Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ivan Zucchiatti – Davanti ad un caffè nero dopo una notte insonne
Il tratto dell’artista è una lente d’ingrandimento che porta al limite un quotidiano osteggiato, è un accumulo di segnali lanciati al grottesco, un viaggio di formazione, una porta. Sotto lo sguardo in libertà di Ivan, sottratto ad ogni volontà di consenso e consolazione, ci siamo noi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MAKE Spazio espositivo apre il 2024 con una mostra di Ivan Zucchiatti, dedicata al disegno, che verrà inaugurata venerdì 16 febbraio, alle ore 18.00, presso la galleria di via Manin a Udine.
Ci sono molti modi per riflettere il proprio sguardo sul mondo, per condividere l’esigenza di ricerca e sollecitare l’uso della ragione. Un modo è il linguaggio. Tra i diversi linguaggi, il disegno. Tra i tanti il fumetto, o qualcosa di simile. Il disegno in questo autore è un’epica in sintesi. Un’ipertrofia di particolari che chiama in causa il lettore o eventualmente l’ascoltatore: un disegno si può leggere o suonare. Ivan Zucchiatti, disegnatore di Majano, cresciuto alle spalle di Go Nagai, creatore di Goldrake, Tiziano Sclavi e il suo Dylan Dog, “in questa rassegna di idee appese ha tradotto in grafica una percezione - sottolinea Valentina Del Toso che venerdì presenterà l'artista - ha sviluppato un pentagramma, una sequenza casuale di ipotesi da cogliere ed elaborare in tandem: l’occhio cataloga e ciò che sta dietro sintetizza. Questo doppio sguardo richiede pazienza. Magnus e Bunker, famosi, tra tutto, per aver collaborato ed inventato Alan Ford, riferimenti grafico e concettuale di Ivan, pensano e disegnano bene tale sguardo. Non ci sono verità da promuovere, o destrutturazioni di verità, peggio ancora, ma sensazioni messe in ballo per sdoganare curiosità, dubbi. A volte disagio. Il tratto di Ivan è una lente d’ingrandimento che porta al limite un quotidiano osteggiato, è un accumulo di segnali lanciati al grottesco, un viaggio di formazione, una porta, un ragionamento. Dentro ogni immagine si confondono input e differenti livelli interpretativi. Dietro ciascuna, l’artista che sorride, si diverte, si allena a doppiarsi, osa, si fida e osserva la propria mano dirigersi oltre. Come nel wrestling commentato da Dan Peterson che Ivan seguiva. Realtà e vari gradi di finzione. E’ lo stridore delle contraddizioni, quelle cerimonie evidenti e quotidiane a offrire un senso diverso, un significato non letterale. E’ un mondo magico e orrorifico che ci appartiene e che attraversiamo ogni giorno, il carosello messo in scena. Niente di più che l’ovvio contestato. Il principio della ragione che si serve dell’emozione per trovare la spinta alla speculazione”.
“Sotto lo sguardo in libertà di Ivan, sottratto ad ogni volontà di consenso e consolazione - conclude la Del Toso - ci siamo noi, con la vita che ci passa addosso o accanto, i nostri sogni trasformati in incubi, il cosmo che ci portiamo dentro inconsapevoli e il mondo che succede fuori. I caffè neri, alternati ai segni notturni sulla carta, ci salvano dalle notti in bianco e una musica disegnata, fumosa, prende corpo ed evidenza nelle note di Stefano Pilosio, a riconferma che le arti fanno cumulo, crediti. Come i fumettisti e gli sceneggiatori che lavorano insieme o convivono in un’unica persona."
La mostra sarà visitabile fino al 25 febbraio dal giovedì alla domenica, dalle 17.00 alle 19.00, in via Manin 6/A a Udine.
Ci sono molti modi per riflettere il proprio sguardo sul mondo, per condividere l’esigenza di ricerca e sollecitare l’uso della ragione. Un modo è il linguaggio. Tra i diversi linguaggi, il disegno. Tra i tanti il fumetto, o qualcosa di simile. Il disegno in questo autore è un’epica in sintesi. Un’ipertrofia di particolari che chiama in causa il lettore o eventualmente l’ascoltatore: un disegno si può leggere o suonare. Ivan Zucchiatti, disegnatore di Majano, cresciuto alle spalle di Go Nagai, creatore di Goldrake, Tiziano Sclavi e il suo Dylan Dog, “in questa rassegna di idee appese ha tradotto in grafica una percezione - sottolinea Valentina Del Toso che venerdì presenterà l'artista - ha sviluppato un pentagramma, una sequenza casuale di ipotesi da cogliere ed elaborare in tandem: l’occhio cataloga e ciò che sta dietro sintetizza. Questo doppio sguardo richiede pazienza. Magnus e Bunker, famosi, tra tutto, per aver collaborato ed inventato Alan Ford, riferimenti grafico e concettuale di Ivan, pensano e disegnano bene tale sguardo. Non ci sono verità da promuovere, o destrutturazioni di verità, peggio ancora, ma sensazioni messe in ballo per sdoganare curiosità, dubbi. A volte disagio. Il tratto di Ivan è una lente d’ingrandimento che porta al limite un quotidiano osteggiato, è un accumulo di segnali lanciati al grottesco, un viaggio di formazione, una porta, un ragionamento. Dentro ogni immagine si confondono input e differenti livelli interpretativi. Dietro ciascuna, l’artista che sorride, si diverte, si allena a doppiarsi, osa, si fida e osserva la propria mano dirigersi oltre. Come nel wrestling commentato da Dan Peterson che Ivan seguiva. Realtà e vari gradi di finzione. E’ lo stridore delle contraddizioni, quelle cerimonie evidenti e quotidiane a offrire un senso diverso, un significato non letterale. E’ un mondo magico e orrorifico che ci appartiene e che attraversiamo ogni giorno, il carosello messo in scena. Niente di più che l’ovvio contestato. Il principio della ragione che si serve dell’emozione per trovare la spinta alla speculazione”.
“Sotto lo sguardo in libertà di Ivan, sottratto ad ogni volontà di consenso e consolazione - conclude la Del Toso - ci siamo noi, con la vita che ci passa addosso o accanto, i nostri sogni trasformati in incubi, il cosmo che ci portiamo dentro inconsapevoli e il mondo che succede fuori. I caffè neri, alternati ai segni notturni sulla carta, ci salvano dalle notti in bianco e una musica disegnata, fumosa, prende corpo ed evidenza nelle note di Stefano Pilosio, a riconferma che le arti fanno cumulo, crediti. Come i fumettisti e gli sceneggiatori che lavorano insieme o convivono in un’unica persona."
La mostra sarà visitabile fino al 25 febbraio dal giovedì alla domenica, dalle 17.00 alle 19.00, in via Manin 6/A a Udine.
16
febbraio 2024
Ivan Zucchiatti – Davanti ad un caffè nero dopo una notte insonne
Dal 16 al 25 febbraio 2024
arte contemporanea
Location
MAKE SPAZIO ESPOSITIVO
Udine, via Daniele Manin, 6A, (Udine)
Udine, via Daniele Manin, 6A, (Udine)
Orario di apertura
da giovedì a domenica ore 17-19
Sito web
Autore