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Jana Farmanova – Elementi e Miracoli
Nel primo ciclo, Elementi, l’artista cerca di esprimere attraverso i mezzi della pittura l’esperienza del mondo, le sensazioni di gioia, di tristezza e di malinconia. Il secondo ciclo, Miracoli, presenta i ritratti dei bambini che rimangono un mistero
Comunicato stampa
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Il 22 aprile 2008 alle ore 20,00 presso l’Istituto e l’Ambasciata Slovacca a Roma, sarà inaugurata la mostra “Elementi e Miracoli”. La mostra propone due cicli dei quadri della giovane artista slovacca, Jana Farmanova. Nel primo ciclo, denominato Elementi, l’artista cerca, in modo tematico, di esprimere attraverso i mezzi della pittura l’esperienza del mondo, le sensazioni di gioia, di tristezza e di malinconia.Il secondo ciclo con il titolo Miracoli presenta i ritratti dei bambini, i quali per la l’artista, come donna, rimangono un mistero per tutta la vita. Il mistero che attira un interesse, ma rimane per sempre non svelato.
Se cercassi un comun denominatore delle immagini di Jana Farmanova, allora direi la propria esperienza, o più esattamente l’esperienza di una donna che non tenta di nascondere nè di eliminare. Ma sarebbe errato pensare che quello che porta la vita, i suoi alti e bassi, diventano meccanicamente tema della pittura. Tutto quello che è parte di un quadro ha, sì, un oggetto esterno, ma questo è stato elaborato e modificato tantissime volte. La pittrice da una parte vuole che le sue immagini corrispondano alle attuali tendenze dell’arte moderna. Conosce i lavori dei colleghi connazionali ed esteri, cerca di capirli, questo dialogo con gli altri ha per lei un gran significato, oltre ad altro perché aiuta lei, ed anche noi, a capire meglio lo specifico della firma pittorica. Dall’altra parte si sforza affinché le sue immagini indirettamente ma in maniera leggibile mostrino di essere profezie artistiche sullo sguardo femminile sul mondo. La sua femminilità non è evidenziata in maniera manifesta da una poetica esplicita, articolata secondo i canoni dell’estetica femminista, ma è fondata sulla propria corporeità. I quadri dipinti da una delicata mano femminile che, che ci piaccia o no, tocca questo mondo in maniera diversa da come lo fa una ruvida mano maschile. Il corpo femminile sente la pressione della luce in maniera diversa da quello maschile, la sua sensibilità è molto più intensa della sensibilità maschile. L’occhio femminile si accorge di quello che è invisibile agli uomini, il dettaglio per quest’occhio ha spesso il valore che il tutto ha per quello maschile. E ciò può essere documentato nel ciclo di quadri dal titolo Miracoli. Si tratta di quadri di volti infantili, che sono, per dirla con una metafora, il miracolo di tutti i miracoli, perché niente come il volto infantile riesce ad esprimere sensazioni come la felicità, la tristezza, l’amore, la paura o l’odio. Il volto infantile non ha e per principio non può avere, una maschera, e per questo motivo attira così intensamente l’interesse della pittrice.
Jana Farmanova è però il tipo di creatore che non si limita a un solo tema, che piuttosto cerca un polo più ampio di temi. Sono temi che corrispondono al suo modo femminile di vedere il mondo, che si manifesta chiaramente nel secondo ciclo di immagini dal titolo Elementi. Sono immagini dinamiche, linee, colori e superfici che non svolgono solo delle funzioni in relazione alla composizione ma anche alla sensibilità contenutistica della pittrice nei confronti del mondo. È pertanto comprensibile che avverte in maniera molto più intensa la tensione, la tristezza, la malinconia, e perciò possibile che nei quadri di Jana Farmanova impera Eros sul Logo, i fatti sono sottomessi al fittizio, e il lirico impera sull’epico, in breve la femminilità sulla mascolinità, e ciò in questo caso può essere inteso solo e solamente come vantaggio. E con piacere aggiungo, un bellissimo vantaggio.
Peter Michalovič
Se cercassi un comun denominatore delle immagini di Jana Farmanova, allora direi la propria esperienza, o più esattamente l’esperienza di una donna che non tenta di nascondere nè di eliminare. Ma sarebbe errato pensare che quello che porta la vita, i suoi alti e bassi, diventano meccanicamente tema della pittura. Tutto quello che è parte di un quadro ha, sì, un oggetto esterno, ma questo è stato elaborato e modificato tantissime volte. La pittrice da una parte vuole che le sue immagini corrispondano alle attuali tendenze dell’arte moderna. Conosce i lavori dei colleghi connazionali ed esteri, cerca di capirli, questo dialogo con gli altri ha per lei un gran significato, oltre ad altro perché aiuta lei, ed anche noi, a capire meglio lo specifico della firma pittorica. Dall’altra parte si sforza affinché le sue immagini indirettamente ma in maniera leggibile mostrino di essere profezie artistiche sullo sguardo femminile sul mondo. La sua femminilità non è evidenziata in maniera manifesta da una poetica esplicita, articolata secondo i canoni dell’estetica femminista, ma è fondata sulla propria corporeità. I quadri dipinti da una delicata mano femminile che, che ci piaccia o no, tocca questo mondo in maniera diversa da come lo fa una ruvida mano maschile. Il corpo femminile sente la pressione della luce in maniera diversa da quello maschile, la sua sensibilità è molto più intensa della sensibilità maschile. L’occhio femminile si accorge di quello che è invisibile agli uomini, il dettaglio per quest’occhio ha spesso il valore che il tutto ha per quello maschile. E ciò può essere documentato nel ciclo di quadri dal titolo Miracoli. Si tratta di quadri di volti infantili, che sono, per dirla con una metafora, il miracolo di tutti i miracoli, perché niente come il volto infantile riesce ad esprimere sensazioni come la felicità, la tristezza, l’amore, la paura o l’odio. Il volto infantile non ha e per principio non può avere, una maschera, e per questo motivo attira così intensamente l’interesse della pittrice.
Jana Farmanova è però il tipo di creatore che non si limita a un solo tema, che piuttosto cerca un polo più ampio di temi. Sono temi che corrispondono al suo modo femminile di vedere il mondo, che si manifesta chiaramente nel secondo ciclo di immagini dal titolo Elementi. Sono immagini dinamiche, linee, colori e superfici che non svolgono solo delle funzioni in relazione alla composizione ma anche alla sensibilità contenutistica della pittrice nei confronti del mondo. È pertanto comprensibile che avverte in maniera molto più intensa la tensione, la tristezza, la malinconia, e perciò possibile che nei quadri di Jana Farmanova impera Eros sul Logo, i fatti sono sottomessi al fittizio, e il lirico impera sull’epico, in breve la femminilità sulla mascolinità, e ciò in questo caso può essere inteso solo e solamente come vantaggio. E con piacere aggiungo, un bellissimo vantaggio.
Peter Michalovič
22
aprile 2008
Jana Farmanova – Elementi e Miracoli
Dal 22 aprile al 09 maggio 2008
arte contemporanea
Location
AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA SLOVACCA
Roma, Via Dei Colli Della Farnesina, (Roma)
Roma, Via Dei Colli Della Farnesina, (Roma)
Vernissage
22 Aprile 2008, ore 20
Autore
Curatore