svolge come punto di riferimento - legislativo ed operativo - con il mondo della Fotografia in ogni sua fase - dalla ripresa alla conservazione ed al restauro - ed in ogni suo aspetto, sia questo meramente tecnico o di valenza artistica.
La necessità di immagini atte a documentare campagne di scavo e restauri, oltre che l'intero patrimonio artistico del nostro Paese, fanno inoltre del MiBAC il maggior committente di lavori fotografici legati ai BB.CC.. Questo crescente patrimonio iconografico, unito a quello storico conservato negli archivi dei vari Istituti, rende i lavori odierni testimonianza dei diversi sbocchi professionali possibili.
Sabato 22 maggio
10.30/13.00
Fotografia e didattica
Presiede:
Roberto Maggiori, Critico d’arte, editore
Interventi di:
Alberto Bianda, Grafico, docente
Giuseppe Ceraudo, Docente di “Tecniche automatiche di rilevamento e rappresentazione” e “Aerotopografia archeologica” presso l’Università degli Studi di Lecce ed esperto di fotografia aerea
Claudio Marra, Critico, Saggista e Docente di "Storia della Fotografia" presso l'Università di Bologna DAMS
Augusto Pieroni, Critico, Saggista e Docente di “Storia della Fotografia” presso l'Università di Viterbo e di "Storia della Fotografia Contemporanea" alla Sapienza di Roma
Tiziana Serena, Ricercatrice presso l'Università di Firenze, docente di “Storia della Fotografia”
Gli interventi di alcuni dei più noti e qualificati docenti di Fotografia in Italia sono tesi a prendere in esame lo stato dell'insegnamento della fotografia nel nostro Paese. Ognuno dei relatori, ciascuno testimone di necessità e realtà anche estremamente diverse, illustrerà - in una panoramica che spazia dalla storia all'estetica, dall'interpretazione alla tecnica fotografica - la propria esperienza proponendo idee e soluzioni utili alla diffusione di tale materia nelle istituzioni scolastiche.
15.00/19.00
Fotografia e committenza
Presiede:
Paola Binante, Fotografa, docente ISIA
Interventi di:
Mario Cresci, Fotografo
Nino Migliori, Fotografo
Maria Rosaria Nappi, Ufficio UNESCO del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Storico dell’arte e critico
Roberta Valtorta, Direttore del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo
La sessione pomeridiana dei lavori vuole, attraverso l'intervento di Fotografi e rappresentanti della committenza pubblica, dibattere sulle aspettative e le problematiche del rapporto tra fotografia ed arte. Il confronto cercherà di comprendere le necessità degli Autori e delle Istituzioni al fine di evidenziare il valore dell'arte fotografica in Italia.
Incontro/dibattito con gli studenti
Chiusura dei lavori:
Roberto Pieracini, Direttore ISIA Urbino
di Paola Binante
Questa mostra è un momento di riflessione sulla portata metodologica e didattica della fotografia nel nostro Istituto. Considerando la natura di “progettazione grafica ed editoria” dell'ISIA di Urbino, l'attenzione che da sempre la materia di fotografia - come pure, quella dell'illustrazione – dimostra, emoziona ed interessa occupando un ruolo importante tra gli studenti.
ISIA FOTOSINTESI nasce dal rapporto tra la fotografia e le emozioni - toccando il linguaggio emotivo, la fotografia si può presentare come risultato della coniugazione della sensibilità del fotografo e delle persone che ne osservano il suo prodotto – i progetti dei ragazzi, analizzano il modo in cui il vedere spesso non sia un semplice atto fisiologico ma, un processo di significazione e/o riconoscimento basato su parametri culturali che cambiano da generazione in generazione, da società a società. I generi fotografici messi in luce, riteniamo essere i principali, senza nessuna pretesa di esaustività della classificazione, che logicamente e tecnicamente non ci è sembrata possibile.
Il progetto che sottende la sintesi finale del percorso educativo, intrapreso dagli studenti, è spesso elaborato e vissuto in primis con estremo entusiasmo, ma mai svincolato da difficoltà tecniche ed oggettive. Il rapporto con la ricerca dell' Io/Se riflesso nel proprio vissuto traspare dominante in tutti i lavori fotografici, da quelli reportagistici a quelli sul ritratto. Non è un caso, quindi, che le undici tesi in mostra interpretino in modo libero da qualsiasi schema, input o condizionamento la fotografia, rimandandoci ad una visione concettualmente intima più che a un vedere, un sentire attraverso gli occhi.
Lo sguardo di Barbara Cucinotta è sensibile alla memoria, Frammenti di un percorso a ritroso è la rappresentazione equilibrata di un passato fatto di luoghi e sensazioni, un viaggio autobiografico tra parola ed immagine. Ed è sempre la necessità del confronto che lega i ritratti di Gabriele Rosso con Sottopelle e Composizione con figura al centro di Cecilia Maria Giampaoli, nel primo viene indagata/catalogata una generazione con i suoi modi di apparire attraverso lo sguardo diretto nell'altro; nel secondo la comprensione del Se diviene fortemente interiore, un dualismo uomo/donna dove nell'altro ed il suo corpo si riflette il proprio essere.
L’uomo ed il rapporto, a volte, di “dipendenza” con spazi ed oggetti del suo quotidiano, è alla base del lavoro di Maurizio Santangelo, tale rapporto, figlio dell’isolamento e dell’alienazione in Oggetto/Corpo si svela attraverso la perdita di confine tra le parti, in cui l’una si unisce all’altra, in cui la figura umana si fonde con lo spazio.
Ma tra il modo di concepire la fotografia come mezzo superiore per esprimere se stessi e l'elogio della fotografia come modo superiore di porre se stessi al servizio della realtà, c'è meno differenza di quanto non paia. Hanno in comune il presupposto che la fotografia offra un sistema unico di rivelazioni: che ci mostri la realtà come non l'avevamo mai vista.
Lo spazio urbano ed il suo cambiamento è il dialogo affrontato da Roberta Paolucci in Shanghai07 e Roma di Alessandra Bicchi. L'occidentalizzazione dilagante nella città cinese ed il processo di distruzione della storia e delle tradizioni, sono rese attraverso una trasposizione lirica e soggettiva, l'emozione di uno stato d'animo. Straniante è, invece, la decodifica della città capitolina attuata con fedele ed oggettiva analisi; ci si interroga sul cambiamento visivo dei luoghi che, dal centro muovono sino alla periferia.
Ancora cambiamenti sociali e territoriali. Movimento naturale della popolazione di Francesca Bellussi indaga il quotidiano vivere dell'emigrante straniero nella comunità alle porte di Urbino. Con forte denuncia verso la mentalità territoriale entra in punta di piedi nello spazio domestico, restituendoci la sensazione di “spiare” l'intimità dell'altro.
Di tono giocoso è, invece, l'indagine sociale di Pasquale Moretti che ci trasporta nel mondo americano degli anni cinquanta. Con That's all right siamo catapultati - a ritroso – nella cultura del rockabilly in Italia, con forma autobiografica questo lavoro documenta una realtà sconosciuta a molti. Sempre di tono autobiografico è il lavoro di Caterina Fattori, con A da Caterina. Discorso fra menti amorose dove ci si interroga, sul percorso tracciato da Roland Barthes, dove e come si possa nel contemporaneo parlare d'amore.
Se la fotografia è l’immagine di un mondo possibile scelto tra i tanti mondi possibili, l’indagine su alcuni luoghi particolarmente privi di tracce che li riconducano alla loro reale collocazione spaziale e temporale può aprire finestre su un altrove lontano e misterioso. Sara Paioncini in Inattesa ci conduce in un viaggio di sospensione, dove il concetto stesso di tempo esprime l'inafferrabile ed il momento, dove l'idea di un qualcosa di stabile/instabile trova spazio nella visione. Tra equilibri e domande, è giocata anche la tesi di Muge Yilmaz, Il posto delle fotografie uno studio sulla figura del photo editor. Un reportage sull'Istituto realizzato con una particolare cifra espressiva che cambia aspetto e significato in rapporto alla sua struttura.
LA FOTOGRAFIA COME BENE CULTURALE: ARTE, PROFESSIONE E CULTURA
Convegno nazionale
ISIA Urbino, 21-22 Maggio 2010
In collaborazione con il Comune di Urbino.
Con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, AFAM, della Regione Marche, Provincia di Pesaro Urbino Soprintendenza PSAE Marche, delle associazioni AIAP, ADI Marche e AGI.
Con il sostegno di Banca delle Marche, Legato Albani, Urbino.
Con il contributo di SEA Gruppo srl.
Con la Collaborazione tecnica di Canson Infinity, Stampa FineArt Antonio Manta.
Comitato organizzativo:
Prof. Roberto Pieracini - Direttore ISIA di Urbino
Prof.ssa Paola Binante – Fotografa, docente ISIA
Prof. Alfredo Corrao – Fotografo MiBAC, docente ISIA
Prof. Roberto Maggiori – Critico d'arte, editore, docente ISIA
Venerdì 21 maggio
Ore 10.30
Inaugurazione della mostra ISIA Fotosintesi
Ore 11,00/13.00
Apertura dei lavori:
Giorgio Londei
Presidente ISIA Urbino
Interventi di:
Franco Corbucci, Sindaco di Urbino
Davide Rossi, Assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Pesaro e Urbino
Giuseppe Furlanis, MIUR Ministero dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Vittoria Garibaldi, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico
delle Marche – Urbino
Michele Ambrosini, Presidente Banca Marche
Francesco Andreani, Presidente Legato Albani, Urbino
Roberto Pieracini, Direttore ISIA Urbino
15.00/19.00
Fotografia e Beni Culturali
Presiede:
Alfredo Corrao, fotografo MIBAC, docente ISIA
Interventi di:
Elena Berardi, Istituto Centrale di Catalogo e Documentazione, responsabile della catalogazione delle collezioni fotografiche storiche dell’ICCD
Barbara Cattaneo, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Giuseppe Gaeta, Vice Presidente del CNAM, Consiglio Nazionale per l'Alta Formazione Artistica e Musicale
Donatella Matè, Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario.
Anna Perugini, Istituto Centrale di Catalogo e Documentazione
Maria Carla Sclocchi, Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario
Gli interventi previsti tendono ad evidenziare l'importanza della Fotografia, intesa nelle sue molteplici applicazioni, all'interno delle Istituzioni statali. In particolare si illustrerà il ruolo che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, attraverso i suoi Istituti centrali e periferici, svolge come punto di riferimento - legislativo ed operativo - con il mondo della Fotografia in ogni sua fase - dalla ripresa alla conservazione ed al restauro - ed in ogni suo aspetto, sia questo meramente tecnico o di valenza artistica.
La necessità di immagini atte a documentare campagne di scavo e restauri, oltre che l'intero patrimonio artistico del nostro Paese, fanno inoltre del MiBAC il maggior committente di lavori fotografici legati ai BB.CC.. Questo crescente patrimonio iconografico, unito a quello storico conservato negli archivi dei vari Istituti, rende i lavori odierni testimonianza dei diversi sbocchi professionali possibili.
Sabato 22 maggio
10.30/13.00
Fotografia e didattica
Presiede:
Roberto Maggiori, Critico d’arte, editore
Interventi di:
Alberto Bianda, Grafico, docente
Giuseppe Ceraudo, Docente di “Tecniche automatiche di rilevamento e rappresentazione” e “Aerotopografia archeologica” presso l’Università degli Studi di Lecce ed esperto di fotografia aerea
Claudio Marra, Critico, Saggista e Docente di "Storia della Fotografia" presso l'Università di Bologna DAMS
Augusto Pieroni, Critico, Saggista e Docente di “Storia della Fotografia” presso l'Università di Viterbo e di "Storia della Fotografia Contemporanea" alla Sapienza di Roma
Tiziana Serena, Ricercatrice presso l'Università di Firenze, docente di “Storia della Fotografia”
Gli interventi di alcuni dei più noti e qualificati docenti di Fotografia in Italia sono tesi a prendere in esame lo stato dell'insegnamento della fotografia nel nostro Paese. Ognuno dei relatori, ciascuno testimone di necessità e realtà anche estremamente diverse, illustrerà - in una panoramica che spazia dalla storia all'estetica, dall'interpretazione alla tecnica fotografica - la propria esperienza proponendo idee e soluzioni utili alla diffusione di tale materia nelle istituzioni scolastiche.
15.00/19.00
Fotografia e committenza
Presiede:
Paola Binante, Fotografa, docente ISIA
Interventi di:
Mario Cresci, Fotografo
Nino Migliori, Fotografo
Maria Rosaria Nappi, Ufficio UNESCO del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Storico dell’arte e critico
Roberta Valtorta, Direttore del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo
La sessione pomeridiana dei lavori vuole, attraverso l'intervento di Fotografi e rappresentanti della committenza pubblica, dibattere sulle aspettative e le problematiche del rapporto tra fotografia ed arte. Il confronto cercherà di comprendere le necessità degli Autori e delle Istituzioni al fine di evidenziare il valore dell'arte fotografica in Italia.
Incontro/dibattito con gli studenti
Chiusura dei lavori:
Roberto Pieracini, Direttore ISIA Urbino
21
maggio 2010
Isia fotosintesi / La fotografia come bene culturale: arte professione e cultura
Dal 21 al 22 maggio 2010
fotografia
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
EX CONVENTO DI SANTA CHIARA – ISIA
Urbino, Via Santa Chiara, 36, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Via Santa Chiara, 36, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
dalle ore 9.00 alle ore 18.00
sabato e domenica esclusi
Vernissage
21 Maggio 2010, ore 10.30. Ore 11,00/13.00 convegno La fotografia come bene culturale
Autore