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James Brown / Stephen Mueller – Bronzes and Paintings
Stephen Mueller e James Brown sono entrambi influenzati dal simbolismo orientale, che si esprime negli acrilici di Mueller attraverso macchie cromatiche e sagome geometriche e nei bronzi di Brown con un vocabolario scultoreo che trasforma gli oggetti comuni in costruzioni esoteriche.
Comunicato stampa
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La galleria Otto Zoo presenta una mostra, curata da Peter Nagy, con lavori di Stephen Mueller e James Brown.
La pittura di Stephen Mueller (Virginia, 1947) e la scultura di James Brown (Los Angeles, 1951) si collocano nell’ampia parabola dell’astrazione modernista, oggi influenzata dal post-modernismo e dalle culture tradizionali non occidentali. Entrambi gli artisti sembrano negoziare la propria attitudine prettamente occidentale alla riduzione con linguaggi desunti dal pre-modernismo e dalle fonti sacre. Il loro approccio appare simile a quello dell’arte tantrica, il ramo occulto dell’Induismo, che utilizza il simbolismo più intimo dell’individuo per conseguire potere e conoscenza. Entrambi si astengono da una pratica artistica apertamente comunicativa e relazionale, preferendo una ricerca più solitaria e meditativa nel loro studio, quasi fosse una devozione rituale.
Stephen Mueller, che espone per la prima volta in Italia, è un pittore newyorchese che si è mantenuto fedele alla tradizione astrattista della città unendo, nei suoi lavori degli Anni Ottanta, gesti espressionistici e motivi geometrici. Negli ultimi vent’anni, il suo interesse si è rivolto prevalentemente a fonti asiatiche, sviluppando altresì una notevole padronanza tecnica nell’uso del colore e delle sfumature. Morbide onde e macchie cromatiche si sfiorano le une con le altre, mentre le forme evocano elementi ripresi dai dipinti Thangka tibetani e dalle miniature Rajasthani. Talvolta compaiono sagome geometriche, che rievocano il disegno Mandala, le strutture cellulari e le forme architettoniche di un tempio. L’astrazione di Mueller è di tipo sincretista, le sue ispirazioni ed allusioni sono affini ad un accordo melodioso percepito in lontananza e appena riconoscibile, o simili al delicato propagarsi dell’incenso nell’aria.
James Brown, originario della California, si è stabilito a New York e in Europa negli Anni Ottanta ed in seguito si è trasferito in Messico. Affermatosi come pittore, ha poi approfondito un vocabolario scultoreo che trasforma gli oggetti comuni in costruzioni esoteriche. Utilizzando forme tratte dal lessico delle antiche arti decorative, le sue sculture in bronzo mostrano un carattere religioso e commemorativo, tanto che si potrebbero trovare in un tempio Zen a Kyoto o in qualche zona tribale, come simboli funerari. Le sculture di Brown non sono né figurative né architettoniche, ma allo stesso tempo neppure completamente astratte e prive di associazioni riconoscibili.
La pittura di Stephen Mueller (Virginia, 1947) e la scultura di James Brown (Los Angeles, 1951) si collocano nell’ampia parabola dell’astrazione modernista, oggi influenzata dal post-modernismo e dalle culture tradizionali non occidentali. Entrambi gli artisti sembrano negoziare la propria attitudine prettamente occidentale alla riduzione con linguaggi desunti dal pre-modernismo e dalle fonti sacre. Il loro approccio appare simile a quello dell’arte tantrica, il ramo occulto dell’Induismo, che utilizza il simbolismo più intimo dell’individuo per conseguire potere e conoscenza. Entrambi si astengono da una pratica artistica apertamente comunicativa e relazionale, preferendo una ricerca più solitaria e meditativa nel loro studio, quasi fosse una devozione rituale.
Stephen Mueller, che espone per la prima volta in Italia, è un pittore newyorchese che si è mantenuto fedele alla tradizione astrattista della città unendo, nei suoi lavori degli Anni Ottanta, gesti espressionistici e motivi geometrici. Negli ultimi vent’anni, il suo interesse si è rivolto prevalentemente a fonti asiatiche, sviluppando altresì una notevole padronanza tecnica nell’uso del colore e delle sfumature. Morbide onde e macchie cromatiche si sfiorano le une con le altre, mentre le forme evocano elementi ripresi dai dipinti Thangka tibetani e dalle miniature Rajasthani. Talvolta compaiono sagome geometriche, che rievocano il disegno Mandala, le strutture cellulari e le forme architettoniche di un tempio. L’astrazione di Mueller è di tipo sincretista, le sue ispirazioni ed allusioni sono affini ad un accordo melodioso percepito in lontananza e appena riconoscibile, o simili al delicato propagarsi dell’incenso nell’aria.
James Brown, originario della California, si è stabilito a New York e in Europa negli Anni Ottanta ed in seguito si è trasferito in Messico. Affermatosi come pittore, ha poi approfondito un vocabolario scultoreo che trasforma gli oggetti comuni in costruzioni esoteriche. Utilizzando forme tratte dal lessico delle antiche arti decorative, le sue sculture in bronzo mostrano un carattere religioso e commemorativo, tanto che si potrebbero trovare in un tempio Zen a Kyoto o in qualche zona tribale, come simboli funerari. Le sculture di Brown non sono né figurative né architettoniche, ma allo stesso tempo neppure completamente astratte e prive di associazioni riconoscibili.
17
novembre 2009
James Brown / Stephen Mueller – Bronzes and Paintings
Dal 17 novembre 2009 al 04 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
OTTO ZOO
Milano, Via Vigevano, 8, (Milano)
Milano, Via Vigevano, 8, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 14:30 - 19:30
Vernissage
17 Novembre 2009, ore 18
Autore
Curatore