Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Jamie Reid
In occasione del Traffic Free Music Festival inaugura la prima mostra antologica di Jamie Reid in Italia: veicolatore di messaggi anticapitalistici e anarcoidi, Reid ha proposto fin dagli anni ‘70 un linguaggio grafico innovativo e di rottura, affermandosi così tra i maggiori interlocutori delle generazioni di outsider, dagli ambienti punk alle realtà underground di oggi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Londra, 27 maggio 1977 esce God Save the Queen il primo singolo dei Sex Pistols. In copertina la Regina Elisabetta II d’Inghilterra con occhi e bocca coperti dal titolo della canzone e dal nome del gruppo, l’immagine è firmata Jamie Reid. E’ l’anno del Giubileo e Malcom McLaren, manager della punk band londinese, sceglie di irrompere nella quieta e posata Inghilterra con un disco che rimarrà nella storia del rock a sancire l’affermazione della cultura punk tra le nuove generazioni. Proprio McLaren si ricorda di un suo compagno di classe al Croydon Art College, Jamie Reid classe 1947. Lo contatta e gli affida l’illustrazione del singolo e dell’album Never Mind the Bollocks. Con Reid nasce lo stile punk anche nelle arti visive, un linguaggio che lo accompagnerà per tutta la sua carriera, tra autocelebrazione- nel 1997 realizza una serie di screen print per il ventesimo anniversario del disco- e voglia di trovare nuove ispirazioni. Dal 2004 Reid è rappresentato da Aquarium L13 di Londra.
Torino, 8 luglio 2008, in occasione del Traffic Free Music Festival inaugura la prima mostra antologica di Jamie Reid in Italia.
Diventato ormai un mito, veicolatore di messaggi anticapitalistici e anarcoidi, Jamie Reid ha proposto fin dagli anni ‘70 un linguaggio grafico innovativo e di rottura, affermandosi così tra i maggiori interlocutori delle generazioni di outsider, dagli ambienti punk alle realtà underground di oggi.
Utilizzando un segno crudo e aggressivo, ispirato alle avanguardie del Novecento, dal Dada al Surrealismo, dal Situazionismo alla Mail Art, Reid “ruba” immagini già note, già “consumate” dalla pubblicità e dai media e ne fa opere nuove, fortemente critiche verso ogni forma di consumismo e business della società contemporanea.
Negli ultimi anni si avverte però una forte inversione di tendenza; ispirati al Fantasy, alle leggende celtiche e ai Druidi, i contenuti dei suoi lavori, prevalentemente dipinti, si fanno più misticheggianti.
Con circa venti opere, tra cui i sei grandi pannelli che compongono Mural (1982), esposto in precedenza al Centre Pompidou di Parigi e alla Tate Modern di Londra, è raccontato, alla galleria Guido Costa Projects, tutto l’estro creativo e provocatorio di Jamie Reid.
L’inaugurazione è inoltre accompagnata dalla performance musicale del quintetto d’archi Architorti che con il progetto Architorti Play Punk rivisita in chiave cameristica le più celebri pagine sonore del fenomeno Punk
Torino, 8 luglio 2008, in occasione del Traffic Free Music Festival inaugura la prima mostra antologica di Jamie Reid in Italia.
Diventato ormai un mito, veicolatore di messaggi anticapitalistici e anarcoidi, Jamie Reid ha proposto fin dagli anni ‘70 un linguaggio grafico innovativo e di rottura, affermandosi così tra i maggiori interlocutori delle generazioni di outsider, dagli ambienti punk alle realtà underground di oggi.
Utilizzando un segno crudo e aggressivo, ispirato alle avanguardie del Novecento, dal Dada al Surrealismo, dal Situazionismo alla Mail Art, Reid “ruba” immagini già note, già “consumate” dalla pubblicità e dai media e ne fa opere nuove, fortemente critiche verso ogni forma di consumismo e business della società contemporanea.
Negli ultimi anni si avverte però una forte inversione di tendenza; ispirati al Fantasy, alle leggende celtiche e ai Druidi, i contenuti dei suoi lavori, prevalentemente dipinti, si fanno più misticheggianti.
Con circa venti opere, tra cui i sei grandi pannelli che compongono Mural (1982), esposto in precedenza al Centre Pompidou di Parigi e alla Tate Modern di Londra, è raccontato, alla galleria Guido Costa Projects, tutto l’estro creativo e provocatorio di Jamie Reid.
L’inaugurazione è inoltre accompagnata dalla performance musicale del quintetto d’archi Architorti che con il progetto Architorti Play Punk rivisita in chiave cameristica le più celebri pagine sonore del fenomeno Punk
08
luglio 2008
Jamie Reid
Dall'otto al 12 luglio 2008
disegno e grafica
Location
GUIDO COSTA PROJECTS
Torino, Via Giuseppe Mazzini, 24, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Mazzini, 24, (Torino)
Vernissage
8 Luglio 2008, ore 18
Autore
Curatore