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Jacques Toussaint – L’esprit des lieux
Jacques Toussaint realizza un percorso di installazioni site-specific concepite come allegorie degli elementi del Cantico delle creature di San Francesco: Fuoco, Terra, Aria e Acqua.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 3 al 27 dicembre l’ex Chiesa San Francesco (ora Spazio Culturale Antonio Ratti), uno dei principali luoghi
espositivi del Comune di Como, ospita la mostra dell’artista francese Jacques Toussaint. L'esprit des lieux,
realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della città e con lo Studio d'arte Valmore di
Vicenza, con il patrocinio dell’Institut Français di Milano.
Le grandi dimensioni dell’ex chiesa e la sua dedica a San Francesco hanno permesso all’artista francese
(attivo in Italia dal 1971) di realizzare un percorso di installazioni la cui disposizione nello spazio consente
una lettura accattivante ed evocativa del sottile filo conduttore di un racconto riferito agli elementi del
Cantico delle creature di San Francesco.
L’esprit des lieux, il titolo della mostra, sottolinea la volontà di esporre lavori in cui il luogo espositivo (l’ex-
chiesa di San Francesco) gioca un ruolo determinante e si ispira a uno studio di Laurier Turgeon (Université
Laval, Quebec. Canada) che, a proposito del valore intrinseco di un luogo in cui l’azione dell’uomo si esplica,
scrive: "Lo spirito del luogo: tra materiale e immateriale. Invece di separare lo spirito e il luogo,
l'immateriale e il materiale, di porli a contrasto, proponiamo di esplorare i modi con i quali i due sono uniti
da una stretta interazione, l'uno costruito in rapporto all'altro. L'espressione "esprit du lieu" enuncia essa
stessa i due elementi fondamentali di questa relazione, lo spirito che rimanda al pensiero, agli esseri umani
e agli elementi immateriali, e il luogo che suggerisce un sito geografico, il mondo fisico, in breve, gli
elementi materiali"
L'intento dell'artista è quindi quello di dialogare con il fruitore per mezzo di installazioni specifiche. In
questo spazio di grande dimensione il percorso viene lasciato alla libera scelta del visitatore, a secondo
delle sue preferenze e delle sue reazioni di fronte alle varie aree.
La navata centrale- che può essere considerato punto di partenza, ma anche punto di arrivo dell’esperienza
visiva - accoglie il visitatore con un’installazione allusiva alla corona di Cristo, formata da cerchi di largo
diametro, sottolineati da una luce al neon blu e da segmenti di luce che evocano le sue spine.
Da qui lo sguardo è subito richiamato dall’abside della chiesa, dove, prendendo spunto dai lacerti di
affresco di Carlo Innocenzo Carloni presenti nell’abside e raffiguranti l’ultima cena, Jacques Toussaint anima
lo spazio con dodici strutture in profilo di ottone saldate ad argento che contengono segmenti luminosi
formati da sottili tubi al neon di colore blu intenso: un rimando alla presenza sacra dei dodici apostoli.
Nelle navate laterali l’artista propone infine una serie di installazioni concepite come allegorie degli
elementi del Cantico delle Creature di San Francesco: Fuoco, Terra, Aria e Acqua.
Per l’Allegoria del Fuoco ecco " I vetri di san Francesco" eseguiti a mano volante dal maestro vetraio
Alberto Striulli, vetri che avrebbero potuto comparire sulla tavola del Santo, essendo oggetti umili e
minimali che testimoniano la magica trasformazione della materia: una silice informe che sotto l'azione del
fuoco e per mano dell'uomo diventa puro vetro, trasparente, o anche lievemente colorato di blu cobalto.
La Terra, invece, si ritrova in vasche riempite di essenze botaniche rappresentative delle stagioni e quindi
allusive ai cambiamenti che avvengono in natura proposte su una tavola dal disegno essenziale rese
utilizzabili dalla presenza di doghe di legno grezzo.
Poi l’Aria si concretizza in segmenti di luce al neon che sembrano sfuggire allo sguardo, riflessi a terra da
tante superficie specchianti che catturano lo sguardo. Formano una T, che forse non a caso sembra una
croce commissa (cum-missa), un segno tanto caro al Santo di Assisi, che intende invitare alla
contemplazione.
L’Acqua, infine: un video muove dall’immagine fissa del mare ripreso in controluce dove progressivamente
piccole onde animano la sua superficie. Tramite un avvicinamento sempre maggiore al riflesso, creato dal
movimento dell'acqua, si materializzano lentamente al suo interno delle forme riconducibili al percorso
artistico di Jacques Toussaint, in particolare al suo ricorrente motivo grafico basato sull’elaborazione di un
modulo ricorrente. Da questo modulo, creato da una formula geometrica semplice, duttile, possono
nascere forme da applicare a superficie piane, o per formare grazie al sottile gioco di algoritmi elaborati da
Vincenzo Nardino, impalpabili volumi fluttuanti nello spazio.
La mostra si completa con due video e installazioni di ampio respiro, contribuendo a far emergere in
questa proposta un’attenzione più marcata al rapporto con il luogo.
Una proposta, nell’insieme, semplice e complessa, la cui lettura è affidata alla sensibilità di ciascuno.
Avvolta in una atmosfera in cui la luce blu, tipica dell’opera di Toussaint e diffusa nello spazio dalle varie
altre installazioni, genera un ambiente che invita alla contemplazione.
_________________
Dopo la presentazione a Como L’esprit des lieux sarà proposta nella città metropolitana di Bologna. In
concomitanza con Arte Fiera 2017, infatti, alcune installazioni saranno collocate in stretto dialogo in luoghi
diversi del territorio; il percorso sulle orme di san Francesco consentirà di collegare l’area della città alla
pianura e alla collina. Le Torri dell’Acqua di Budrio, un ex Acquedotto pubblico oggi divenuto un centro del
contemporaneo, la cappella romanica dei Santi Vitale e Agricola del complesso monumentale delle Sette
Chiese di Bologna e la piccola chiesetta di San Francesco di Crespellano diventeranno gli snodi del lavoro
che l’artista Jacques Toussaint dedica alla semplicità francescana. Promotori saranno il Comune di Budrio,
la Fondazione Giorgio Cocchi, la Chiesa di Santo Stefano, la Chiesa di San Francesco con il patrocinio del
comune Valsamoggia e di Alliance Française.
_________________
Jacques Toussaint nasce a Parigi nel 1947. Inizia la sua attività in Italia nel 1971 dopo aver studiato a Parigi
all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts. Partecipa a numerose mostre in gallerie ed istituzioni in Italia
ed all’estero. Recente la mostra personale “...Que du bleu…! ” al Palazzo delle Stelline di Milano, in
collaborazione con l’Institut Français Milan.
Sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti di Denver Art Museum - Denver, Die Neue Sammlung -
Monaco di Baviera, Kunstgewerbemuseum - Berlino, Museo Nazionale di Poznan (PL) e Galleria d’Arte
Moderna di Palazzo Forti - Verona.
espositivi del Comune di Como, ospita la mostra dell’artista francese Jacques Toussaint. L'esprit des lieux,
realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della città e con lo Studio d'arte Valmore di
Vicenza, con il patrocinio dell’Institut Français di Milano.
Le grandi dimensioni dell’ex chiesa e la sua dedica a San Francesco hanno permesso all’artista francese
(attivo in Italia dal 1971) di realizzare un percorso di installazioni la cui disposizione nello spazio consente
una lettura accattivante ed evocativa del sottile filo conduttore di un racconto riferito agli elementi del
Cantico delle creature di San Francesco.
L’esprit des lieux, il titolo della mostra, sottolinea la volontà di esporre lavori in cui il luogo espositivo (l’ex-
chiesa di San Francesco) gioca un ruolo determinante e si ispira a uno studio di Laurier Turgeon (Université
Laval, Quebec. Canada) che, a proposito del valore intrinseco di un luogo in cui l’azione dell’uomo si esplica,
scrive: "Lo spirito del luogo: tra materiale e immateriale. Invece di separare lo spirito e il luogo,
l'immateriale e il materiale, di porli a contrasto, proponiamo di esplorare i modi con i quali i due sono uniti
da una stretta interazione, l'uno costruito in rapporto all'altro. L'espressione "esprit du lieu" enuncia essa
stessa i due elementi fondamentali di questa relazione, lo spirito che rimanda al pensiero, agli esseri umani
e agli elementi immateriali, e il luogo che suggerisce un sito geografico, il mondo fisico, in breve, gli
elementi materiali"
L'intento dell'artista è quindi quello di dialogare con il fruitore per mezzo di installazioni specifiche. In
questo spazio di grande dimensione il percorso viene lasciato alla libera scelta del visitatore, a secondo
delle sue preferenze e delle sue reazioni di fronte alle varie aree.
La navata centrale- che può essere considerato punto di partenza, ma anche punto di arrivo dell’esperienza
visiva - accoglie il visitatore con un’installazione allusiva alla corona di Cristo, formata da cerchi di largo
diametro, sottolineati da una luce al neon blu e da segmenti di luce che evocano le sue spine.
Da qui lo sguardo è subito richiamato dall’abside della chiesa, dove, prendendo spunto dai lacerti di
affresco di Carlo Innocenzo Carloni presenti nell’abside e raffiguranti l’ultima cena, Jacques Toussaint anima
lo spazio con dodici strutture in profilo di ottone saldate ad argento che contengono segmenti luminosi
formati da sottili tubi al neon di colore blu intenso: un rimando alla presenza sacra dei dodici apostoli.
Nelle navate laterali l’artista propone infine una serie di installazioni concepite come allegorie degli
elementi del Cantico delle Creature di San Francesco: Fuoco, Terra, Aria e Acqua.
Per l’Allegoria del Fuoco ecco " I vetri di san Francesco" eseguiti a mano volante dal maestro vetraio
Alberto Striulli, vetri che avrebbero potuto comparire sulla tavola del Santo, essendo oggetti umili e
minimali che testimoniano la magica trasformazione della materia: una silice informe che sotto l'azione del
fuoco e per mano dell'uomo diventa puro vetro, trasparente, o anche lievemente colorato di blu cobalto.
La Terra, invece, si ritrova in vasche riempite di essenze botaniche rappresentative delle stagioni e quindi
allusive ai cambiamenti che avvengono in natura proposte su una tavola dal disegno essenziale rese
utilizzabili dalla presenza di doghe di legno grezzo.
Poi l’Aria si concretizza in segmenti di luce al neon che sembrano sfuggire allo sguardo, riflessi a terra da
tante superficie specchianti che catturano lo sguardo. Formano una T, che forse non a caso sembra una
croce commissa (cum-missa), un segno tanto caro al Santo di Assisi, che intende invitare alla
contemplazione.
L’Acqua, infine: un video muove dall’immagine fissa del mare ripreso in controluce dove progressivamente
piccole onde animano la sua superficie. Tramite un avvicinamento sempre maggiore al riflesso, creato dal
movimento dell'acqua, si materializzano lentamente al suo interno delle forme riconducibili al percorso
artistico di Jacques Toussaint, in particolare al suo ricorrente motivo grafico basato sull’elaborazione di un
modulo ricorrente. Da questo modulo, creato da una formula geometrica semplice, duttile, possono
nascere forme da applicare a superficie piane, o per formare grazie al sottile gioco di algoritmi elaborati da
Vincenzo Nardino, impalpabili volumi fluttuanti nello spazio.
La mostra si completa con due video e installazioni di ampio respiro, contribuendo a far emergere in
questa proposta un’attenzione più marcata al rapporto con il luogo.
Una proposta, nell’insieme, semplice e complessa, la cui lettura è affidata alla sensibilità di ciascuno.
Avvolta in una atmosfera in cui la luce blu, tipica dell’opera di Toussaint e diffusa nello spazio dalle varie
altre installazioni, genera un ambiente che invita alla contemplazione.
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Dopo la presentazione a Como L’esprit des lieux sarà proposta nella città metropolitana di Bologna. In
concomitanza con Arte Fiera 2017, infatti, alcune installazioni saranno collocate in stretto dialogo in luoghi
diversi del territorio; il percorso sulle orme di san Francesco consentirà di collegare l’area della città alla
pianura e alla collina. Le Torri dell’Acqua di Budrio, un ex Acquedotto pubblico oggi divenuto un centro del
contemporaneo, la cappella romanica dei Santi Vitale e Agricola del complesso monumentale delle Sette
Chiese di Bologna e la piccola chiesetta di San Francesco di Crespellano diventeranno gli snodi del lavoro
che l’artista Jacques Toussaint dedica alla semplicità francescana. Promotori saranno il Comune di Budrio,
la Fondazione Giorgio Cocchi, la Chiesa di Santo Stefano, la Chiesa di San Francesco con il patrocinio del
comune Valsamoggia e di Alliance Française.
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Jacques Toussaint nasce a Parigi nel 1947. Inizia la sua attività in Italia nel 1971 dopo aver studiato a Parigi
all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts. Partecipa a numerose mostre in gallerie ed istituzioni in Italia
ed all’estero. Recente la mostra personale “...Que du bleu…! ” al Palazzo delle Stelline di Milano, in
collaborazione con l’Institut Français Milan.
Sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti di Denver Art Museum - Denver, Die Neue Sammlung -
Monaco di Baviera, Kunstgewerbemuseum - Berlino, Museo Nazionale di Poznan (PL) e Galleria d’Arte
Moderna di Palazzo Forti - Verona.
03
dicembre 2016
Jacques Toussaint – L’esprit des lieux
Dal 03 al 27 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
EX CHIESA DI SAN FRANCESCO
Como, Viale Lorenzo Spallino, 1, (Como)
Como, Viale Lorenzo Spallino, 1, (Como)
Orario di apertura
da Martedì a domenica 10-12 e 16.00-19.30
chiuso il 25.12
Vernissage
3 Dicembre 2016, h 17
Autore