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Ivo Stazio, Possibili Scenari
Le opere di Ivo Stazio spaziano, come soggetti, da scorci della cupola di San Luca a paesaggi della periferia post-industriale, delle campagne circostanti o di luoghi lontani e immaginari. Tutte sono sorrette da una solida tecnica di pittura a spatola e da un uso sapientemente della “materia” colore.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura sabato 19 ottobre 2019, alle ore 17,00 la quinta esposizione della neonata Vi.P. gallery Milano in Alzaia Naviglio Grande,4: la mostra è intitolata “Ivo Stazio, Possibili scenari”, a cura di Virgilio Patarini, e presenta una ventina di opere recenti dell’artista bolognese, che spaziano, come soggetti, da scorci della cupola di San Luca o di vicoli della città a paesaggi della periferia post-industriale, delle campagne circostanti o di luoghi lontani e immaginari, e che tecnicamente sono tutte sorrette da una solida tecnica di pittura a spatola e da un uso sapientemente evocativo del colore e della “materia” pittorica.
La mostra sarà visitabile fino all’28 ottobre, tutti i giorni dalle 15,30 alle 18,30, sabato e domenica dalle 11-13 e 14-19. Chiuso il lunedì.
Ingresso libero.
In allegato la locandina e foto di alcune opere in esposizione.
Qui di seguito un breve approfondimento critico-biografico
Ivo Stazio, Possibili scenari
“Vi è una sottile relazione tra segno, paesaggio e materia nell’opera di Ivo Stazio che costituisce una costante poetica che ha un’eco immediata. Affiora una struttura silenziosa e lirica che crea un felice equilibrio: una sorta di dinamica interna che arricchisce lo sguardo di attese emotive, di ulteriori possibilità. La pittura di Ivo Stazio dà quindi per risolto il problema della rappresentazione, perché ogni paesaggio esterno è qualcosa che ci portiamo dentro”
Valerio Dehò
Ivo Stazio (Bologna, 1959) fin dagli anni '80 inizia ad esporre in mostre personali e collettive, ottenendo nel tempo riconoscimenti di caratura internazionale. Negli anni successivi conosce ed approfondisce la pittura dei maestri della scuola bolognese che rientrano nel novero degli “Ultimi naturalisti”, come rubricato da Francesco Arcangeli: Ilario Rossi, Pompilio Mandelli, Bruno Pulga, Sergio Romiti. Inizia da qui la sua sperimentazione artistica di cui, nel 1997, il critico Valerio Grimaldi, riconosce la continuità pittorica, coloristica e tonale (“Il colore dentro”). Nel 1998 la personalità dell’artista emerge in una mescolanza di “razionalità e passione”, analizzata da Franco Basile ne “La luna calpestata” nella quale le metafore si mescolano in un desiderio di fuga dalla realtà, per sognare, fuggire lontano “non ha importanza se la luna non è più la stessa, basta un’ombra per ritrovare il ricordo e ritrovare, forse, parte di ciò che si è perso”. In questa ambivalenza tra sogno e realtà le luci, le dimensioni, i colori, i paesaggi si muovono in assoluta libertà. Nel 2002 Adriano Baccilieri ripercorre l’opera di Ivo Stazio in un itinerario che parte dal punto in cui si perdono le immagini degli anni novanta e nasce la pittura dei momenti lirici all’interno dei quali l’Informale viene utilizzato e piegato al figurativo contemporaneo. Negli anni che seguono, tra gli altri importanti critici che si dedicano all’artista figura Valerio Dehò che tra l’altro scrive: “la scelta cromatica di Ivo Stazio degli ultimi anni si basa su colorazioni incisive, contrastanti e cupe, colori graffianti, grazie anche all'uso della spatola, che incidono la tela lasciando trapelare la luce nelle morbide colorazioni. Un procedimento lento nel quale l’artista focalizza la sua attenzione alla trama, al colore, alla materia. Una ricerca che continua tutt’oggi volta a scoprire qualcosa di genuino, tra i diversi linguaggi quali la sabbia, la terra, il catrame, il gesso, in una sinfonia poetica della materia”.
Tra le ultimissime esposizioni personali ricordiamo: nel 2018 alla Galleria di Arianna Sartori a Manova e alla Galleria Piccinini a Bologna; nel 2019, a Bologna, nello Spazio espositivo di “Fico” con la mostra intitolata “Hangar” e alla Galleria Il Ponte 04 a Pieve di Cento (BO)
La mostra sarà visitabile fino all’28 ottobre, tutti i giorni dalle 15,30 alle 18,30, sabato e domenica dalle 11-13 e 14-19. Chiuso il lunedì.
Ingresso libero.
In allegato la locandina e foto di alcune opere in esposizione.
Qui di seguito un breve approfondimento critico-biografico
Ivo Stazio, Possibili scenari
“Vi è una sottile relazione tra segno, paesaggio e materia nell’opera di Ivo Stazio che costituisce una costante poetica che ha un’eco immediata. Affiora una struttura silenziosa e lirica che crea un felice equilibrio: una sorta di dinamica interna che arricchisce lo sguardo di attese emotive, di ulteriori possibilità. La pittura di Ivo Stazio dà quindi per risolto il problema della rappresentazione, perché ogni paesaggio esterno è qualcosa che ci portiamo dentro”
Valerio Dehò
Ivo Stazio (Bologna, 1959) fin dagli anni '80 inizia ad esporre in mostre personali e collettive, ottenendo nel tempo riconoscimenti di caratura internazionale. Negli anni successivi conosce ed approfondisce la pittura dei maestri della scuola bolognese che rientrano nel novero degli “Ultimi naturalisti”, come rubricato da Francesco Arcangeli: Ilario Rossi, Pompilio Mandelli, Bruno Pulga, Sergio Romiti. Inizia da qui la sua sperimentazione artistica di cui, nel 1997, il critico Valerio Grimaldi, riconosce la continuità pittorica, coloristica e tonale (“Il colore dentro”). Nel 1998 la personalità dell’artista emerge in una mescolanza di “razionalità e passione”, analizzata da Franco Basile ne “La luna calpestata” nella quale le metafore si mescolano in un desiderio di fuga dalla realtà, per sognare, fuggire lontano “non ha importanza se la luna non è più la stessa, basta un’ombra per ritrovare il ricordo e ritrovare, forse, parte di ciò che si è perso”. In questa ambivalenza tra sogno e realtà le luci, le dimensioni, i colori, i paesaggi si muovono in assoluta libertà. Nel 2002 Adriano Baccilieri ripercorre l’opera di Ivo Stazio in un itinerario che parte dal punto in cui si perdono le immagini degli anni novanta e nasce la pittura dei momenti lirici all’interno dei quali l’Informale viene utilizzato e piegato al figurativo contemporaneo. Negli anni che seguono, tra gli altri importanti critici che si dedicano all’artista figura Valerio Dehò che tra l’altro scrive: “la scelta cromatica di Ivo Stazio degli ultimi anni si basa su colorazioni incisive, contrastanti e cupe, colori graffianti, grazie anche all'uso della spatola, che incidono la tela lasciando trapelare la luce nelle morbide colorazioni. Un procedimento lento nel quale l’artista focalizza la sua attenzione alla trama, al colore, alla materia. Una ricerca che continua tutt’oggi volta a scoprire qualcosa di genuino, tra i diversi linguaggi quali la sabbia, la terra, il catrame, il gesso, in una sinfonia poetica della materia”.
Tra le ultimissime esposizioni personali ricordiamo: nel 2018 alla Galleria di Arianna Sartori a Manova e alla Galleria Piccinini a Bologna; nel 2019, a Bologna, nello Spazio espositivo di “Fico” con la mostra intitolata “Hangar” e alla Galleria Il Ponte 04 a Pieve di Cento (BO)
19
ottobre 2019
Ivo Stazio, Possibili Scenari
Dal 19 al 29 ottobre 2019
arte contemporanea
personale
personale
Location
VI.P. GALLERY MILANO
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Orario di apertura
Dal martedì al venerdì dalle 15,30 alle 18,30, sabato e domenica dalle 11-13 e 14-19. Chiuso il lunedì.
Vernissage
19 Ottobre 2019, h 17
Ufficio stampa
Vi.P. Gallery
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Media partner
Produzione organizzazione
Sponsor