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Jacopo Baboni Schilingi – Identigraphies
Le opere, esposte in anteprima assoluta fino al 20 luglio, sono il risultato di una ricerca condotta dall’artista lungo oltre un decennio.
Comunicato stampa
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Le opere, esposte in anteprima assoluta fino al 20 luglio, sono il risultato di una ricerca condotta dall’artista lungo oltre un decennio. È lo stesso JBS a raccontarne l’origine e le motivazioni, nel testo del catalogo (Edizioni Kappabit, 2018) che sarà presentato in occasione dell’inaugurazione: «Dal 2007 scrivo le mie partiture di musica su corpi di uomini e di donne. In principio si trattava di esperimenti che si sono trasformati in modo permanente in una nuova pratica della scrittura. Scrivo le mie creazioni direttamente sulla pelle di corpi denudati. Uomini e donne vengono nel mio studio affinché io possa scrivere la mia musica su di loro. La nudità, la pelle, la porosità, la prossimità della pelle portano con sé la sensazione implicita dell’essere vicino, prossimo, dell’essere in contatto, quasi la sensazione di sentire respirare la pelle. Scrivo quindi a mano con dell’inchiostro. Ma questo supporto, il corpo umano, è tutt’altro che effimero, non posso certo “annullare” quello che scrivo. La correzione è bandita. L’incidente deve sempre essere preso in considerazione, ma senza poter correggere. Integrandolo. Assumendolo. Il presente della scrittura viene preservato dall’impossibilità di correggere, attraverso la “sacralità” della nudità dei modelli di fronte a me».
Una ricerca non soltanto artistica, dunque, ma anche filosofica, che muove dalla volontà dell’artista di dare una seconda pelle alla sua musica, con un’intenzione ben precisa: «Voglio che si leggano, nella mia scrittura, tutte le intenzioni emotive, etiche, filosofiche, umane, sentimentali del mio essere artista. E la musica come “concerto” non mi basta più. È diventata per me insufficiente. Voglio far vedere tutte le intenzioni che mi hanno spinto a scrivere un passaggio musicale. E se il concerto è insufficiente, altrettanto lo è la fotografia».
In questo processo risulta evidente come l’elemento tecnologico giochi un ruolo tutt’altro che marginale: «dopo essermi formato alla calligrafia e alla fotografia, ho scelto una nuova tecnica: fotografie digitali, stampa al carbone su carta pregiata con emulsione applicata a pennello. Ancora una volta tecniche antiche in contrappunto a tecniche contemporanee. Queste due tecniche (quella della stampa al carbone e quella che prevede l’applicazione a pennello, mutuata dalla stampa al platino-palladio) sono, per loro natura, separate. Da una ho recuperato l’idea di “pennellare” la carta su cui verrà impressa la fotografia della mia musica scritta sul modello e dall’altra la fisicità della materia del carbone».
L’incontro tra Jacopo Baboni Schilingi e la Galleria CONTACT avviene nel novembre del 2016, in occasione del Premio T.I.N.A., organizzato dall’Associazione Culturale RADAR di Venezia. A quell’edizione partecipano centinaia di artisti e compongono la Giuria un numero limitato di galleristi di Chicago, Città del Messico e Roma. L’artista viene selezionato da Marco Contini (che rappresenta la Galleria CONTACT) ed è subito chiaro che la collaborazione andrà al di là della mera occasione espositiva, prospettando un sodalizio ben più stabile e duraturo. Per questa ragione, entrambi vedono nella mostra che si va a inaugurare più che un approdo, un punto di partenza. L’evento si inserisce, infatti, in un più vasto programma di attività che culminerà nel 2020 a Tokyo, dove avrà luogo una grande esposizione dedicata alle Identigraphies presso la sede di Ginza della Maison Chanel.
Lungo il percorso espositivo sarà possibile ascoltare alcune delle opere musicali rappresentate dalle identigrafie in mostra.
Una ricerca non soltanto artistica, dunque, ma anche filosofica, che muove dalla volontà dell’artista di dare una seconda pelle alla sua musica, con un’intenzione ben precisa: «Voglio che si leggano, nella mia scrittura, tutte le intenzioni emotive, etiche, filosofiche, umane, sentimentali del mio essere artista. E la musica come “concerto” non mi basta più. È diventata per me insufficiente. Voglio far vedere tutte le intenzioni che mi hanno spinto a scrivere un passaggio musicale. E se il concerto è insufficiente, altrettanto lo è la fotografia».
In questo processo risulta evidente come l’elemento tecnologico giochi un ruolo tutt’altro che marginale: «dopo essermi formato alla calligrafia e alla fotografia, ho scelto una nuova tecnica: fotografie digitali, stampa al carbone su carta pregiata con emulsione applicata a pennello. Ancora una volta tecniche antiche in contrappunto a tecniche contemporanee. Queste due tecniche (quella della stampa al carbone e quella che prevede l’applicazione a pennello, mutuata dalla stampa al platino-palladio) sono, per loro natura, separate. Da una ho recuperato l’idea di “pennellare” la carta su cui verrà impressa la fotografia della mia musica scritta sul modello e dall’altra la fisicità della materia del carbone».
L’incontro tra Jacopo Baboni Schilingi e la Galleria CONTACT avviene nel novembre del 2016, in occasione del Premio T.I.N.A., organizzato dall’Associazione Culturale RADAR di Venezia. A quell’edizione partecipano centinaia di artisti e compongono la Giuria un numero limitato di galleristi di Chicago, Città del Messico e Roma. L’artista viene selezionato da Marco Contini (che rappresenta la Galleria CONTACT) ed è subito chiaro che la collaborazione andrà al di là della mera occasione espositiva, prospettando un sodalizio ben più stabile e duraturo. Per questa ragione, entrambi vedono nella mostra che si va a inaugurare più che un approdo, un punto di partenza. L’evento si inserisce, infatti, in un più vasto programma di attività che culminerà nel 2020 a Tokyo, dove avrà luogo una grande esposizione dedicata alle Identigraphies presso la sede di Ginza della Maison Chanel.
Lungo il percorso espositivo sarà possibile ascoltare alcune delle opere musicali rappresentate dalle identigrafie in mostra.
21
giugno 2018
Jacopo Baboni Schilingi – Identigraphies
Dal 21 giugno al 20 luglio 2018
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
CONTACT ARTECONTEMPORANEA
Roma, Via Urbana, 110, (Roma)
Roma, Via Urbana, 110, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 16:30-19:30 (solo su appuntamento)
Vernissage
21 Giugno 2018, ore 18.00
Autore