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Ivan Theimer – Selva simbolica
Figurativo, ridondante, dichiaratamente simbolico, il lavoro di Theimer ha costruito la sua fama su alcune tipologie plastiche presenti in forze in questa mostra. Accanto alle sculture anche acquerelli, d’apres d’artista e i “trous” (buchi) che caratterizzano la prima produzione dell’artista.
Comunicato stampa
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La Fondazione Accorsi-Ometto ritorna al contemporaneo con una strepitosa mostra dedicata all’artista franco-ceco Ivan Theimer. Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di simboli e di miti e l’opera di Theimer ne è l’emblema. La sua vita e il suo lavoro sono l’incontro di due aspetti: uno, minoritario, di rappresentazione della realtà e uno, preponderante, di allegoria, metafora, mito, simbolo. E un simbolo caro a Theimer è proprio quello del mito.
La mostra, curata da Marco Meneguzzo, intende esaltare le caratteristiche espressive dell’artista nell’incontro con gli ambienti fortemente caratterizzati del Museo Accorsi-Ometto.
Figurativo, ridondante, vagamente rétro, dichiaratamente simbolico, il lavoro di Ivan Theimer ha costruito la sua fama internazionale su alcune tipologie plastiche che sono presenti in forze nella mostra torinese.
Obelischi, stele, tartarughe e bambini, tipici della sua produzione scultorea, contribuiscono a dare corpo e senso al titolo della rassegna – “Selva simbolica” – in cui l’accento critico è posto sull’aspetto simbolico della sua opera, ma anche sul suo sviluppo plastico in verticale – la “selva” appunto, con le sue tipologie ripetute – che si riverbera nel cortile e nelle sale arredate del Museo.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Nel cortile del Museo Accorsi-Ometto una serie di obelischi fa da cornice a un gruppo di bambini che “gioca”. Su di essi trionfa la scultura di Arione, un unicum nella produzione dell’artista.
La galleria del Museo, invece, è dedicata ad alcuni quadri caratterizzanti la pima produzione dell’artista, i cosiddetti “trous”, buchi, e a una serie di disegni su carta.
Dopo la Sala Tartaruga dedicata a Ercole e al suo mito, il Salone cinese vede la rappresentazione scenografica della “selva simbolica” con le opere concentrate al centro e svettanti sin quasi a toccare il soffitto, creando una sorta di foresta di obelischi. Un gatto che sormonta un’erma trova il suo corrispondente “reale” in un gatto di terracotta. L’allestimento di questo ambiente mira così a creare uno spazio etereo, ma coinvolgente che consente di isolare lo spettatore dallo spazio museale.
La sala attigua è occupata da altre opere bidimensionali dell’artista come i d’après di grandi pittori del passato e dal bozzetto del monumento per il bicentenario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, eretto in Champ de Mars a Parigi, nel 1989.
Il percorso espositivo si conclude con dei pilastri/lampade e gli acquerelli di viaggio dedicati ai luoghi visitati dall’artista nell’arco della sua vita, in cui prevale uno sguardo attento e appassionato sul rapporto dell’uomo con la natura e lo spazio.
La mostra, curata da Marco Meneguzzo, intende esaltare le caratteristiche espressive dell’artista nell’incontro con gli ambienti fortemente caratterizzati del Museo Accorsi-Ometto.
Figurativo, ridondante, vagamente rétro, dichiaratamente simbolico, il lavoro di Ivan Theimer ha costruito la sua fama internazionale su alcune tipologie plastiche che sono presenti in forze nella mostra torinese.
Obelischi, stele, tartarughe e bambini, tipici della sua produzione scultorea, contribuiscono a dare corpo e senso al titolo della rassegna – “Selva simbolica” – in cui l’accento critico è posto sull’aspetto simbolico della sua opera, ma anche sul suo sviluppo plastico in verticale – la “selva” appunto, con le sue tipologie ripetute – che si riverbera nel cortile e nelle sale arredate del Museo.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Nel cortile del Museo Accorsi-Ometto una serie di obelischi fa da cornice a un gruppo di bambini che “gioca”. Su di essi trionfa la scultura di Arione, un unicum nella produzione dell’artista.
La galleria del Museo, invece, è dedicata ad alcuni quadri caratterizzanti la pima produzione dell’artista, i cosiddetti “trous”, buchi, e a una serie di disegni su carta.
Dopo la Sala Tartaruga dedicata a Ercole e al suo mito, il Salone cinese vede la rappresentazione scenografica della “selva simbolica” con le opere concentrate al centro e svettanti sin quasi a toccare il soffitto, creando una sorta di foresta di obelischi. Un gatto che sormonta un’erma trova il suo corrispondente “reale” in un gatto di terracotta. L’allestimento di questo ambiente mira così a creare uno spazio etereo, ma coinvolgente che consente di isolare lo spettatore dallo spazio museale.
La sala attigua è occupata da altre opere bidimensionali dell’artista come i d’après di grandi pittori del passato e dal bozzetto del monumento per il bicentenario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, eretto in Champ de Mars a Parigi, nel 1989.
Il percorso espositivo si conclude con dei pilastri/lampade e gli acquerelli di viaggio dedicati ai luoghi visitati dall’artista nell’arco della sua vita, in cui prevale uno sguardo attento e appassionato sul rapporto dell’uomo con la natura e lo spazio.
11
giugno 2021
Ivan Theimer – Selva simbolica
Dall'undici giugno al 19 settembre 2021
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ACCORSI – OMETTO MUSEO DI ARTI DECORATIVE
Torino, Via Po, 55, (Torino)
Torino, Via Po, 55, (Torino)
Biglietti
BIGLIETTO UNICO (comprensivo di ingresso alla collezione permanente):
intero € 14,00; ridotto € 12,00
Gratuito: bambini fino a 12 anni; possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte card; diversamente abili + un accompagnatore; giornalisti
Orario di apertura
Da martedì a venerdì 10.00-18.00. Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
Lunedì chiuso
Ufficio stampa
Cristina Giusio - Fondazione Accorsi-Ometto
Autore
Curatore
Patrocini