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Janet Abramowicz – Motion and vision
L’arte e la stessa presenza di Janet Abramowicz nelle sale dell’Istituto Nazionale per la Grafica costituiscono un
paradigma della nostra “biografia istituzionale”. La mostra vuole essere un omaggio alla sua attività grafica, che si
è svolta per buona parte in Italia e particolarmente a Roma
Comunicato stampa
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L’arte e la stessa presenza di Janet Abramowicz nelle sale dell'Istituto Nazionale per la Grafica costituiscono un
paradigma della nostra "biografia istituzionale". La mostra vuole essere un omaggio alla sua attività grafica, che si
è svolta per buona parte in Italia e particolarmente a Roma. Le collaborazioni di Abramowicz con l’Istituto
Nazionale per la Grafica sono state di diverso genere e sempre proficue, ma importante per lo sviluppo della sua
tecnica spesso sperimentale, è stato senz’altro il lavoro svolto con il maestro stampatore Antonio Sannino.
Nel 1950 è in Italia e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove studia incisione con Giorgio Morandi
e dove rimarrà, una volta diplomata, come sua assistente.
Molti anni dopo, grazie a un Fulbright, trascorre alcuni anni in Giappone, a Kyoto e Tokyo, dove studia
papermaking e conservazione.
Tornata in Italia, negli anni Ottanta, frequentando assiduamente la stamperia dell’Istituto, inizia una feconda
collaborazione con Antonio Sannino. Già a partire dagli anni Sessanta, con Maurizio Calvesi, la Calcografia si era
aperta ad una riflessione sul mutamento delle sue funzioni storiche, diventando luogo di confronto per gli artisti
contemporanei che volevano approfondire le tecniche d’incisione. L’esperienza di Janet Abramowicz, appena
successiva, si colloca a pieno titolo in quell’intento culturale.
Negli anni Novanta, Michele Cordaro, allora direttore dell’Istituto Nazionale per la Grafica, la chiama a
partecipare all’iniziativa da lui curata, che determinò la redazione del catalogo dell’opera incisa di Giorgio
Morandi, Morandi. L’opera grafica. Rispondenze e Variazioni, Milano 1990. In tale occasione decise di donare
alla Calcoteca dell’Istituto le due matrici della serie Grottos e una delle 26 piccole incisioni della serie Little
Greek Etchings.
La mostra ripercorre l’intero excursus dell’esperienza incisoria dell’artista, con particolare attenzione al periodo di
sperimentazione svolto alla Calcografia Nazionale. Le opere esposte sono tutte prove uniche, con interventi a
pastello e mixed media, in quanto l’attenzione dell’artista è focalizzata sugli esiti ottenuti con la variazione dei
supporti e dei mezzi grafici.
paradigma della nostra "biografia istituzionale". La mostra vuole essere un omaggio alla sua attività grafica, che si
è svolta per buona parte in Italia e particolarmente a Roma. Le collaborazioni di Abramowicz con l’Istituto
Nazionale per la Grafica sono state di diverso genere e sempre proficue, ma importante per lo sviluppo della sua
tecnica spesso sperimentale, è stato senz’altro il lavoro svolto con il maestro stampatore Antonio Sannino.
Nel 1950 è in Italia e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove studia incisione con Giorgio Morandi
e dove rimarrà, una volta diplomata, come sua assistente.
Molti anni dopo, grazie a un Fulbright, trascorre alcuni anni in Giappone, a Kyoto e Tokyo, dove studia
papermaking e conservazione.
Tornata in Italia, negli anni Ottanta, frequentando assiduamente la stamperia dell’Istituto, inizia una feconda
collaborazione con Antonio Sannino. Già a partire dagli anni Sessanta, con Maurizio Calvesi, la Calcografia si era
aperta ad una riflessione sul mutamento delle sue funzioni storiche, diventando luogo di confronto per gli artisti
contemporanei che volevano approfondire le tecniche d’incisione. L’esperienza di Janet Abramowicz, appena
successiva, si colloca a pieno titolo in quell’intento culturale.
Negli anni Novanta, Michele Cordaro, allora direttore dell’Istituto Nazionale per la Grafica, la chiama a
partecipare all’iniziativa da lui curata, che determinò la redazione del catalogo dell’opera incisa di Giorgio
Morandi, Morandi. L’opera grafica. Rispondenze e Variazioni, Milano 1990. In tale occasione decise di donare
alla Calcoteca dell’Istituto le due matrici della serie Grottos e una delle 26 piccole incisioni della serie Little
Greek Etchings.
La mostra ripercorre l’intero excursus dell’esperienza incisoria dell’artista, con particolare attenzione al periodo di
sperimentazione svolto alla Calcografia Nazionale. Le opere esposte sono tutte prove uniche, con interventi a
pastello e mixed media, in quanto l’attenzione dell’artista è focalizzata sugli esiti ottenuti con la variazione dei
supporti e dei mezzi grafici.
29
maggio 2013
Janet Abramowicz – Motion and vision
Dal 29 maggio al 30 giugno 2013
arte contemporanea
Location
ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA – PALAZZO POLI
Roma, Via Poli, 54, (Roma)
Roma, Via Poli, 54, (Roma)
Orario di apertura
mar-dom 10-19
Vernissage
29 Maggio 2013, ore 17.30
Autore
Curatore