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Iter Milano-Treviso
Le opere dei sei artisti in mostra predispongono il viaggio-esposizione come una scenografia su una piattaforma fluida in cui lo spettatore viene trascinato alla stregua di un avventuriero sul nastro trasportatore di un aeroporto internazionale.
Comunicato stampa
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La mostra Iter Milano-Treviso a Palazzo Scotti è un viaggio, una narrazione scomposta che avanza attraverso slittamenti di piano - l’impaginazione pittorica surreale di David Cesaria -, frammenti temporali - la donna con le valigie di Maurizio Caiazzo -, brani di anatomia - le teste rasate di Giuseppe Ciracì -, architetture deserte - gli acrilici immobili di Giuseppe Cannistraro -, complessità esistenziale - gli oli urbani di Enza Clapis. Oppure si trasforma in scatti concettuali cedendo il passo alla fotografia come nelle sequenze cadenzate ed ossessive di Cecilia Brambilla. Le opere di questi sei artisti comprovano le decontrazioni percettive della pittura di oggi attraverso un viaggio linguistico e metaforico soggetto a contaminazioni e naturalmente piegato sulla sana linea narcisistica che è coazione all’esibizione e all’esposizione insita nel codice genetico dell’arte.
Le opere dei sei artisti in mostra predispongono il viaggio-esposizione come una scenografia su una piattaforma fluida in cui lo spettatore viene trascinato alla stregua di un avventuriero sul nastro trasportatore di un aeroporto internazionale.
Iter Milano-Treviso è il frutto di una mentalità creativa capace di coniugare analisi e sintesi, investigazione e rappresentazione, nostalgie personali e fobie collettive, necessità struggenti e una strategia corale che dà alla creazione la giusta temperatura per avvicinare la fruizione. Sottilmente accattivante l’esposizione consegna allo spettatore apparati mediatici giocati sulla semplicità pellicolare e la concentrazione atta a cogliere le “ombre sensibili” di hegeliana memoria, ovvero quello spazio che va oltre il visibile, che travalica il retinico per destrutturare le convenzioni e trasportare in una dimensione invisibile quanto percepibile, più alta e innegabilmente necessaria.
Martina Cavallarin
Le opere dei sei artisti in mostra predispongono il viaggio-esposizione come una scenografia su una piattaforma fluida in cui lo spettatore viene trascinato alla stregua di un avventuriero sul nastro trasportatore di un aeroporto internazionale.
Iter Milano-Treviso è il frutto di una mentalità creativa capace di coniugare analisi e sintesi, investigazione e rappresentazione, nostalgie personali e fobie collettive, necessità struggenti e una strategia corale che dà alla creazione la giusta temperatura per avvicinare la fruizione. Sottilmente accattivante l’esposizione consegna allo spettatore apparati mediatici giocati sulla semplicità pellicolare e la concentrazione atta a cogliere le “ombre sensibili” di hegeliana memoria, ovvero quello spazio che va oltre il visibile, che travalica il retinico per destrutturare le convenzioni e trasportare in una dimensione invisibile quanto percepibile, più alta e innegabilmente necessaria.
Martina Cavallarin
21
giugno 2009
Iter Milano-Treviso
Dal 21 giugno al 02 luglio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO SCOTTI
Treviso, Via Sant'Andrea, 3, (Treviso)
Treviso, Via Sant'Andrea, 3, (Treviso)
Autore
Curatore