Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Jack Spencer
Nato in Missisippi e cresciuto in Luisiana, Jack Spencer è stato pittore e musicista prima di diventare fotografo autodidatta.
Le sue foto sono state paragonate alla scrittura di William Faulkner, Cormac McCarthy e Flannery O’Connor, tutti autori che condividono la capacità di cogliere gli umori e i caratteri della gente del Sud.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel suo primo libro, Native Soil, Spencer dimostra una precisa conoscenza delle tecniche di camera oscura, capacità che egli utilizza per sottolineare l’atmosfera evocativa e incantata dei paesaggi e delle genti del delta del Missisippi.
Le immagini sono seppiate e manipolate non per fini puramente estetici, ma per rafforzare e sottolineare e suoi soggetti.
“Fotograficamente mi accosto al mio lavoro in modo espressionista,” scrive Spencer,” tutte le mie fotografie sono metafore che rappresentano quell’elemento primario che esiste in me come artista e allo stesso modo, spero, nello spettatore.
Io non sono un documentarista in senso tradizionale”, continua Spencer, “anzi, io devio da questa forma di fotografia. Rappresento ciò che io percepisco come ‘Missisippi’, in modo assolutamente soggettivo, a partire dalla mia storia e dal mio personale punto di vista”.
Un esempio di questa ‘soggettività’ si deduce immediatamente da foto come Gussie’Magnolia (1997), un ritratto di un’anziana donna nera che tiene nelle mani un bellissimo fiore.
I suoi paesaggi utilizzano una straordinaria qualità materica e compositiva; le luci e le linee non descrivono un luogo, ma ci illuminano sulle qualità visive, spirituali e fisiche dei luoghi del Sud.
Ogni immagine sembra preparata come una breve storia, dove il narratore è colui che inquadra, sceglie le immagini, va in camera oscura e manipola ombre e luci…
Sono immagini che oltrepassano il contingente per entrare nella categoria del simbolico che rivela, ridefinisce, intensifica e illumina il mondo reale.
Le immagini sono seppiate e manipolate non per fini puramente estetici, ma per rafforzare e sottolineare e suoi soggetti.
“Fotograficamente mi accosto al mio lavoro in modo espressionista,” scrive Spencer,” tutte le mie fotografie sono metafore che rappresentano quell’elemento primario che esiste in me come artista e allo stesso modo, spero, nello spettatore.
Io non sono un documentarista in senso tradizionale”, continua Spencer, “anzi, io devio da questa forma di fotografia. Rappresento ciò che io percepisco come ‘Missisippi’, in modo assolutamente soggettivo, a partire dalla mia storia e dal mio personale punto di vista”.
Un esempio di questa ‘soggettività’ si deduce immediatamente da foto come Gussie’Magnolia (1997), un ritratto di un’anziana donna nera che tiene nelle mani un bellissimo fiore.
I suoi paesaggi utilizzano una straordinaria qualità materica e compositiva; le luci e le linee non descrivono un luogo, ma ci illuminano sulle qualità visive, spirituali e fisiche dei luoghi del Sud.
Ogni immagine sembra preparata come una breve storia, dove il narratore è colui che inquadra, sceglie le immagini, va in camera oscura e manipola ombre e luci…
Sono immagini che oltrepassano il contingente per entrare nella categoria del simbolico che rivela, ridefinisce, intensifica e illumina il mondo reale.
20
marzo 2004
Jack Spencer
Dal 20 marzo al 19 aprile 2004
arte contemporanea
Location
DANIELA FACCHINATO IMAGE GALLERY
Bologna, Via Dei Colli, 2, (Bologna)
Bologna, Via Dei Colli, 2, (Bologna)
Orario di apertura
Martedì-sabato 10-13/15.30-19.30
Vernissage
20 Marzo 2004, ore 18.00-21.00