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Ivan Barlafante / Federico De Leonardis – 42° 27′ 22″ N 12° 23′ 10″ E
Federico De Leonardis e Ivan Barlafante lavorano relazionandosi con lo spazio che li ospita, un’isola che fu monastero benedettino nel medioevo e che dal 1468 fu adibita luogo di quarantena per le navi della Serenissima e per le merci, provenienti dall’Oriente, sospette di peste.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A partire da venerdì 12 maggio 2017 l’isola del Lazzaretto Nuovo ospiterà lungo il viale dei gelsi secolari e nei grandi spazi aperti all’interno della cinta muraria, una mostra d’arte contemporanea degli artisti Federico De Leonardis e Ivan Barlafante, organizzata in collaborazione con la Galleria Michela Rizzo.
L’iniziativa si svolge nell’ambito di un progetto generale di attività, condotto ormai da molti anni dall’associazione Ekos Club Onlus, concessionaria dell’isola, in collaborazione con altri Enti ed Istituzioni, che ha portato ormai al pieno recupero del Lazzaretto Nuovo come area di grande importanza storica e naturalistica nella Laguna Nord di Venezia.
Federico De Leonardis e Ivan Barlafante lavorano relazionandosi con lo spazio che li ospita, un’isola che fu monastero benedettino nel medioevo e che dal 1468 fu adibita luogo di quarantena per le navi della Serenissima e per le merci, provenienti dall’Oriente, sospette di peste.
Fu detta “Lazzaretto Novo” per distinguerlo dall’altro, il “vecchio” (1423), dove erano invece confinati i casi manifesti di malattia.
Imponenti edifici, come il cinquecentesco Tezon Grande (il più grande edificio storico di Venezia dopo le Corderie dell’Arsenale) che ancora conserva alle pareti scritte e disegni originali di navi ed equipaggi arrivati da località mediterranee, oltre a documenti e reperti, testimoniano questa funzione sanitaria. Utilizzata per scopi militari nel 1800 e nel 1900, fu circondata da mura con feritoie, corpi di guardia e grandi bastioni esterni, dove oggi si svolge la passeggiata naturalistica lungo le “barene”.
Federico De Leonardis interviene ricercando nel parco di quest’isola un equilibrio tra la presenza e l’as- senza, che è affidata alla memoria storica ed evocata at- traverso opere che si compongono di resti e scarti che lui ricerca e raccoglie con minuzia nell’ambiente a lui più famigliare, le cave di marmo.
Ivan Barlafante interviene ponendosi sul labile confine tra dimensione naturale e dimensione spirituale. Gli elementi naturali non sono definizione di qualcosa che chiede di essere tradotto. Trascendono da sé per costruire una dimensione in cui la comprensione non è analogica ma passa attraverso lo stupore.
Abbandonata per alcuni anni, l ‘isola è stata recuperata recentemente grazie ai lavori del MiBACT e all’azione di associazioni di volontari.
La mostra che da maggio viene ospitata, si inserisce nella prospettiva di recupero e di rilancio di questo patrimonio storico-culturale e naturalistico di grande fascino e di grande importanza per la storia di Venezia e della sua Laguna.
L’iniziativa si svolge nell’ambito di un progetto generale di attività, condotto ormai da molti anni dall’associazione Ekos Club Onlus, concessionaria dell’isola, in collaborazione con altri Enti ed Istituzioni, che ha portato ormai al pieno recupero del Lazzaretto Nuovo come area di grande importanza storica e naturalistica nella Laguna Nord di Venezia.
Federico De Leonardis e Ivan Barlafante lavorano relazionandosi con lo spazio che li ospita, un’isola che fu monastero benedettino nel medioevo e che dal 1468 fu adibita luogo di quarantena per le navi della Serenissima e per le merci, provenienti dall’Oriente, sospette di peste.
Fu detta “Lazzaretto Novo” per distinguerlo dall’altro, il “vecchio” (1423), dove erano invece confinati i casi manifesti di malattia.
Imponenti edifici, come il cinquecentesco Tezon Grande (il più grande edificio storico di Venezia dopo le Corderie dell’Arsenale) che ancora conserva alle pareti scritte e disegni originali di navi ed equipaggi arrivati da località mediterranee, oltre a documenti e reperti, testimoniano questa funzione sanitaria. Utilizzata per scopi militari nel 1800 e nel 1900, fu circondata da mura con feritoie, corpi di guardia e grandi bastioni esterni, dove oggi si svolge la passeggiata naturalistica lungo le “barene”.
Federico De Leonardis interviene ricercando nel parco di quest’isola un equilibrio tra la presenza e l’as- senza, che è affidata alla memoria storica ed evocata at- traverso opere che si compongono di resti e scarti che lui ricerca e raccoglie con minuzia nell’ambiente a lui più famigliare, le cave di marmo.
Ivan Barlafante interviene ponendosi sul labile confine tra dimensione naturale e dimensione spirituale. Gli elementi naturali non sono definizione di qualcosa che chiede di essere tradotto. Trascendono da sé per costruire una dimensione in cui la comprensione non è analogica ma passa attraverso lo stupore.
Abbandonata per alcuni anni, l ‘isola è stata recuperata recentemente grazie ai lavori del MiBACT e all’azione di associazioni di volontari.
La mostra che da maggio viene ospitata, si inserisce nella prospettiva di recupero e di rilancio di questo patrimonio storico-culturale e naturalistico di grande fascino e di grande importanza per la storia di Venezia e della sua Laguna.
12
maggio 2017
Ivan Barlafante / Federico De Leonardis – 42° 27′ 22″ N 12° 23′ 10″ E
Dal 12 maggio al 25 giugno 2017
arte contemporanea
Location
ISOLA DEL LAZZARETTO NUOVO
Venezia, Lazzaretto Nuovo, (Venezia)
Venezia, Lazzaretto Nuovo, (Venezia)
Biglietti
Contributo pro isola: 5 Euro
Orario di apertura
Aperto il sabato e la domenica solo con visite guidate alle 9.45 e alle 16.30. Gli altri giorni solo su prenotazione.
Vernissage
12 Maggio 2017, ore 12.00
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