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Jaki Irvine – Things changed
Jaki Irvine, attraverso immagini in video, indaga la natura delle relazioni umane e ci accompagna attraverso “paesaggi” in cui la sintassi e la narrazione della forma video vengono continuamente messe in discussione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
I video dell’artista nascono dall’esplorazione dell’intimità delle cose, degli uomini e del mondo. Il suo lavoro si presenta come un fitto intreccio tra memoria/realtà e fantasia che utilizza la seduzione di un linguaggio, mai lineare, ma fluttuante e costantemente in bilico tra realtà e finzione.
Il progetto che Jaki Irvine presenta negli spazi della galleria consiste in 4 lavori video, realizzati tra il 2001 e il 2004.
Ivana’s Answers (2001)
Il video, che è stato girato a Prato, prende spunto dalla conversazione che si svolge tra due donne mentre una legge le foglie di tè dell’altra. Dal dialogo emergono domande riguardo alla natura delle percezioni, della memoria, del desiderio e dell’alienazione. Il ritmo di questo lavoro è continuamente stravolto: incerto tra realtà e finzione.
The actress
Il lavoro nasce dall’incontro, avvenuto a Prato, tra l’artista e una ragazza che studiava per diventare attrice. Questo ha portato Jakie Irvine a riflettere e ad immaginare una storia dove tutto, allo stesso tempo, può essere una cosa e il suo contrario.
For All The Lives We’ll Never Live.
Dopo essere stata negli archivi del “Henry Moore Institute” a Leeds, l’artista realizza questo video prendendo spunto da una storia trovata nell’archivio che narra di una persona che ha vissuto ed è morta portando con sé una moltitudine di esistenze possibili e mai realizzate; vite che non potranno più appartenere a nessuno.
Nightingale (2004)
“…Il verso di un usignolo mi ha fatto conoscere qualcosa che altrimenti sarebbe andato perduto senza lasciare traccia…”. Il video, che è stato iniziato a Roma e finito poi a Dublino, ha come voce narrate proprio il canto di un usignolo che riporta alla vita le cose che, se dimenticate, cadono nell’oscurità e quindi scompaiono.
Prossimi progetti:
Luglio 2005: Progetto per Henry Moore Sculpture Foundation, Leeds.
Agosto 2005: Paradise space Douglas Hyde Gallery, Dublin.
Dicembre 2005: The Silver Bridge Irish Museum of Modern Art, Dublin.
Jaki Irvine (Dublino 1966), che sarà presente all’inaugurazione, ha rappresentato l’Irlanda alla Biennale di Venezia nel 1997.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive tra le quali ricordiamo: Staatliche Kunsthalle, Baden–Baden; The Douglas Hyde Gallery, Dublin; Kunsthalle Bern, Bern; Tate Britain, London; The Stedilijk Van abbe Museum, Eindhoven; Centrum Voor hegendaagse Kunst, Maastricht; Frith Street Gallery , London; Galleria Massimo De Carlo, Milano; Kerlin Gallery, Dublino.
I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche. Tra le più importanti: Arts Council of England; Irish Museum of Modern Art; Moderna Museet.
Il progetto che Jaki Irvine presenta negli spazi della galleria consiste in 4 lavori video, realizzati tra il 2001 e il 2004.
Ivana’s Answers (2001)
Il video, che è stato girato a Prato, prende spunto dalla conversazione che si svolge tra due donne mentre una legge le foglie di tè dell’altra. Dal dialogo emergono domande riguardo alla natura delle percezioni, della memoria, del desiderio e dell’alienazione. Il ritmo di questo lavoro è continuamente stravolto: incerto tra realtà e finzione.
The actress
Il lavoro nasce dall’incontro, avvenuto a Prato, tra l’artista e una ragazza che studiava per diventare attrice. Questo ha portato Jakie Irvine a riflettere e ad immaginare una storia dove tutto, allo stesso tempo, può essere una cosa e il suo contrario.
For All The Lives We’ll Never Live.
Dopo essere stata negli archivi del “Henry Moore Institute” a Leeds, l’artista realizza questo video prendendo spunto da una storia trovata nell’archivio che narra di una persona che ha vissuto ed è morta portando con sé una moltitudine di esistenze possibili e mai realizzate; vite che non potranno più appartenere a nessuno.
Nightingale (2004)
“…Il verso di un usignolo mi ha fatto conoscere qualcosa che altrimenti sarebbe andato perduto senza lasciare traccia…”. Il video, che è stato iniziato a Roma e finito poi a Dublino, ha come voce narrate proprio il canto di un usignolo che riporta alla vita le cose che, se dimenticate, cadono nell’oscurità e quindi scompaiono.
Prossimi progetti:
Luglio 2005: Progetto per Henry Moore Sculpture Foundation, Leeds.
Agosto 2005: Paradise space Douglas Hyde Gallery, Dublin.
Dicembre 2005: The Silver Bridge Irish Museum of Modern Art, Dublin.
Jaki Irvine (Dublino 1966), che sarà presente all’inaugurazione, ha rappresentato l’Irlanda alla Biennale di Venezia nel 1997.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive tra le quali ricordiamo: Staatliche Kunsthalle, Baden–Baden; The Douglas Hyde Gallery, Dublin; Kunsthalle Bern, Bern; Tate Britain, London; The Stedilijk Van abbe Museum, Eindhoven; Centrum Voor hegendaagse Kunst, Maastricht; Frith Street Gallery , London; Galleria Massimo De Carlo, Milano; Kerlin Gallery, Dublino.
I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche. Tra le più importanti: Arts Council of England; Irish Museum of Modern Art; Moderna Museet.
14
dicembre 2004
Jaki Irvine – Things changed
Dal 14 dicembre 2004 al 28 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
mar_sab 15.30-19
Vernissage
14 Dicembre 2004, ore 18
Autore