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Jana Schröder
La mostra si compone di una serie di nuovi dipinti che sviluppano tematiche già care alla Schröder, come l’utilizzo performativo della pratica pittorica, e la fertile interazione tra luce e colore.
Comunicato stampa
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Appartenenti alla serie come 'Spontacts Paintings', i nuovi lavori della Schröder appaiono come documentazioni visive di gesti spontanei e liberatori. Questi gesti assumono le forme di linee irregolari e di curve che si snodano confusamente su tele di grandi dimensioni, ed indubbiamente presentano un approccio non convenzionale e persino ribelle alla tradizionale pratica pittorica. Somiglianti a scarabocchi o a note frettolosamente trascritte, queste opere sono tutte realizzate tramite tratti di pittura ad olio e matita copiativa che si sovrappongono costantemente ed influenzano l’uno la percezione cromatica dell’altra.
Il contenuto spontaneo ed impulsivo di questi lavori tradisce l’aspetto scrupolosamente processuale che caratterizza tutta la pratica artistica della Schröder. Infatti, queste forme confuse sono il risultato di diversi strati di matita copiativa, le cui linee sottili vengono successivamente rilavorate, o persino completamente rimosse dal tratto pittorico, più concreto e lento. In questo modo diverse temporalità vengono impresse sulla tela, ma senza esaurirsi esclusivamente nei segni presenti in superficie, in quanto le proprietà chimiche della matita copiativa consentono a queste linee di dissolversi gradualmente non appena messe in contatto con i raggi solari. Con l’applicazione della pittura ad olio come strato finale, l’artista fa sì che il segno copiato venga conservato al posto dell’originale, anche se in una versione quasi monocromatica.
Al fine di individuare un nuovo legittimo uso della pittura contemporanea, queste opere non solo producono nuovi significati attraverso il processo di astrazione gestuale che le ha create, ma anche in virtù del loro ricordare azioni semplici e quotidiane, come lo scrivere a mano e lo scarabocchiare. La purezza di forme come la linea o la curva permette alla Schröder di indagare in modo più approfondito la materialità di questi gesti, e di focalizzarsi in particolare su ciò che accade ai segni scritti quando vengono portati ai limiti dell’illeggibilità. Con il suo ultimo progetto presso T293, la ricerca di Jana Schröder sui linguaggi estetici della nostra contemporaneità raggiunge una nuova consapevolezza: la sovrapposizione energizzante di diversi strati di pittura e scrittura implica anche la capacità dell’artista di giocare con ciò che resta fuori dal suo controllo, come la metamorfosi cromatica a cui ogni dipinto è destinato dal momento in cui viene esposto.
Il contenuto spontaneo ed impulsivo di questi lavori tradisce l’aspetto scrupolosamente processuale che caratterizza tutta la pratica artistica della Schröder. Infatti, queste forme confuse sono il risultato di diversi strati di matita copiativa, le cui linee sottili vengono successivamente rilavorate, o persino completamente rimosse dal tratto pittorico, più concreto e lento. In questo modo diverse temporalità vengono impresse sulla tela, ma senza esaurirsi esclusivamente nei segni presenti in superficie, in quanto le proprietà chimiche della matita copiativa consentono a queste linee di dissolversi gradualmente non appena messe in contatto con i raggi solari. Con l’applicazione della pittura ad olio come strato finale, l’artista fa sì che il segno copiato venga conservato al posto dell’originale, anche se in una versione quasi monocromatica.
Al fine di individuare un nuovo legittimo uso della pittura contemporanea, queste opere non solo producono nuovi significati attraverso il processo di astrazione gestuale che le ha create, ma anche in virtù del loro ricordare azioni semplici e quotidiane, come lo scrivere a mano e lo scarabocchiare. La purezza di forme come la linea o la curva permette alla Schröder di indagare in modo più approfondito la materialità di questi gesti, e di focalizzarsi in particolare su ciò che accade ai segni scritti quando vengono portati ai limiti dell’illeggibilità. Con il suo ultimo progetto presso T293, la ricerca di Jana Schröder sui linguaggi estetici della nostra contemporaneità raggiunge una nuova consapevolezza: la sovrapposizione energizzante di diversi strati di pittura e scrittura implica anche la capacità dell’artista di giocare con ciò che resta fuori dal suo controllo, come la metamorfosi cromatica a cui ogni dipinto è destinato dal momento in cui viene esposto.
13
settembre 2016
Jana Schröder
Dal 13 settembre al 14 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
T293
Roma, Via Ripense, 6, (Roma)
Roma, Via Ripense, 6, (Roma)
Orario di apertura
Martedì-Venerdì dalle 12 alle 19. Sabato dalle 15 alle 19.
Vernissage
13 Settembre 2016, ore 19
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