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Italo Valenti – Il suo lirico candore
La mostra risponde all’intento di leggere la struttura originale del corpo dell’opera dell’artista: nelle diverse fasi della sua produzione, estesa sull’arco di oltre cinquant’anni, Valenti ha infatti
stabilito un ricco sistema di corrispondenze tutto da scoprire nel passaggio dalle figurazioni giovanili all’astrazione lirica della maturità
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ITALO VALENTI
il suo lirico candore
Milano, Palazzo della Permanente, Via Turati 34
25 maggio - 8 luglio 2012
Orario: 10-13 / 14,30-18,30; sabato, domenica e festivi 10-18,30 - chiuso lunedì
Informazioni: (+39) 02 6551445
Inaugurazione: giovedì 24 maggio, ore 18.30
Iniziativa promossa dall’Archivio Valenti
mostra a cura di Matteo Bianchi - catalogo Pagine d’Arte
progetto di allestimento di Mario Botta
La mostra dedicata ad ITALO VALENTI (1912-1995) e presentata dal 24 maggio all’8 luglio negli spazi del
Museo della Permanente a Milano risponde all’intento di leggere la struttura originale del corpo dell’opera
dell’artista: nelle diverse fasi della sua produzione, estesa sull’arco di oltre cinquant’anni, Valenti ha infatti
stabilito un ricco sistema di corrispondenze tutto da scoprire nel passaggio dalle figurazioni giovanili
all’astrazione lirica della maturità.
Il primo capitolo (1930-1950) considera gli anni a partire dalla formazione all’Accademia di Brera a Milano sotto
la guida di Aldo Carpi, fino all’esperienza di “Corrente”: la pittura di Valenti si distingue per la sua capacità
di tradurre sogni e visioni, fiabe dipinte in relazione al mondo inventivo di Carpi. I quadri vicini a “Corrente”
rispecchiano in chiave lirica l’impegno civile legato alla figurazione della realtà.
Il secondo capitolo, di passaggio e limitato agli anni Cinquanta, si svolge all’insegna del “caos”, che è anche il
titolo del nucleo di immagini cosmiche dipinte dall’artista nel momento in cui lascia alle spalle l’intimo realismo
dei primi quadri. Dipinti astratti in lingua informale illustrano questa particolare stagione di Valenti, connessa
alla poetica di Lucrezio e rappresentata alle Biennali.
Il terzo capitolo, quello più noto legato all’astrazione lirica, si articola in due momenti - pittura e collage - le
lingue che l’artista incrocia durante il periodo di Ascona (dal 1960 fino alla morte nel 1995), quando lavora
in stretto contatto con Arp, Bissier, Magnelli e Nicholson. A questa fase corrisponde l’intensità poetica più
alta dell’opera di Valenti: inattesa, si rivela una speciale simmetria con i motivi del periodo milanese della
formazione, ripresi secondo soluzioni geometriche che rinnovano il linguaggio.
La relazione fra la fase giovanile della figurazione e quella matura dell’astrazione, la presenza centrale
del “caos” e il dialogo finale fra le lingue della pittura e del collage sono le forze che agiscono nell’insieme
dell’opera di Valenti, simmetrico nella costruzione sapiente di corrispondenze fra forma e colori.
Particolarmente interessante è anche lo studio delle consonanze delle sue ricerche con quelle degli artisti attivi
a Milano nella prima fase della sua ricerca e degli interessanti rapporti intessuti in Svizzera con i numerosi
maestri europei che hanno frequentato o vissuto in Ticino nella seconda metà del secolo.
La mostra, curata da Matteo Bianchi, è accompagnata da un catalogo edito da Pagine d’Arte che approfondisce
ulteriormente la poetica e la “storia” dell’arte di Italo Valenti con i contributi del curatore, di Daniel Abadie, di
Elena Pontiggia e di Luigi Cavadini, oltre che con le testimonianze di Bernard Blatter, Carlo Carena, Dante Isella e
Giorgio Orelli.
All’allestimento di Mario Botta è affidato il compito di dare alle opere di Valenti - tanto intense nelle piccole
quanto nelle grandi dimensioni - la giusta leggibilità.
La mostra si avvale del patrocinio di Regione Lombardia, Assessorato alla Cultura, della Provincia e del
Comune di Milano, Assessorato Cultura, Expo, Moda, Design, ed è stata realizzata con il sostegno di Pro
Helvetia, del Consolato Generale di Svizzera a Milano, e di Swisslos.
Italo Valenti (Milano 1912-1995 Ascona)
La formazione di Italo Valenti avviene a Milano, dopo gli anni giovanili trascorsi con la famiglia a Vicenza. Dal
1933 al 1937 è allievo di Aldo Carpi all’Accademia di Brera; dal 1946 al 1951 è suo assistente. Nel 1938 si lega
all’esperienza del gruppo di intellettuali antifascisti di «Corrente»; frequenta Birolli e Guttuso. Alla prima
personale del 1941 alla Bottega di «Corrente», segue nel 1943 a Milano una mostra alla Galeria del Milione.
Nel corso degli anni Cinquanta si registra la sua partecipazione a due Biennali di Venezia con opere legate alla
poetica del «caos». Dopo l’incontro con Anne de Montet, nel 1952 si trasferisce nel Ticino. È in contatto con i
poeti Giorgio Orelli e Vittorio Sereni e ad Ascona con lo scultore Remo Rossi, con Arp, Bissier, Magnelli, Richter
e Nicholson. L’approdo alla fase saliente dell’astrazione lirica coincide con la pratica progressiva del collage
e con la ripresa dei motivi della pittura degli anni milanesi. Nel 1981 diventa cittadino svizzero e nel 1986, in
seguito a una paralisi, esegue una serie di piccoli collage con la mano sinistra. Assistito dalla moglie Anne de
Montet, muore ad Ascona nel 1995.
La fortuna critica della sua opera, tanto sul versante italiano che su quello svizzero, prosegue tratteggiata da
mostre significative e consolidata dalla pubblicazione del catalogo ragionato nel 1998, curato da Stefano Pult, e
ora grazie alla costituzione dell’Archivio Valenti per iniziativa di Simone Cornaro.
Archivio Valenti: www.italovalenti.ch
il suo lirico candore
Milano, Palazzo della Permanente, Via Turati 34
25 maggio - 8 luglio 2012
Orario: 10-13 / 14,30-18,30; sabato, domenica e festivi 10-18,30 - chiuso lunedì
Informazioni: (+39) 02 6551445
Inaugurazione: giovedì 24 maggio, ore 18.30
Iniziativa promossa dall’Archivio Valenti
mostra a cura di Matteo Bianchi - catalogo Pagine d’Arte
progetto di allestimento di Mario Botta
La mostra dedicata ad ITALO VALENTI (1912-1995) e presentata dal 24 maggio all’8 luglio negli spazi del
Museo della Permanente a Milano risponde all’intento di leggere la struttura originale del corpo dell’opera
dell’artista: nelle diverse fasi della sua produzione, estesa sull’arco di oltre cinquant’anni, Valenti ha infatti
stabilito un ricco sistema di corrispondenze tutto da scoprire nel passaggio dalle figurazioni giovanili
all’astrazione lirica della maturità.
Il primo capitolo (1930-1950) considera gli anni a partire dalla formazione all’Accademia di Brera a Milano sotto
la guida di Aldo Carpi, fino all’esperienza di “Corrente”: la pittura di Valenti si distingue per la sua capacità
di tradurre sogni e visioni, fiabe dipinte in relazione al mondo inventivo di Carpi. I quadri vicini a “Corrente”
rispecchiano in chiave lirica l’impegno civile legato alla figurazione della realtà.
Il secondo capitolo, di passaggio e limitato agli anni Cinquanta, si svolge all’insegna del “caos”, che è anche il
titolo del nucleo di immagini cosmiche dipinte dall’artista nel momento in cui lascia alle spalle l’intimo realismo
dei primi quadri. Dipinti astratti in lingua informale illustrano questa particolare stagione di Valenti, connessa
alla poetica di Lucrezio e rappresentata alle Biennali.
Il terzo capitolo, quello più noto legato all’astrazione lirica, si articola in due momenti - pittura e collage - le
lingue che l’artista incrocia durante il periodo di Ascona (dal 1960 fino alla morte nel 1995), quando lavora
in stretto contatto con Arp, Bissier, Magnelli e Nicholson. A questa fase corrisponde l’intensità poetica più
alta dell’opera di Valenti: inattesa, si rivela una speciale simmetria con i motivi del periodo milanese della
formazione, ripresi secondo soluzioni geometriche che rinnovano il linguaggio.
La relazione fra la fase giovanile della figurazione e quella matura dell’astrazione, la presenza centrale
del “caos” e il dialogo finale fra le lingue della pittura e del collage sono le forze che agiscono nell’insieme
dell’opera di Valenti, simmetrico nella costruzione sapiente di corrispondenze fra forma e colori.
Particolarmente interessante è anche lo studio delle consonanze delle sue ricerche con quelle degli artisti attivi
a Milano nella prima fase della sua ricerca e degli interessanti rapporti intessuti in Svizzera con i numerosi
maestri europei che hanno frequentato o vissuto in Ticino nella seconda metà del secolo.
La mostra, curata da Matteo Bianchi, è accompagnata da un catalogo edito da Pagine d’Arte che approfondisce
ulteriormente la poetica e la “storia” dell’arte di Italo Valenti con i contributi del curatore, di Daniel Abadie, di
Elena Pontiggia e di Luigi Cavadini, oltre che con le testimonianze di Bernard Blatter, Carlo Carena, Dante Isella e
Giorgio Orelli.
All’allestimento di Mario Botta è affidato il compito di dare alle opere di Valenti - tanto intense nelle piccole
quanto nelle grandi dimensioni - la giusta leggibilità.
La mostra si avvale del patrocinio di Regione Lombardia, Assessorato alla Cultura, della Provincia e del
Comune di Milano, Assessorato Cultura, Expo, Moda, Design, ed è stata realizzata con il sostegno di Pro
Helvetia, del Consolato Generale di Svizzera a Milano, e di Swisslos.
Italo Valenti (Milano 1912-1995 Ascona)
La formazione di Italo Valenti avviene a Milano, dopo gli anni giovanili trascorsi con la famiglia a Vicenza. Dal
1933 al 1937 è allievo di Aldo Carpi all’Accademia di Brera; dal 1946 al 1951 è suo assistente. Nel 1938 si lega
all’esperienza del gruppo di intellettuali antifascisti di «Corrente»; frequenta Birolli e Guttuso. Alla prima
personale del 1941 alla Bottega di «Corrente», segue nel 1943 a Milano una mostra alla Galeria del Milione.
Nel corso degli anni Cinquanta si registra la sua partecipazione a due Biennali di Venezia con opere legate alla
poetica del «caos». Dopo l’incontro con Anne de Montet, nel 1952 si trasferisce nel Ticino. È in contatto con i
poeti Giorgio Orelli e Vittorio Sereni e ad Ascona con lo scultore Remo Rossi, con Arp, Bissier, Magnelli, Richter
e Nicholson. L’approdo alla fase saliente dell’astrazione lirica coincide con la pratica progressiva del collage
e con la ripresa dei motivi della pittura degli anni milanesi. Nel 1981 diventa cittadino svizzero e nel 1986, in
seguito a una paralisi, esegue una serie di piccoli collage con la mano sinistra. Assistito dalla moglie Anne de
Montet, muore ad Ascona nel 1995.
La fortuna critica della sua opera, tanto sul versante italiano che su quello svizzero, prosegue tratteggiata da
mostre significative e consolidata dalla pubblicazione del catalogo ragionato nel 1998, curato da Stefano Pult, e
ora grazie alla costituzione dell’Archivio Valenti per iniziativa di Simone Cornaro.
Archivio Valenti: www.italovalenti.ch
24
maggio 2012
Italo Valenti – Il suo lirico candore
Dal 24 maggio all'otto luglio 2012
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA PERMANENTE
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Orario di apertura
Orario: 10-13 / 14,30-18,30; sabato, domenica e festivi 10-18,30 - chiuso lunedì
Vernissage
24 Maggio 2012, ore 18.30
Sito web
www.italovalenti.ch
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore
Curatore