-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Jamini Roy. Dalla Tradizione alla Modernità. La Collezione Kumar
La mostra è dedicata all’artista bengalese Jamini Roy, insignito dello State Award of Padma Bhushan dal governo dell’India nel 1955 e considerato dalla critica internazionale il Matisse indiano per i suoi lavori ispirati sia all’arte tradizionale indiana, sia alle avanguardie artistiche contemporanee occidentali. Fonte di provenienza delle opere è la Collezione Kumar che abbraccia l’intera produzionedell’artista, dai primi schizzi giovanili degli anni Venti alle ultime tele della fine degli anni Sessanta. Considerata la più vasta fuori dall’India, per la prima volta oggetto di un catalogo critico, appartiene all’imprenditore, docente di marketing e collezionista indiano Nirmalya Kumar che, da oltre dieci anni, studia la figura di Jamini Roy, ne acquista i lavori e li mostra al pubblico con l’intento di salvaguardare i caratteri propri di una cultura millenaria e favorire la diffusione dell’arte indiana contemporanea presso gli addetti ai lavori e il pubblico internazionale
EUROPEA AL MUSEO DELLE CULTURE DI LUGANO
L'EVENTO E LA COLLEZIONE KUMAR ‐ In anteprima per l'Europa, il 12 giugno 2015 si inaugura alle
ore 18.30 al Museo delle Culture di Lugano (MCL), l'esposizione “Jamini Roy. Dalla Tradizione alla
Modernità. La Collezione Kumar”. In programma fino al 23 agosto prossimo, la mostra è dedicata
all’artista bengalese Jamini Roy, insignito dello State Award of Padma Bhushan dal governo
dell’India nel 1955 e considerato dalla critica internazionale il Matisse indiano per i suoi lavori
ispirati sia all’arte tradizionale indiana, sia alle avanguardie artistiche contemporanee occidentali.
Fonte di provenienza delle opere è la Collezione Kumar che abbraccia l’intera produzione
dell’artista, dai primi schizzi giovanili degli anni Venti alle ultime tele della fine degli anni Sessanta.
Considerata la più vasta fuori dall’India, per la prima volta oggetto di un catalogo critico, appartiene
all’imprenditore, docente di marketing e collezionista indiano Nirmalya Kumar che, da oltre dieci
anni, studia la figura di Jamini Roy, ne acquista i lavori e li mostra al pubblico con l’intento di
salvaguardare i caratteri propri di una cultura millenaria e favorire la diffusione dell’arte indiana
contemporanea presso gli addetti ai lavori e il pubblico internazionale.
IL FUTURO DEL MUSEO E I COLLEZIONISTI PRIVATI ‐ Con la mostra “Jamini Roy. Dalla Tradizione
alla Modernità. La Collezione Kumar” il Museo delle Culture di Lugano prosegue e rafforza la
propria vocazione di centro di produzione e valorizzazione di collezioni private di importanza
internazionale attraverso progetti espositivi originali concepiti affinché possano essere reiterati
facilmente in più sedi museali. Il Museo delle Culture di Lugano è infatti diventato un punto di
riferimento dei grandi collezionisti che sempre più spesso lo scelgono per catalogare criticamente,
valorizzare e far viaggiare in anteprima nel mondo i capolavori conservati nelle loro collezioni.
L'esposizione a Lugano è perciò la prima tappa di un tour che prevede come prossime sedi Torino,
Parigi, Venezia, Zurigo e Copenaghen. A spiegare il futuro del Museo delle Culture e il rapporto con
i collezionisti privati è il suo Direttore Francesco Paolo Campione: “La mostra dedicata a Jamini Roy
è un tappa molto importante del percorso che abbiamo avviato: da istituzione culturale di
concezione tradizionale il nostro Museo si caratterizza infatti sempre di più come centro di
produzione di progetti espositivi e di divulgazione che vengono ospitati nei maggiori musei
internazionali. Il rapporto con i collezionisti è un nodo strategico di questa evoluzione, basata sulla
creazione di valore per il museo, così come per i suoi partner privati”.
IL PROGETTO E LA MOSTRA ‐ Curata da Caterina Corni e Alessia Borellini, inserita all'interno del
progetto «OrientArt» che ha per obiettivo presentare il rapporto fra l’arte contemporanea dell’Asia
e il contesto ideologico e culturale in cui essa si muove, l’esposizione è stata ideata, progettata e
realizzata dal Museo delle Culture con la collaborazione di diverse altre istituzioni scientifiche
internazionali e in coproduzione con Silvana Editoriale. All'interno della mostra è possibile
ammirare 70 capolavori (oli su tela, tempere su carta, guazzi su carta e su lino) realizzati dall'artista
nel corso della sua carriera e affiancati da circa 30 sculture in legno del XVII‐XIX secolo raffiguranti
alcuni protagonisti della mitologia hindu e del folklore, provenienti dai fondi del Museo delle
Culture e da altre Istituzioni. Ad arricchire il percorso espositivo, una selezione di fotografie
dell’«India minore» tratte dal celebre reportage del 1939 realizzato da Walter Bosshard (1892‐
1975), il fotografo a cui si deve la costruzione dell’immagine e l’invenzione dell’«icona» del
Mahatma Gandhi.
LA BIOGRAFIA DELL'ARTISTA ‐ Jamini Roy nasce il 15 Aprile 1887, a Beliatore, villaggio bengalese a
180 km a nord‐ovest di Calcutta. A determinare il percorso dell'artista è l’iscrizione, a soli 16 anni,
al Government College of Art and Craft di Calcutta, guidato dall’illuminato storico dell’arte inglese
Ernest Binfield Havell (1861‐1934) e da Abanindranath Tagore (1871‐1951), figura di spicco per la
nascita e lo sviluppo del movimento noto col nome di Bengal School, corrente che coniuga la
profonda consapevolezza del valore della cultura indiana con il linguaggio artistico occidentale. In
un clima di grande fermento creativo, Jamini Roy inizia perciò il processo di formazione di quella
che sarà poi la sua poetica e il suo stile distintivo che lo renderanno famoso in tutto il mondo e uno
degli artisti più celebrati e omaggiati in India. Alle opere iniziali, intrise di avanguardia europea, che
egli fa interagire, anche ideologicamente, con i differenti linguaggi artistici della millenaria arte
indiana, seguirà una costante evoluzione della sua tecnica, sempre contraddistinta dalla particolare
attenzione alla semplificazione ed essenzialità delle linee e all’uso di supporti e materiali sempre
più in sintonia con la natura. Jamini Roy morirà a Calcutta il 24 Aprile 1972 all’età di 85 anni.
Jamini Roy. Dalla Tradizione alla Modernità. La Collezione Kumar
Lugano, Riva Caccia , 5, (Lugano)