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Jannis Kounellis
Kounellis ha concepito un imponente lavoro che, dopo l’attuale retrospettiva tuttora aperta al museo MADRE di Napoli, offre la frontiera più avanzata della propria opera
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano inaugura, il 24 settembre 2006, una grande mostra di Jannis Kounellis. Ad un anno dall'apertura delle attività espositive nella sua sede di via Andrea Solari, la Fondazione apre la nuova stagione accogliendo un'importante nuova creazione dell'artista, considerato internazionalmente tra i maggiori protagonisti dell'arte italiana ed europea della seconda metà del XX secolo. Per i grandi ambienti della Fondazione - le ex-officine Riva & Calzoni ove, nella Milano degli anni '20, venivano realizzate le turbine industriali - Kounellis ha concepito un imponente lavoro che, dopo l'attuale retrospettiva tuttora aperta al museo MADRE di Napoli, offre la frontiera più avanzata della propria opera.
L'esposizione, curata in stretta collaborazione con l'artista da Bruno Corà, consente di valutare i dati più recenti della concezione pittorica di Kounellis, nonché di porre al centro dell'osservazione gli aspetti più significativi della lingua plastica da lui messa a punto in oltre quarant'anni di lavoro. L'evento, di per sé originale, costituisce la più ampia manifestazione dell'opera di Kounellis mai realizzata a Milano.
Jannis Kounellis, giunto a Roma dalla Grecia nel 1956, vi si stabilisce, compiendovi i suoi studi artistici ed aprendovi la sua prima mostra personale nel 1960 presso la Galleria La Tartaruga. Nel primo ciclo di opere di quegli anni, caratterizzato da segni di cifre, lettere e numeri a smalto nero su tessuto bianco si evidenzia il suo interesse per il contesto urbano ed una spazialità che fa riferimento più al muro e all'affresco che non alla pittura di cavalletto ancora in auge in quegli anni.
Dopo qualche anno, una tale vocazione si definisce con un consistente gruppo di opere in cui l'uscita dal quadro , per uno spazio libero e di diretto investimento dell'ambiente, segna la nascita della sua specificità linguistica e reca un contributo determinante al carattere estetico di quella che, più tardi, verrà definita "arte povera".
Appaiono così il Senza titolo, 1967 detto "La Carboniera", "I campi", "La cotoniera", "Il pappagallo" ed altre essenziali elaborazioni che culmineranno con l'opera Senza titolo, 1969, "I cavalli", di cui a Napoli, in queste settimane, si è potuta ammirare una ultima versione dal vivo. Dopo quell'episodio, che di fatto chiudeva gli anni '60 aprendo un nuovo capitolo dell'arte contemporanea internazionale, Kounellis ha partecipato a tutte le rassegne di "arte povera" e dei principali appuntamenti artistici di tutto il mondo: dalle Biennali di Venezia alle Documenta di Kassel, portando il suo lavoro nei maggiori musei europei, americani e giapponesi con opere restate poi nelle collezioni pubbliche e private di quelle importanti sedi.
L'esperienza di Kounellis nell'ambito del teatro, con progetti specifici, in collaborazione con autori di fama indiscussa, ha affinato la sua capacità di ideazione drammaturgica, consentendogli di mettere in risalto, in ogni luogo, una tensione spaziale davvero sensibile e unica.
Così, l'avvenimento in preparazione a Milano si prospetta come uno dei più intensi affrontati dall'artista nel momento più alto della sua maturità linguistica e poetica. In occasione della mostra sarà pubblicato un volume recante le immagini delle opere in esposizione, corredato da saggi e contributi critici di Bruno Corà, Katerina Koskina e da altri apparati bio-bibliografici esaurienti dell'intera opera di Kounellis.
L'esposizione, curata in stretta collaborazione con l'artista da Bruno Corà, consente di valutare i dati più recenti della concezione pittorica di Kounellis, nonché di porre al centro dell'osservazione gli aspetti più significativi della lingua plastica da lui messa a punto in oltre quarant'anni di lavoro. L'evento, di per sé originale, costituisce la più ampia manifestazione dell'opera di Kounellis mai realizzata a Milano.
Jannis Kounellis, giunto a Roma dalla Grecia nel 1956, vi si stabilisce, compiendovi i suoi studi artistici ed aprendovi la sua prima mostra personale nel 1960 presso la Galleria La Tartaruga. Nel primo ciclo di opere di quegli anni, caratterizzato da segni di cifre, lettere e numeri a smalto nero su tessuto bianco si evidenzia il suo interesse per il contesto urbano ed una spazialità che fa riferimento più al muro e all'affresco che non alla pittura di cavalletto ancora in auge in quegli anni.
Dopo qualche anno, una tale vocazione si definisce con un consistente gruppo di opere in cui l'uscita dal quadro , per uno spazio libero e di diretto investimento dell'ambiente, segna la nascita della sua specificità linguistica e reca un contributo determinante al carattere estetico di quella che, più tardi, verrà definita "arte povera".
Appaiono così il Senza titolo, 1967 detto "La Carboniera", "I campi", "La cotoniera", "Il pappagallo" ed altre essenziali elaborazioni che culmineranno con l'opera Senza titolo, 1969, "I cavalli", di cui a Napoli, in queste settimane, si è potuta ammirare una ultima versione dal vivo. Dopo quell'episodio, che di fatto chiudeva gli anni '60 aprendo un nuovo capitolo dell'arte contemporanea internazionale, Kounellis ha partecipato a tutte le rassegne di "arte povera" e dei principali appuntamenti artistici di tutto il mondo: dalle Biennali di Venezia alle Documenta di Kassel, portando il suo lavoro nei maggiori musei europei, americani e giapponesi con opere restate poi nelle collezioni pubbliche e private di quelle importanti sedi.
L'esperienza di Kounellis nell'ambito del teatro, con progetti specifici, in collaborazione con autori di fama indiscussa, ha affinato la sua capacità di ideazione drammaturgica, consentendogli di mettere in risalto, in ogni luogo, una tensione spaziale davvero sensibile e unica.
Così, l'avvenimento in preparazione a Milano si prospetta come uno dei più intensi affrontati dall'artista nel momento più alto della sua maturità linguistica e poetica. In occasione della mostra sarà pubblicato un volume recante le immagini delle opere in esposizione, corredato da saggi e contributi critici di Bruno Corà, Katerina Koskina e da altri apparati bio-bibliografici esaurienti dell'intera opera di Kounellis.
23
settembre 2006
Jannis Kounellis
Dal 23 settembre 2006 all'undici marzo 2007
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ARNALDO POMODORO
Milano, Via Vigevano, 9, (Milano)
Milano, Via Vigevano, 9, (Milano)
Biglietti
intero 7 euro - ridotto 4 euro
riduzione per giovani 12-18 anni, studenti con tesserino, militari con tesserino, portatori di handicap, gruppi scolastici minimo 10 persone, insegnanti scuola dell'obbligo secondaria e docenti universitari, adulti oltre 65 anni, dipendenti UniCredit, soci Touring
gratuito per soci Fondazione Pomodoro e loro ospiti, giovani con meno di 12 anni, giornalisti, soci Fondazione Merz, accompagnatori gruppi, guide turistiche, soci ICOM
Orario di apertura
Mercoledì-domenica ore 11-18 (ultimo ingresso ore 17)
Giovedì ore 11-22 (ultimo ingresso ore 21)
Vernissage
23 Settembre 2006, su invito
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore
Curatore