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Jasmine Bertusi – Sottosopra, sopresotto
prima personale per la giovane artista digitale
Comunicato stampa
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Le opere di Jasmine Bertusi assorbono tutto quello che galleggia tra il cielo e la terra. Sono edifici, strade, monumenti, sampietrini, persone, sguardi, sensazioni rivisitate. Seguendone le traccie ci si perde nella vastità di interpretazioni possibili che mantengono in equilibrio i punti di riferimento accessibili e le metamorfosi che ne derivano.
Jasmine Bertusi reinterpreta situazioni intrise nella città, trasformandole in realtà altre caratterizzate da simmetrie inusuali. Attraverso la rielaborazione digitale delle immagini fotografiche, l’artista riflette sulle energie implose nella città sottomessa al tempo e allo spazio urbano.
Le strade della periferia di Roma nell’ora di punta diventono così grovigli informi di macchine che si dividono o si riuniscono specchiandosi su loro stesse, senza più alcuna cordinata temporale o spaziale. Ecco che diviene chiaro come migliaia di esseri viventi vengono travolti in ogni istante dalla frenesia della vita metopolitana, spinti da una energia nevrotica.
Allo stesso modo i simboli indiscussi dell’urbe che fanno parte dell’immaginario collettivo, quali i fori imperiali, il colosseo, la cupola di San Pietro o l’altare della patria, si ritrovano totalmente decontestualizzati. Le testimoneanze del potere imperiale della Roma antica, quelli della Roma papale, quelli della Roma fascista, fluttuano infatti nella leggerezza del cielo con la disinvoltura delle nuvole, finalmente liberi dalla retorica e dalla quotidianità.
La Città è completamente capovolta, sottosopra soprasotto. Nascono nuove visione distorte. Monumenti esistenti da secoli vengono stravolti e galleggiano non più schiacciati dal peso della storia ma semmai intrappolati nel traffico e nell’inquinamento della società contemporanea.
Tutto l’essenziale sembra svolgersi sulla terra, nell’inferno delle strade asfaltate. Il passato non sembra più in grado di interaggire con il presente ma anzi sembra essersi sganciato completamente, allontanandosi sempre più nel cielo paradisiaco.
Lavinia Filippi
Jasmine Bertusi reinterpreta situazioni intrise nella città, trasformandole in realtà altre caratterizzate da simmetrie inusuali. Attraverso la rielaborazione digitale delle immagini fotografiche, l’artista riflette sulle energie implose nella città sottomessa al tempo e allo spazio urbano.
Le strade della periferia di Roma nell’ora di punta diventono così grovigli informi di macchine che si dividono o si riuniscono specchiandosi su loro stesse, senza più alcuna cordinata temporale o spaziale. Ecco che diviene chiaro come migliaia di esseri viventi vengono travolti in ogni istante dalla frenesia della vita metopolitana, spinti da una energia nevrotica.
Allo stesso modo i simboli indiscussi dell’urbe che fanno parte dell’immaginario collettivo, quali i fori imperiali, il colosseo, la cupola di San Pietro o l’altare della patria, si ritrovano totalmente decontestualizzati. Le testimoneanze del potere imperiale della Roma antica, quelli della Roma papale, quelli della Roma fascista, fluttuano infatti nella leggerezza del cielo con la disinvoltura delle nuvole, finalmente liberi dalla retorica e dalla quotidianità.
La Città è completamente capovolta, sottosopra soprasotto. Nascono nuove visione distorte. Monumenti esistenti da secoli vengono stravolti e galleggiano non più schiacciati dal peso della storia ma semmai intrappolati nel traffico e nell’inquinamento della società contemporanea.
Tutto l’essenziale sembra svolgersi sulla terra, nell’inferno delle strade asfaltate. Il passato non sembra più in grado di interaggire con il presente ma anzi sembra essersi sganciato completamente, allontanandosi sempre più nel cielo paradisiaco.
Lavinia Filippi
25
novembre 2004
Jasmine Bertusi – Sottosopra, sopresotto
Dal 25 novembre al 09 dicembre 2004
giovane arte
Location
PALAZZO RICCI
Roma, Via Di Sant'Aurea, (Roma)
Roma, Via Di Sant'Aurea, (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato 16.00 -20.00
Vernissage
25 Novembre 2004, ore 19.30
Autore
Curatore