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Ivo Sassi – La spada, lo scuso, la corona
Sessanta opere tra sculture e bassorilievi totem di varie dimensioni, rappresentative dei diversi cicli di lavoro eseguiti dall’artista romagnolo negli ultimi dieci anni della sua produzione, che dal 18 luglio fino al 31 agosto, saranno esposte nella mostra dal titolo: “Ivo Sassi. La spada, lo scudo, la corona”, allestita negli splendidi luoghi dei Magazzini del Sale di Cervia, promossa dalla CNA provinciale di Ravenna, con il patrocinio del Comune di Cervia, della Provincia di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna, dell’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, della Camera di Commercio di Ravenna e realizzata con la collaborazione dell’Associazione culturale Il Cerbero.
Comunicato stampa
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Sessanta opere tra sculture e bassorilievi totem di varie dimensioni, rappresentative dei diversi cicli di lavoro eseguiti dall’artista romagnolo negli ultimi dieci anni della sua produzione, che dal 18 luglio fino al 31 agosto, saranno esposte nella mostra dal titolo: “Ivo Sassi. La spada, lo scudo, la corona”, allestita negli splendidi luoghi dei Magazzini del Sale di Cervia, promossa dalla CNA provinciale di Ravenna, con il patrocinio del Comune di Cervia, della Provincia di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna, dell’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, della Camera di Commercio di Ravenna e realizzata con la collaborazione dell’Associazione culturale Il Cerbero.
L’evento è stato reso possibile grazie al contributo di: FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA, CEAR, CIICAI, COOPOLIS, ERIS, F.LLI GASPERONI ARREDAMENTI, HERA SPA, LEONARDO DESIGN, MOKADOR, MOVITER STRADE CERVIA, SEDAR CNA SERVIZI, UNIPOL ASSICOOP ROMAGNA FUTURA.
Con questa mostra l’artista completa il suo percorso espositivo a Cervia che nel 2004 ha ospitato una sua antologica. Si tratta di grandi totem, sculture-colonne, dischi-monumenti tagliati dal vento, opere attraverso le quali il ceramista, pittore, scultore, racconta la sua evoluzione artistica nella fase più recente che lo ha visto depositare le sue opere per la memoria futura negli spazi pubblici e istituzionali. Racconti di vita e sopratutto di una vita trascorsa a fare della ceramica. Un emblema con cui oltrepassare ogni forma di confine. Sassi con la ceramica trasforma gli spazi e restituisce sensazioni elaborate attraverso il suo vissuto alla sua inestinguibile capacità creativa. Un guerriero ultimo novecento dove certi principini di gentiluomo mischiati al suo bisogno di fare irrefrenabile lo spingono ad un continuo ed elaborato bisogno di di creare oggetti modellati dall'aria e colorati dal sole. Ne sono un esempio le ruote, sei oggetti in ferro e ceramica policroma, che racchiudono assieme le sfaccettature dell'anima di Sassi Artista e Uomo del proprio tempo. Un insieme di pulsioni e di capacita artigianali. Si perché Sassi assomiglia molto all'uomo di bottega in senso lato, quello che ha racchiuso la sua esperienza tutta nelle mani e nella conoscenza della materia. Proprio come avveniva nel Cinquecento, i suo collaboratori, uomini di abilità materica, eseguono sotto la sua direzione attiva il lavoro con lui, trasformando materie di durezza e sensibilità diverse in un’unica opera.
Diverse le grandi opere installate nei luoghi pubblici del territorio, entrati nella visione urbana delle città come la Grande Nike (1988-89) a Brisighella o la Grande ala (1988-89) esposta nella sede della Banca di Romagna di Faenza; come il Grande Fuoco (1990-91) a Faenza o la Colonna Rossa del 1996 a Bagnacavallo; e la Grande Stele del 1999 esposta al Museo d’Arte Bargellini di Pieve di Cento o la Stele della Vita (1996-2002) esposta nella sede della Camera di Commercio di Ravenna; la Verticale Rossa del 2002 realizzata per la città di Cesena che espone anche le Due Torri all’ingresso della città o come la Scultura installata nel 2007 alla Cefla di Imola. A livello internazionale negli ultimi anni Sassi è invitato alle mostre più importanti di Amburgo, Madrid, Nagoya, Mosca, Giappone, Innsbruk, Lucerna, Kecskemet, Lisbona, Lima, Kyushu, Atene, Budapest, Limoges, Stok on Trent, Selb-Plossberg, Schwaebisch Gmund. Nel 2007 il Comune di Faenza organizza una grande mostra personale al Palazzo delle Esposizioni e, nello stesso periodo, per festeggiare il suo settantesimo compleanno, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza gli dedica una mostra di tutte le sue opere già di proprietà del Museo. Nel 2009, Cesena e Cesenatico presentano la grande Mostra “Ceramics” a cura di Silvia Arfelli. Nel 2010, a Shanghai, in occasione dell’Expo, viene inaugurata la Grande colonna di fronte al Palazzo dei Congressi, opera alta sei metri. Nel 2011 è sempre Cesena a ospitare una mostra di pittura di Ivo Sassi, alla Galleria Carbonari. A Bologna, a Palazzo Fava, Sassi è tra i protagonisti della mostra degli artisti dell’Emilia-Romagna, mentre alla 54a Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, espone nel Padiglione Emilia Romagna.
L’Artista
Nato a Brisighella in provincia di Ravenna, classe 1937, Ivo Sassi oggi vive e lavora a Faenza. Nel 1950 inizia a frequentare l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e ha per insegnanti scultori del calibro di Anselmo Bucci e Angelo Biancini mentre alla Scuola di Disegno Minardi, è allievo di Francesco Nonni. Nel 1954 esordisce come pittore e dal 1956 al 1959 diviene frequentatore dello studio di Carlo Zauli che lo avvia all'arte della ceramica. Dagli anni Sessanta opera nel suo studio-laboratorio di Faenza in viale 4 Novembre 35/b, dove impiega argilla per maiolica con la tecnica della cottura a bassa temperatura e l'utilizzo di smalti con l'uso frequente di oro e platino. Nel 1968 ottiene il primo premio al IV° Concorso Nazionale di Ceramica e Scultura “Francesca da Rimini” e la Medaglia d’Oro al VI° Concorso di Ceramica d’Arte di Cervia; nel 1969 il Primo Premio all’XI° Concorso Internazionale di Gualdo Tadino e nel 1970 il “Premio Faenza” al XXVIII° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea di Faenza. Nello stesso anno riceve il Premio per la Scultura alla Biennale Internazionale di Vallauris. È, comunque, dal 1965 che la sua opera acquista una precisa fisionomia e un’autonomia formale: fino al 1971 sviluppa il ciclo Era Tecnologica, utilizzando soprattutto la maiolica bianca e, da questa data, inizia il ciclo ET Genesi in cui fonde elementi geometrici e un organicismo largamente informale utilizzando il colore nero, l’oro e platinature a terzo fuoco. Parallelamente alla sua attività di scultore, Sassi collabora con aziende produttrici di piastrelle: Ceramica Artistica Italia ’68 di Fiorano Modenese (fine anni Sessanta), Ceramica l’Astorre di Faenza (anni Settanta e Ottanta), Ceramica Del Conca (2002). Nel 1973 tiene una mostra personale alla galleria romana SM13 dove Enrico Crispolti presenta il libro redatto da Luigi Lambertini “Le ere tecnologiche di Ivo Sassi”. Nello stesso anno è invitato a Torino alla mostra dei segnalati Bolaffi (Catalogo Bolaffi della Scultura). Nel 1985 è invitato ad Arte Fiera a Bologna e nel 1986 alla XI° Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma. Nel 1988 il critico Marcello Venturoli lo invita alla mostra “Mare Mare” di Napoli. Tiene mostre personali a Faenza (1988), Lugo (1992), Ravenna (1994), Brisighella (1996), Bagnacavallo (2001). Fino al 1989, anno in cui cessa la partecipazione ai concorsi, riceve numerosi premi e segnalazioni e, in particolare a Faenza (nel 1977, 1980, 1983, 1984, 1986) e a Gualdo Tadino (nel 1981).
Iniziativa collaterale
Alla mostra sarà affiancato un progetto dal titolo COLORI DI SALE. Una piccola accademia d’arte dove sarà possibile affrontare e apprendere alcune nozioni legate all’abilità del “mettere le mani” per trasformare i materiali in oggetti e provare a intuire il lavoro del “fare arte”. Una serie di laboratori dalle 21,00 alle 23.00, pensati per i bambini accompagnati e adulti. Il laboratorio tiene conto dell'esperienza dell'artista e condurrà gli “artisti in erba” a realizzare e ad apprendere nozioni sulla ceramica e sul modo di occupare lo spazio stimolati dalle opere dell'autore. Quindi la terra non cotta entrerà a far parte dei laboratori con sculture in creta e piccoli bassorilievi. Anche il laboratorio di mosaico userà la ceramica come supporto musivo.
Perché colori di sale, perché il sale diventa un materiale artistico e realizza piccole opere d'arte,
Sono previsti concerti per bambini ma, soprattutto, in alcune serate sarà possibile vedere l'artista lavorare in diretta.
La mostra è aperta dalle 20 alle 24, è prevista l’apertura durante il giorno su richiesta.
Mostra a cura di: Beatrice Buscaroli, Silvana Costa
L’evento è stato reso possibile grazie al contributo di: FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA, CEAR, CIICAI, COOPOLIS, ERIS, F.LLI GASPERONI ARREDAMENTI, HERA SPA, LEONARDO DESIGN, MOKADOR, MOVITER STRADE CERVIA, SEDAR CNA SERVIZI, UNIPOL ASSICOOP ROMAGNA FUTURA.
Con questa mostra l’artista completa il suo percorso espositivo a Cervia che nel 2004 ha ospitato una sua antologica. Si tratta di grandi totem, sculture-colonne, dischi-monumenti tagliati dal vento, opere attraverso le quali il ceramista, pittore, scultore, racconta la sua evoluzione artistica nella fase più recente che lo ha visto depositare le sue opere per la memoria futura negli spazi pubblici e istituzionali. Racconti di vita e sopratutto di una vita trascorsa a fare della ceramica. Un emblema con cui oltrepassare ogni forma di confine. Sassi con la ceramica trasforma gli spazi e restituisce sensazioni elaborate attraverso il suo vissuto alla sua inestinguibile capacità creativa. Un guerriero ultimo novecento dove certi principini di gentiluomo mischiati al suo bisogno di fare irrefrenabile lo spingono ad un continuo ed elaborato bisogno di di creare oggetti modellati dall'aria e colorati dal sole. Ne sono un esempio le ruote, sei oggetti in ferro e ceramica policroma, che racchiudono assieme le sfaccettature dell'anima di Sassi Artista e Uomo del proprio tempo. Un insieme di pulsioni e di capacita artigianali. Si perché Sassi assomiglia molto all'uomo di bottega in senso lato, quello che ha racchiuso la sua esperienza tutta nelle mani e nella conoscenza della materia. Proprio come avveniva nel Cinquecento, i suo collaboratori, uomini di abilità materica, eseguono sotto la sua direzione attiva il lavoro con lui, trasformando materie di durezza e sensibilità diverse in un’unica opera.
Diverse le grandi opere installate nei luoghi pubblici del territorio, entrati nella visione urbana delle città come la Grande Nike (1988-89) a Brisighella o la Grande ala (1988-89) esposta nella sede della Banca di Romagna di Faenza; come il Grande Fuoco (1990-91) a Faenza o la Colonna Rossa del 1996 a Bagnacavallo; e la Grande Stele del 1999 esposta al Museo d’Arte Bargellini di Pieve di Cento o la Stele della Vita (1996-2002) esposta nella sede della Camera di Commercio di Ravenna; la Verticale Rossa del 2002 realizzata per la città di Cesena che espone anche le Due Torri all’ingresso della città o come la Scultura installata nel 2007 alla Cefla di Imola. A livello internazionale negli ultimi anni Sassi è invitato alle mostre più importanti di Amburgo, Madrid, Nagoya, Mosca, Giappone, Innsbruk, Lucerna, Kecskemet, Lisbona, Lima, Kyushu, Atene, Budapest, Limoges, Stok on Trent, Selb-Plossberg, Schwaebisch Gmund. Nel 2007 il Comune di Faenza organizza una grande mostra personale al Palazzo delle Esposizioni e, nello stesso periodo, per festeggiare il suo settantesimo compleanno, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza gli dedica una mostra di tutte le sue opere già di proprietà del Museo. Nel 2009, Cesena e Cesenatico presentano la grande Mostra “Ceramics” a cura di Silvia Arfelli. Nel 2010, a Shanghai, in occasione dell’Expo, viene inaugurata la Grande colonna di fronte al Palazzo dei Congressi, opera alta sei metri. Nel 2011 è sempre Cesena a ospitare una mostra di pittura di Ivo Sassi, alla Galleria Carbonari. A Bologna, a Palazzo Fava, Sassi è tra i protagonisti della mostra degli artisti dell’Emilia-Romagna, mentre alla 54a Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, espone nel Padiglione Emilia Romagna.
L’Artista
Nato a Brisighella in provincia di Ravenna, classe 1937, Ivo Sassi oggi vive e lavora a Faenza. Nel 1950 inizia a frequentare l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e ha per insegnanti scultori del calibro di Anselmo Bucci e Angelo Biancini mentre alla Scuola di Disegno Minardi, è allievo di Francesco Nonni. Nel 1954 esordisce come pittore e dal 1956 al 1959 diviene frequentatore dello studio di Carlo Zauli che lo avvia all'arte della ceramica. Dagli anni Sessanta opera nel suo studio-laboratorio di Faenza in viale 4 Novembre 35/b, dove impiega argilla per maiolica con la tecnica della cottura a bassa temperatura e l'utilizzo di smalti con l'uso frequente di oro e platino. Nel 1968 ottiene il primo premio al IV° Concorso Nazionale di Ceramica e Scultura “Francesca da Rimini” e la Medaglia d’Oro al VI° Concorso di Ceramica d’Arte di Cervia; nel 1969 il Primo Premio all’XI° Concorso Internazionale di Gualdo Tadino e nel 1970 il “Premio Faenza” al XXVIII° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea di Faenza. Nello stesso anno riceve il Premio per la Scultura alla Biennale Internazionale di Vallauris. È, comunque, dal 1965 che la sua opera acquista una precisa fisionomia e un’autonomia formale: fino al 1971 sviluppa il ciclo Era Tecnologica, utilizzando soprattutto la maiolica bianca e, da questa data, inizia il ciclo ET Genesi in cui fonde elementi geometrici e un organicismo largamente informale utilizzando il colore nero, l’oro e platinature a terzo fuoco. Parallelamente alla sua attività di scultore, Sassi collabora con aziende produttrici di piastrelle: Ceramica Artistica Italia ’68 di Fiorano Modenese (fine anni Sessanta), Ceramica l’Astorre di Faenza (anni Settanta e Ottanta), Ceramica Del Conca (2002). Nel 1973 tiene una mostra personale alla galleria romana SM13 dove Enrico Crispolti presenta il libro redatto da Luigi Lambertini “Le ere tecnologiche di Ivo Sassi”. Nello stesso anno è invitato a Torino alla mostra dei segnalati Bolaffi (Catalogo Bolaffi della Scultura). Nel 1985 è invitato ad Arte Fiera a Bologna e nel 1986 alla XI° Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma. Nel 1988 il critico Marcello Venturoli lo invita alla mostra “Mare Mare” di Napoli. Tiene mostre personali a Faenza (1988), Lugo (1992), Ravenna (1994), Brisighella (1996), Bagnacavallo (2001). Fino al 1989, anno in cui cessa la partecipazione ai concorsi, riceve numerosi premi e segnalazioni e, in particolare a Faenza (nel 1977, 1980, 1983, 1984, 1986) e a Gualdo Tadino (nel 1981).
Iniziativa collaterale
Alla mostra sarà affiancato un progetto dal titolo COLORI DI SALE. Una piccola accademia d’arte dove sarà possibile affrontare e apprendere alcune nozioni legate all’abilità del “mettere le mani” per trasformare i materiali in oggetti e provare a intuire il lavoro del “fare arte”. Una serie di laboratori dalle 21,00 alle 23.00, pensati per i bambini accompagnati e adulti. Il laboratorio tiene conto dell'esperienza dell'artista e condurrà gli “artisti in erba” a realizzare e ad apprendere nozioni sulla ceramica e sul modo di occupare lo spazio stimolati dalle opere dell'autore. Quindi la terra non cotta entrerà a far parte dei laboratori con sculture in creta e piccoli bassorilievi. Anche il laboratorio di mosaico userà la ceramica come supporto musivo.
Perché colori di sale, perché il sale diventa un materiale artistico e realizza piccole opere d'arte,
Sono previsti concerti per bambini ma, soprattutto, in alcune serate sarà possibile vedere l'artista lavorare in diretta.
La mostra è aperta dalle 20 alle 24, è prevista l’apertura durante il giorno su richiesta.
Mostra a cura di: Beatrice Buscaroli, Silvana Costa
18
luglio 2014
Ivo Sassi – La spada, lo scuso, la corona
Dal 18 luglio al 31 agosto 2014
arte contemporanea
Location
ANTICHI MAGAZZINI DEL SALE – MUSEO DEL SALE
Cervia, Viale Nazario Sauro, (Ravenna)
Cervia, Viale Nazario Sauro, (Ravenna)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle ore 21:00 alle 24:00
Vernissage
18 Luglio 2014, h 19
Autore
Curatore