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Istvàn Madarassy – Alchimie di Rame
Madarassy interviene sulle lastre di rame utilizzando la fiamma ossidrica e dando vita a paesaggi cangianti e suggestivi con effetti da aurora boreale
Comunicato stampa
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Una mostra d’eccezione è ospitata dal 19 ottobre al 2 novembre in Rocca Sanvitale a Fontanellato (19 km da Parma): è l’esposizione delle “pittosculture” dell’artista ungherese Istvàn Madarassy, considerato tra i principali scultori del rame in Europa, che ha firmato i restauri dei principali monumenti di Budapest ed è stato insignito della medaglia al merito dal Presidente della Repubblica d’Ungheria.
L’evento ha un titolo suggestivo “Alchimie di rame” in perfetta sintonia con il Castello, proprio in concomitanza con la mostra del Correggio a Parma.
L’artista proporrà una serie di preziose creazioni frutto di una sapiente calibratura della mano e della tecnica: Madarassy interviene sulle lastre di rame utilizzando la fiamma ossidrica e dando vita a paesaggi cangianti e suggestivi con effetti da aurora boreale. A queste “pittosculture” – che spesso presentano la sovrapposizione di rami e alberi ritorti - s’aggiungono quadri dai quali fanno capolino teste e grandi mani, vive, espressive.
L’inaugurazione della mostra è in carnet domenica 19 ottobre alle 10.30.
Istvàn Madarassy è nato nel 1948 a Budapest. E’ membro dell’Accademia delle Scienze e delle Arti Europea con sede a Salisburgo (Austria). Ha restaurato i principali monumenti di Budapest ed è stato insignito della medaglia al merito dal Presidente della Repubblica d’Ungheria. E’ considerato tra i principali scultori in rame d’Europa. A Ravenna, la sua “Porta dell’Inferno”, ha avuto la medaglia d’oro della Biennale Dante. Le sue sculture raffiguranti Santo Stefano, re d’Ungheria e la Regina Ghisella, sono state regalate a Papa Giovanni Paolo II dal Presidente della Repubblica d’Ungheria Ferenc Màdl. Un’ altra scultura si trova all’ONU, donata ufficialmente a
Ha esposto in tutto il mondo, da Parigi, Londra, New York, Tel Aviv, Vienna, Francoforte, Milano.
“Sono queste ultime ad essere protagoniste anche nelle sculture, perfino gli alberi hanno appendici umane, dita protese verso l’alto ad accarezzare il cielo, a stuzzicare l’aria – come ha spiegato Manuela Bartolotti, curatrice della mostra - Torna ancora in mente l’”Autoritratto allo specchio curvo” di Parmigianino, con quella mano (lo strumento creativo) ingrandita in primo piano. Se la mano è il mezzo, invece la mente, lo spirito sono il crogiuolo dell’elaborazione, laddove inizia quel procedimento che consente la trasformazione, la sublimazione della materia, dell’essere in qualcosa d’altro e superiore: la vera alchimia è l’arte. Come il soffio divino, l’artista infonde l’anima alla materia, in questo caso il rame, morso dal fuoco, ossidato, plasmato.
Viene liberata la luce e la vita. E’ questo il fine ma anche l’inizio. In uno scultore moderno c’è un mistero antico, come quello nascosto e mai sciolto del Camerino di Paola Gonzaga, dello specchio tondo e della sua enigmatica scritta: “Respice finem”.
L’evento ha un titolo suggestivo “Alchimie di rame” in perfetta sintonia con il Castello, proprio in concomitanza con la mostra del Correggio a Parma.
L’artista proporrà una serie di preziose creazioni frutto di una sapiente calibratura della mano e della tecnica: Madarassy interviene sulle lastre di rame utilizzando la fiamma ossidrica e dando vita a paesaggi cangianti e suggestivi con effetti da aurora boreale. A queste “pittosculture” – che spesso presentano la sovrapposizione di rami e alberi ritorti - s’aggiungono quadri dai quali fanno capolino teste e grandi mani, vive, espressive.
L’inaugurazione della mostra è in carnet domenica 19 ottobre alle 10.30.
Istvàn Madarassy è nato nel 1948 a Budapest. E’ membro dell’Accademia delle Scienze e delle Arti Europea con sede a Salisburgo (Austria). Ha restaurato i principali monumenti di Budapest ed è stato insignito della medaglia al merito dal Presidente della Repubblica d’Ungheria. E’ considerato tra i principali scultori in rame d’Europa. A Ravenna, la sua “Porta dell’Inferno”, ha avuto la medaglia d’oro della Biennale Dante. Le sue sculture raffiguranti Santo Stefano, re d’Ungheria e la Regina Ghisella, sono state regalate a Papa Giovanni Paolo II dal Presidente della Repubblica d’Ungheria Ferenc Màdl. Un’ altra scultura si trova all’ONU, donata ufficialmente a
Ha esposto in tutto il mondo, da Parigi, Londra, New York, Tel Aviv, Vienna, Francoforte, Milano.
“Sono queste ultime ad essere protagoniste anche nelle sculture, perfino gli alberi hanno appendici umane, dita protese verso l’alto ad accarezzare il cielo, a stuzzicare l’aria – come ha spiegato Manuela Bartolotti, curatrice della mostra - Torna ancora in mente l’”Autoritratto allo specchio curvo” di Parmigianino, con quella mano (lo strumento creativo) ingrandita in primo piano. Se la mano è il mezzo, invece la mente, lo spirito sono il crogiuolo dell’elaborazione, laddove inizia quel procedimento che consente la trasformazione, la sublimazione della materia, dell’essere in qualcosa d’altro e superiore: la vera alchimia è l’arte. Come il soffio divino, l’artista infonde l’anima alla materia, in questo caso il rame, morso dal fuoco, ossidato, plasmato.
Viene liberata la luce e la vita. E’ questo il fine ma anche l’inizio. In uno scultore moderno c’è un mistero antico, come quello nascosto e mai sciolto del Camerino di Paola Gonzaga, dello specchio tondo e della sua enigmatica scritta: “Respice finem”.
19
ottobre 2008
Istvàn Madarassy – Alchimie di Rame
Dal 19 ottobre al 02 novembre 2008
arte contemporanea
Location
ROCCA SANVITALE
Fontanellato, Piazza Giacomo Matteotti, 1, (Parma)
Fontanellato, Piazza Giacomo Matteotti, 1, (Parma)
Orario di apertura
9.30-12.30 e 15-18
Vernissage
19 Ottobre 2008, ore 10.30
Autore
Curatore