Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ivan Saccomani – Racconti metropolitani
Architettura, design, pittura e scultura costituiscono un “unicum” nell’opera di Ivan Saccomani: le diverse forme attraverso le quali si esprime traggono origine dalla medesima “poesis” e dalla medesima “tecne” prima di prendere corpo e materializzarsi in un progetto, in un oggetto, in un dipinto o in una scultura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RACCONTI METROPOLITANI
Le relazioni tra le arti plastiche e pittoriche e l’architettura e il design nell’opera di
IVAN SACCOMANI
Architettura, design, pittura e scultura costituiscono un “unicum” nell’opera di Ivan Saccomani che espone per la prima volta alla Libreria Edizioni Cardano di Pavia a partire dal 24 maggio fino al 15 giugno. Le diverse forme attraverso le quali Ivan si esprime traggono infatti origine dalla medesima “poesis” e dalla medesima “tecne” prima di prendere corpo e materializzarsi in un progetto, in un oggetto, in un dipinto o in una scultura. L’insieme di queste discipline viene piegato allo scopo di re-inventare una capacità espressiva anti decorativa , essenziale, radicale includendo nell’opera intelligenza, spazio, materia.. Costituiscono un insieme unitario, armonioso in cui è possibile riscontrare la stessa impostazione stilistica e lo stesso messaggio. Per lui la pura creatività e la razionalità vengono prima del fare. L’opera di Ivan è “creazione” a partire dal fulcro centrale intorno al quale ruotano i singoli componenti: il colore. I colori delle sue composizioni sono unici, mai identici, non esistono in commercio, perché sono il frutto di una inesauribile inventiva espressa attraverso l’uso e la lavorazione di elementi naturali e minerali: le terre, la calce, i semi di lino cotto, di noce, di papaveri, i gusci di mandorle , le lamine di oro, argento, stagno, piombo, le resine, la cera, i lapislazzuli. Ecco il blu cobalto di straordinaria intensità, il blu oltremare dalla oceanica profondità, il giallo ocra di Napoli, il rosso della rosa purpurea del Cairo, il grigio plumbeo del cielo metropolitano. Attraverso la forza del colore l’opera di Ivan irrompe prepotentemente, scompagina equilibri pre-esistenti, spazza via feticci e luoghi comuni, rigenera il contesto circostante aprendo le porte ad una ventata di aria fresca, libera la mente. La ricerca di Ivan Saccomani è quella di un antropologo alla scoperta di tracce per ricostruire le connotazioni non delle antiche civiltà ma del nostro tempo caratterizzato da un surplus , da troppi segnali, troppe cose. Ivan coglie la percezione di questo eccesso che porta l’individuo a sviluppare una patologia per il troppo pieno osservando le periferie delle città metropolitane e riflettendo sulla enorme quantità di messaggi moltiplicati all’infinto dalla estrema facilità di riproduzione e divulgazione. Grattacieli che tagliano la tela in sezioni perfette e prendono la scena tutta per sé omologano le periferie di tutte le città incutendo oppressione e claustrofobia al visitatore costantemente sotto la mole incombente di giganti di cemento tutti uguali. Periferie senza anima in cui tutto è manufatto e non c’è più nulla di naturale, anche i fiori sono prodotti con ferro, gesso e cemento. Horror pleni da cementificazione ma anche saturazione da eccesso di segnali e di comunicazione. I racconti di Ivan sono una serie infinita di cifre cromatiche di un geroglifico, una matassa di parole, parole, tante parole replicate all’infinito che non ci consentono per la loro ridondanza di desumere alcunché di significativo. Racconti per non raccontare nulla. Il materiale usato da Ivan Saccomani per le sue composizioni multidimensionali è quello comunemente utilizzato in edilizia: tondini di ferro, cemento, cartone, gesso. E’ un materiale povero perché povero è il materiale usato dall’edilizia moderna orientata unicamente dalla finalità di produrre quantità, volumi. Saccomani non si è messo sulle orme di Burri, di Beuys o di Lichtenstein alla scoperta di frammenti della realtà abbandonati tra i rifiuti; la sua è una scelta precisa e razionale che conferisce al messaggio assoluta originalità.
Le relazioni tra le arti plastiche e pittoriche e l’architettura e il design nell’opera di
IVAN SACCOMANI
Architettura, design, pittura e scultura costituiscono un “unicum” nell’opera di Ivan Saccomani che espone per la prima volta alla Libreria Edizioni Cardano di Pavia a partire dal 24 maggio fino al 15 giugno. Le diverse forme attraverso le quali Ivan si esprime traggono infatti origine dalla medesima “poesis” e dalla medesima “tecne” prima di prendere corpo e materializzarsi in un progetto, in un oggetto, in un dipinto o in una scultura. L’insieme di queste discipline viene piegato allo scopo di re-inventare una capacità espressiva anti decorativa , essenziale, radicale includendo nell’opera intelligenza, spazio, materia.. Costituiscono un insieme unitario, armonioso in cui è possibile riscontrare la stessa impostazione stilistica e lo stesso messaggio. Per lui la pura creatività e la razionalità vengono prima del fare. L’opera di Ivan è “creazione” a partire dal fulcro centrale intorno al quale ruotano i singoli componenti: il colore. I colori delle sue composizioni sono unici, mai identici, non esistono in commercio, perché sono il frutto di una inesauribile inventiva espressa attraverso l’uso e la lavorazione di elementi naturali e minerali: le terre, la calce, i semi di lino cotto, di noce, di papaveri, i gusci di mandorle , le lamine di oro, argento, stagno, piombo, le resine, la cera, i lapislazzuli. Ecco il blu cobalto di straordinaria intensità, il blu oltremare dalla oceanica profondità, il giallo ocra di Napoli, il rosso della rosa purpurea del Cairo, il grigio plumbeo del cielo metropolitano. Attraverso la forza del colore l’opera di Ivan irrompe prepotentemente, scompagina equilibri pre-esistenti, spazza via feticci e luoghi comuni, rigenera il contesto circostante aprendo le porte ad una ventata di aria fresca, libera la mente. La ricerca di Ivan Saccomani è quella di un antropologo alla scoperta di tracce per ricostruire le connotazioni non delle antiche civiltà ma del nostro tempo caratterizzato da un surplus , da troppi segnali, troppe cose. Ivan coglie la percezione di questo eccesso che porta l’individuo a sviluppare una patologia per il troppo pieno osservando le periferie delle città metropolitane e riflettendo sulla enorme quantità di messaggi moltiplicati all’infinto dalla estrema facilità di riproduzione e divulgazione. Grattacieli che tagliano la tela in sezioni perfette e prendono la scena tutta per sé omologano le periferie di tutte le città incutendo oppressione e claustrofobia al visitatore costantemente sotto la mole incombente di giganti di cemento tutti uguali. Periferie senza anima in cui tutto è manufatto e non c’è più nulla di naturale, anche i fiori sono prodotti con ferro, gesso e cemento. Horror pleni da cementificazione ma anche saturazione da eccesso di segnali e di comunicazione. I racconti di Ivan sono una serie infinita di cifre cromatiche di un geroglifico, una matassa di parole, parole, tante parole replicate all’infinito che non ci consentono per la loro ridondanza di desumere alcunché di significativo. Racconti per non raccontare nulla. Il materiale usato da Ivan Saccomani per le sue composizioni multidimensionali è quello comunemente utilizzato in edilizia: tondini di ferro, cemento, cartone, gesso. E’ un materiale povero perché povero è il materiale usato dall’edilizia moderna orientata unicamente dalla finalità di produrre quantità, volumi. Saccomani non si è messo sulle orme di Burri, di Beuys o di Lichtenstein alla scoperta di frammenti della realtà abbandonati tra i rifiuti; la sua è una scelta precisa e razionale che conferisce al messaggio assoluta originalità.
24
maggio 2008
Ivan Saccomani – Racconti metropolitani
Dal 24 maggio al 15 giugno 2008
arte contemporanea
Location
LIBRERIA EDIZIONI CARDANO
Pavia, Via Giacomo Cardano, 48, (Pavia)
Pavia, Via Giacomo Cardano, 48, (Pavia)
Vernissage
24 Maggio 2008, ore 18
Autore