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Jan van Munster – L’energia dello scultore
L’energia, nella molteplicitá delle sue manifestazioni, è per van Munster materia e contenuto della sua stessa opera. Vi è in lui un’idea di energia universale, psichica e fisica, resa presente dagli stessi materiali che utilizza come la luce, l’energia elettrica, il calore, il freddo, ma anche il granito, il ferro ed il bronzo
Comunicato stampa
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La Galleria Dorothea van der Koelen inaugurerá sabato 1 aprile 2006 nella sua sede veneziana una mostra personale dell’artista olandese Jan van Munster. “The Energy of the Sculptor” non è solo il titolo della mostra e dell’ampia monografia pubblicata nel 2001 da Chorus-Verlag, ma anche il concetto chiave attorno al quale ruota, sin dai primi anni sessanta, tutta l’opera di Jan van Munster.
L’energia, nella molteplicitá delle sue manifestazioni, è per van Munster materia e contenuto della sua stessa opera. Vi è in lui un’idea di energia universale, psichica e fisica, resa presente dagli stessi materiali che utilizza come la luce, l’energia elettrica, il calore, il freddo, ma anche il granito, il ferro ed il bronzo.
Le sue Brainwaves sono installazioni al neon che riproducono fedelmente un breve tracciato di elettroencefalogramma dello scultore dove la luce che rivela le oscillazioni dell’attivitá cerebrale, diventa ideale riferimento all’energia spirituale e creativa dell’artista. In materiali come il granito il bronzo ed il vetro invece, l’energia è implicitamente espressa dalla massa e dalla forza che l’ha generata, ma anche dall’immanente bellezza della materia e dall’attrazione magnetica che essa esercita.
Trovandoci nei pressi di una delle sue Batterys, sculture sferiche di granito nero, difficilmente resistiamo alla tentazione di avvicinarci per toccare. L’invito al contatto diventa esplicito quando la superficie perfettamente levigata della scultura è interrotta da cinque profondi fori, una presa per le dita della mano, come in Battery for five Fingers, quasi potessimo catturare la forza sprigionata dall’opera.
L’energia, forza che sta alla base di ogni fenomeno, si manifesta in van Munster nella tensione tra gli opposti. Due entitá che si contrappongono sono in lui un tema ricorrente. Il piú (+) ed il meno (-), il caldo ed il freddo, l’attrazione e la repulsione, la luce e l’oscuritá, compaiono ciclicamente nella sua produzione.
Le due entitá contrapposte a volte danno origine a sculture doppie, ma spesso fungono da poli diametralmente opposti di una stessa unitá. I suoi Ik, gli Io che spesso traduce in diverse lingue (Moi, Ich) e che appaiono in sculture ed installazioni di tipo diverso, rappresentano il momento quasi narcisistico dell’autoidentificazione, dell’Io che diventa unitá misura di tutte le cose.
Nato a Gorinchen (NL) nel 1939 Jan van Munster è professore presso diverse Accademie d’Arte in Olanda e vanta giá dai primi anni della sua carriera alcune personali in diversi importanti musei olandesi. Espone inoltre in Germania, Stati Uniti e Giappone ed esegue numerosi lavori in spazi pubblici e musei, realizzando anche lavori per progetti architettonici. La sua opera è largamente documentata nella monografia pubblicata in tre lingue da Chorus-Verlag nel 2001.
L’energia, nella molteplicitá delle sue manifestazioni, è per van Munster materia e contenuto della sua stessa opera. Vi è in lui un’idea di energia universale, psichica e fisica, resa presente dagli stessi materiali che utilizza come la luce, l’energia elettrica, il calore, il freddo, ma anche il granito, il ferro ed il bronzo.
Le sue Brainwaves sono installazioni al neon che riproducono fedelmente un breve tracciato di elettroencefalogramma dello scultore dove la luce che rivela le oscillazioni dell’attivitá cerebrale, diventa ideale riferimento all’energia spirituale e creativa dell’artista. In materiali come il granito il bronzo ed il vetro invece, l’energia è implicitamente espressa dalla massa e dalla forza che l’ha generata, ma anche dall’immanente bellezza della materia e dall’attrazione magnetica che essa esercita.
Trovandoci nei pressi di una delle sue Batterys, sculture sferiche di granito nero, difficilmente resistiamo alla tentazione di avvicinarci per toccare. L’invito al contatto diventa esplicito quando la superficie perfettamente levigata della scultura è interrotta da cinque profondi fori, una presa per le dita della mano, come in Battery for five Fingers, quasi potessimo catturare la forza sprigionata dall’opera.
L’energia, forza che sta alla base di ogni fenomeno, si manifesta in van Munster nella tensione tra gli opposti. Due entitá che si contrappongono sono in lui un tema ricorrente. Il piú (+) ed il meno (-), il caldo ed il freddo, l’attrazione e la repulsione, la luce e l’oscuritá, compaiono ciclicamente nella sua produzione.
Le due entitá contrapposte a volte danno origine a sculture doppie, ma spesso fungono da poli diametralmente opposti di una stessa unitá. I suoi Ik, gli Io che spesso traduce in diverse lingue (Moi, Ich) e che appaiono in sculture ed installazioni di tipo diverso, rappresentano il momento quasi narcisistico dell’autoidentificazione, dell’Io che diventa unitá misura di tutte le cose.
Nato a Gorinchen (NL) nel 1939 Jan van Munster è professore presso diverse Accademie d’Arte in Olanda e vanta giá dai primi anni della sua carriera alcune personali in diversi importanti musei olandesi. Espone inoltre in Germania, Stati Uniti e Giappone ed esegue numerosi lavori in spazi pubblici e musei, realizzando anche lavori per progetti architettonici. La sua opera è largamente documentata nella monografia pubblicata in tre lingue da Chorus-Verlag nel 2001.
01
aprile 2006
Jan van Munster – L’energia dello scultore
Dal primo aprile al 14 luglio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA DOROTHEA VAN DER KOELEN
Venezia, Calle Dei Calegheri (San Marco), 2566, (Venezia)
Venezia, Calle Dei Calegheri (San Marco), 2566, (Venezia)
Orario di apertura
da lunedí a venerdí 10.00 – 13.00 e 15.30 – 19.30
Vernissage
1 Aprile 2006, ore 17.30
Autore