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Jacopo Di Cera – Fotomaterismo
Dal 2017 Jacopo Di Cera porta avanti un particolare sguardo sulla società, uno sguardo documentativo che proietta poi, in un secondo momento, nel materismo delle sue immagini e dei suoi supporti. Fino alla fine del mare, Il Rumore dell’Assenza e MIRO. Milano – Roma sono i tre lavori esposti
Comunicato stampa
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Nel 2017, Jacopo Di Cera, con Fino alla fine del mare, diede avvio a quello che sarebbe stato il suo personale percorso progettuale focalizzato attorno al concetto di “fotomaterismo”. Un modo di raccontare la realtà, soprattutto sociale, del nostro paese secondo uno sguardo che coniuga la documentazione fotografica alla sua resa materica, tramite supporti di legno, vetro, ferro o carta lavorata in maniera particolare.
Dopo il MIA Photo Fair, alla galleria Accorsi Arte di Venezia, dal 9 giugno al 7 luglio, Jacopo esporrà, come mostra personale, tre suoi lavori accomunati da questo particolare sguardo sulla società: Fino alla fine del mare, lavoro che porta a galla l’emergenza sociale dell’immigrazione, ritraendo, in maniera astratta, le barche giunte fino a Lampedusa; Il Rumore dell’Assenza, tragico racconto visivo del terremoto che nel 2016 devastò parte del Centro Italia e rase al suolo la città di Amatrice; e il più recente MIRO. Milano – Roma, narrazione diaristica dello sguardo di un pendolare lungo la tratta ferroviaria Milano – Roma e viceversa che riscopre l’emozione del “guardare dal finestrino”.
Partendo dall’immagine fotografica Jacopo Di Cera si serve di materiali come il legno, il vetro o il ferro per renderla tangibile, viva, per stimolarne, da parte dello spettatore, una fruizione immersiva, una tridimensionalità che si renda ponte con la dimensione emotiva e il ricongiungimento con la realtà sociale. Se per Fino alla fine del mare è il legno a rendersi catalizzatore della matericità del reale, di legno sono infatti le barche dei migranti arrivate a Lampedusa e dello stesso materiale è il supporto su cui sono state stampate le immagini fotografiche; ne Il Rumore dell’Assenza viene usata, invece, la carta di stampa stropicciata per infondere nello sguardo altrui la precarietà e la fragilità dell’esistenza umana dopo la devastazione di un terremoto; ed infine in MIRO. Milano – Roma è il vetro su cui è stampata l’immagine e la struttura di ferro che ne è supporto che ripotano alla mente il finestrino di un treno.
Per Di Cera la tematica sociale entra spesso in dialogo con il concetto di viaggio come metafora di un percorso dentro le abitudini di una società, come viaggio interiore o anche come rappresentazione dell’attualità nel viaggio di un migrante.
La struttura tematica, tecnica e concettuale del processo artistico di Jacopo Di Cera, nel tempo, si è talmente radicata da diventare sentinella di uno stile riconoscibile e per questo definibile.
Dopo il MIA Photo Fair, alla galleria Accorsi Arte di Venezia, dal 9 giugno al 7 luglio, Jacopo esporrà, come mostra personale, tre suoi lavori accomunati da questo particolare sguardo sulla società: Fino alla fine del mare, lavoro che porta a galla l’emergenza sociale dell’immigrazione, ritraendo, in maniera astratta, le barche giunte fino a Lampedusa; Il Rumore dell’Assenza, tragico racconto visivo del terremoto che nel 2016 devastò parte del Centro Italia e rase al suolo la città di Amatrice; e il più recente MIRO. Milano – Roma, narrazione diaristica dello sguardo di un pendolare lungo la tratta ferroviaria Milano – Roma e viceversa che riscopre l’emozione del “guardare dal finestrino”.
Partendo dall’immagine fotografica Jacopo Di Cera si serve di materiali come il legno, il vetro o il ferro per renderla tangibile, viva, per stimolarne, da parte dello spettatore, una fruizione immersiva, una tridimensionalità che si renda ponte con la dimensione emotiva e il ricongiungimento con la realtà sociale. Se per Fino alla fine del mare è il legno a rendersi catalizzatore della matericità del reale, di legno sono infatti le barche dei migranti arrivate a Lampedusa e dello stesso materiale è il supporto su cui sono state stampate le immagini fotografiche; ne Il Rumore dell’Assenza viene usata, invece, la carta di stampa stropicciata per infondere nello sguardo altrui la precarietà e la fragilità dell’esistenza umana dopo la devastazione di un terremoto; ed infine in MIRO. Milano – Roma è il vetro su cui è stampata l’immagine e la struttura di ferro che ne è supporto che ripotano alla mente il finestrino di un treno.
Per Di Cera la tematica sociale entra spesso in dialogo con il concetto di viaggio come metafora di un percorso dentro le abitudini di una società, come viaggio interiore o anche come rappresentazione dell’attualità nel viaggio di un migrante.
La struttura tematica, tecnica e concettuale del processo artistico di Jacopo Di Cera, nel tempo, si è talmente radicata da diventare sentinella di uno stile riconoscibile e per questo definibile.
09
giugno 2022
Jacopo Di Cera – Fotomaterismo
Dal 09 giugno al 07 luglio 2022
fotografia
Location
GALLERIA ACCORSI
Venezia, Santa Croce, (Venezia)
Venezia, Santa Croce, (Venezia)
Orario di apertura
me-ve, 16-19
Ufficio stampa
Francesca Orsi
Autore