Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Jan Fabre – Sculture e disegni
Una ventina di opere, tra sculture e disegni, della produzione di questo ultimo decennio
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In Mostra vengono presentate circa una ventina di opere, tra sculture e disegni, della produzione di questo ultimo decennio, tra le quali fanno spicco pezzi fondamentali come: “ Sanguis / Mantis Landscape ( Battlefield )” e “Braindrawings” reduci dall’esposizione al Palazzo Benzon di Venezia in occasione della personale di Fabre organizzata dalla GAMeC di Bergamo in seno alla 52° Biennale di Venezia.
Il catalogo, edito per l’occasione, è introdotto da un saggio originale di Flaminio Gualdoni.
La mostra durerà fino al 19-01-2008.
Nato ad Anversa nel 1958, nipote del grande entomologo Jean-Henri Fabre da cui deriva la passione per gli insetti e un atteggiamento scientifico,di riflessione sulla vita naturale, che incrocia con quello creativo, Jan Fabre debutta nella seconda metà degli anni Settanta e opera sui fronti delle arti visive, della Performance, della danda del teatro dell’installazione, perché egli sostiene “L’idea sceglie da sola il medium che le è più adatto. Può trattarsi di un’ immagine di una rappresentazione teatrale di uno spettacolo di danza, ma una volta trovata la via, gli resto fedele, non sono un artista multimedia le. Ogni ambito ha una propria memoria, una storia ed esige un metodo di lavoro diverso”
Presente alla Biennale di Venezia già nel 1984, e alla “Documenta 8” di Kassel ne 1987, poi da allora nelle maggiori rassegne artistiche e di spettacolo oltre che nei massimi musei al mondo, Fabre nelle proprie opere immette una profonda riflessione sul corporeo, sui grandi valori esistenziali e su temi fondamentali come il vivere e la morte.
“La mia arte -egli dice- rifiuta il cinismo, rifiuta l’ironia e tenta di restaurare valori che abbiamo perso. In particolare, nella nostra società, la gente non ha più la capacità di interpretare i simboli. Io sono interessato a recuperare una forma di sapere simbolico. Questo è il motivo per cui uso molti elementi simbolici nel mio lavoro; per me tutto questo ha un valore etico”.
Perché, è ancora l’artista a parlare, “La bellezza è un valore etico, l’estetica e l’etica sono per me la stessa cosa. Per me, essere artista è un lavoro molto serio”.
Il catalogo, edito per l’occasione, è introdotto da un saggio originale di Flaminio Gualdoni.
La mostra durerà fino al 19-01-2008.
Nato ad Anversa nel 1958, nipote del grande entomologo Jean-Henri Fabre da cui deriva la passione per gli insetti e un atteggiamento scientifico,di riflessione sulla vita naturale, che incrocia con quello creativo, Jan Fabre debutta nella seconda metà degli anni Settanta e opera sui fronti delle arti visive, della Performance, della danda del teatro dell’installazione, perché egli sostiene “L’idea sceglie da sola il medium che le è più adatto. Può trattarsi di un’ immagine di una rappresentazione teatrale di uno spettacolo di danza, ma una volta trovata la via, gli resto fedele, non sono un artista multimedia le. Ogni ambito ha una propria memoria, una storia ed esige un metodo di lavoro diverso”
Presente alla Biennale di Venezia già nel 1984, e alla “Documenta 8” di Kassel ne 1987, poi da allora nelle maggiori rassegne artistiche e di spettacolo oltre che nei massimi musei al mondo, Fabre nelle proprie opere immette una profonda riflessione sul corporeo, sui grandi valori esistenziali e su temi fondamentali come il vivere e la morte.
“La mia arte -egli dice- rifiuta il cinismo, rifiuta l’ironia e tenta di restaurare valori che abbiamo perso. In particolare, nella nostra società, la gente non ha più la capacità di interpretare i simboli. Io sono interessato a recuperare una forma di sapere simbolico. Questo è il motivo per cui uso molti elementi simbolici nel mio lavoro; per me tutto questo ha un valore etico”.
Perché, è ancora l’artista a parlare, “La bellezza è un valore etico, l’estetica e l’etica sono per me la stessa cosa. Per me, essere artista è un lavoro molto serio”.
27
ottobre 2007
Jan Fabre – Sculture e disegni
Dal 27 ottobre 2007 al 19 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
ARTE E ARTE
Bologna, Galleria Falcone E Borsellino, 1c, (Bologna)
Bologna, Galleria Falcone E Borsellino, 1c, (Bologna)
Orario di apertura
mar, mer, ven 15.30–19.30; sab 10.30–12.30 / 15.30–19.30; dom e fest su appuntamento
Autore