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Israel today – memorie della Shoah
Israel today è una rassegna multimediale che intende far conoscere la situazione di ‘emergenza continua ‘ nella quale vivono gli artisti israeliani e di origine ebrea.
Comunicato stampa
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Il Museo Pino Pascali in collaborazione con il Center for Contemporany Art di Tel Aviv e l’Ambasciata d’Israele a Roma presenta una rassegna multimediale sull’arte contemporanea in Israele.
La rassegna già sostenuta dalla Presidenza della Regione Lazio si avvale della cura critica di Mary Angela Scroth e Sergio Edelsztein .
Israel today è una rassegna multimediale che intende far conoscere la situazione di ‘emergenza continua ‘ nella quale vivono gli artisti israeliani e di origine ebrea.
Sezione video:
Sono 12 video-artisti ,tutti giovani e residenti in Israele che fanno conoscere ai giovani di altri paesi la realtà nella quale essi vivono, ovvero in uno stato di assoluta precarietà ed incertezza per il futuro. I video hanno la durata di pochi minuti ognuno; viene usato un montaggio e un linguaggio da video-clip molto serrato e spesso velato di cinica ironia.
Gli autori guardano con speranza al futuro non dimenticando il tragico passato affrontato anche con la tipica vena ironica presente nella cultura ebraica. Come nella parodia che fa di Hitler Boaz Arad il quale indossa una maschera grottesca del dittatore ripreso mentre passa il suo tempo a disquisire di arte e dei suoi ‘acquerelli’ mentre in dissolvenza sullo sfondo si intravedono immagini dei tragici ‘ bagni ’ di Auschwitz.
Nel video di Ayelet Ben Porat invece il montaggio è frenetico e la colonna sonora è una sorta di rap ossessivo dato solo dal rumore delle cerniere lampo che vengono aperte e chiuse agli innumerevoli check point, i posti di blocco continui sulle strade d’Israele. I giovani video-maker ci presentano con il linguaggio accattivante del video-clip, un mondo che conosciamo poco realmente , i pensieri e i desideri ma anche le critiche che la nuova generazione muove alle istituzioni sia israeliane che palestinesi per un conflitto ormai endemico che annulla le aspettative di una vita ‘normale’ e cancella ogni speranza.
Gli autori: Aylet Ben Porat,Boaz Arad, Elyasaf Kowner, Dana Levi, Limor Orenstein &
Alona Friedberg, Ruti Sela, Doron Solomons ,Irit Garty & Isaac Layish, Effie & Amir .
Installazioni e opere:
L’artista Ursula Franco giovane artista italiana di origine ebrea, presenta due suggestive installazioni. La prima consiste nell’esposizione di un gilè realizzato con le coperte simili a quelle dei campi di concentramento. Ad ogni tessuto corrisponde una diversa nazionalità, vi è applicata la stella di Davide che simboleggia la condizione degli ebrei precedente la deportazione. Tale segno fu considerato una infamante marchiatura e prelude alla pratica del numero impresso sulla pelle. Il pubblico è invitato ad indossare l’indumento così da sentire sul proprio corpo il peso del tragico passato e lo sterminio di sei milioni di ebrei innocenti.
Nell’atto di infilare il gilet vi è l’attualizzazione simbolica della memoria della Shoah.
L’altra opera consiste in due lastre di ferro con una grande scritta in smalto bianco
Zyklon-B, nome dell’acido cianidrico usato nelle camere a gas dei campi di sterminio.
L’artista ricopre le lastre di burro in modo da nascondere la scritta, l’ambiente appositamente surriscaldato, farà sciogliere il burro che inizierà a colare depositandosi per terra. Molto forte risulta l’aspetto evocativo delle cremazioni.
Yael Kanarek, giovane artista israeliana residente a New York è stata invitata all’ultima edizione della prestigiosa Biennale del Witney Museum a New York, nella mostra presenta una serie di elaborazioni digitali fotografiche con soggetto il “Deserto del Negev” un luogo della memoria caro alla storia dell’ebraismo legato anche ai primi insediamenti dei kibbutzim degli anni ’40.
Reading Poetico : a cura di Giuseppe Pascali .
Una miscellanea di testi di autori ebrei sarà letta da alcuni giovani attori e sarà il filo conduttore attraverso le sale della mostra.
Musica: durante l’inaugurazione saranno eseguite dal vero musiche di tradizione ebraica.
La rassegna già sostenuta dalla Presidenza della Regione Lazio si avvale della cura critica di Mary Angela Scroth e Sergio Edelsztein .
Israel today è una rassegna multimediale che intende far conoscere la situazione di ‘emergenza continua ‘ nella quale vivono gli artisti israeliani e di origine ebrea.
Sezione video:
Sono 12 video-artisti ,tutti giovani e residenti in Israele che fanno conoscere ai giovani di altri paesi la realtà nella quale essi vivono, ovvero in uno stato di assoluta precarietà ed incertezza per il futuro. I video hanno la durata di pochi minuti ognuno; viene usato un montaggio e un linguaggio da video-clip molto serrato e spesso velato di cinica ironia.
Gli autori guardano con speranza al futuro non dimenticando il tragico passato affrontato anche con la tipica vena ironica presente nella cultura ebraica. Come nella parodia che fa di Hitler Boaz Arad il quale indossa una maschera grottesca del dittatore ripreso mentre passa il suo tempo a disquisire di arte e dei suoi ‘acquerelli’ mentre in dissolvenza sullo sfondo si intravedono immagini dei tragici ‘ bagni ’ di Auschwitz.
Nel video di Ayelet Ben Porat invece il montaggio è frenetico e la colonna sonora è una sorta di rap ossessivo dato solo dal rumore delle cerniere lampo che vengono aperte e chiuse agli innumerevoli check point, i posti di blocco continui sulle strade d’Israele. I giovani video-maker ci presentano con il linguaggio accattivante del video-clip, un mondo che conosciamo poco realmente , i pensieri e i desideri ma anche le critiche che la nuova generazione muove alle istituzioni sia israeliane che palestinesi per un conflitto ormai endemico che annulla le aspettative di una vita ‘normale’ e cancella ogni speranza.
Gli autori: Aylet Ben Porat,Boaz Arad, Elyasaf Kowner, Dana Levi, Limor Orenstein &
Alona Friedberg, Ruti Sela, Doron Solomons ,Irit Garty & Isaac Layish, Effie & Amir .
Installazioni e opere:
L’artista Ursula Franco giovane artista italiana di origine ebrea, presenta due suggestive installazioni. La prima consiste nell’esposizione di un gilè realizzato con le coperte simili a quelle dei campi di concentramento. Ad ogni tessuto corrisponde una diversa nazionalità, vi è applicata la stella di Davide che simboleggia la condizione degli ebrei precedente la deportazione. Tale segno fu considerato una infamante marchiatura e prelude alla pratica del numero impresso sulla pelle. Il pubblico è invitato ad indossare l’indumento così da sentire sul proprio corpo il peso del tragico passato e lo sterminio di sei milioni di ebrei innocenti.
Nell’atto di infilare il gilet vi è l’attualizzazione simbolica della memoria della Shoah.
L’altra opera consiste in due lastre di ferro con una grande scritta in smalto bianco
Zyklon-B, nome dell’acido cianidrico usato nelle camere a gas dei campi di sterminio.
L’artista ricopre le lastre di burro in modo da nascondere la scritta, l’ambiente appositamente surriscaldato, farà sciogliere il burro che inizierà a colare depositandosi per terra. Molto forte risulta l’aspetto evocativo delle cremazioni.
Yael Kanarek, giovane artista israeliana residente a New York è stata invitata all’ultima edizione della prestigiosa Biennale del Witney Museum a New York, nella mostra presenta una serie di elaborazioni digitali fotografiche con soggetto il “Deserto del Negev” un luogo della memoria caro alla storia dell’ebraismo legato anche ai primi insediamenti dei kibbutzim degli anni ’40.
Reading Poetico : a cura di Giuseppe Pascali .
Una miscellanea di testi di autori ebrei sarà letta da alcuni giovani attori e sarà il filo conduttore attraverso le sale della mostra.
Musica: durante l’inaugurazione saranno eseguite dal vero musiche di tradizione ebraica.
31
gennaio 2004
Israel today – memorie della Shoah
Dal 31 gennaio al 24 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
MUSEO COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA – PALAZZO PINO PASCALI
Polignano A Mare, Via San Vito, 40, (Bari)
Polignano A Mare, Via San Vito, 40, (Bari)