Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento
La mostra, allestita nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, presenta al pubblico ottanta opere, tra sculture di grandi maestri del Novecento e capolavori di arte etnica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento, allestita nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, presenta al pubblico ottanta opere, tra sculture di grandi maestri del Novecento e capolavori di arte etnica.
La mostra è concepita come un viaggio all’interno di aree tematiche, che corrispondono ai principali caratteri dell’esplorazione interiore che accomunò gli artisti del Novecento all’arte delle culture da cui presero spunto.
Un’arte rivelatrice di tensioni e bisogni profondi dell’individuo, in grado di entrare senza paura nel mondo del mito e nella sfera dell’utopia, anche quella politica. Almeno tre intere generazioni di artisti aderirono al Primitivismo, soprattutto in virtù di un percorso di ricerca personale.
Nel volgere di pochi decenni gli aspetti esteriori delle cose furono così travolti dall’irruzione d’inusitati generi d’arte, che non soltanto schematizzavano o deformavano i corpi, sino a renderli irriconoscibili, ma che – componendo insiemi prima ignoti – andavano in qualche modo autonomamente in cerca del proprio significato.
La scultura della prima metà del Novecento dovette combattere tenacemente per affermare che la fedeltà all’apparenza non poteva essere più considerata a priori la misura dell’arte. Sculture che, liberatesi definitivamente da ogni inibizione ideologica, incarnavano entità che cercavano un proprio principio di giustificazione. Fu un tormento che trovò nella materia stessa il suo fondamento primario e, al contempo, fu una liberazione che affrancò per sempre la scultura occidentale dal conformismo della fisionomia.
Il catalogo dell’esposizione edito da Electa, a cura di Francesco Paolo Campione e Maria Grazia Messina, comprende numerosi saggi e unaricca antologia sulle «arti primitive» viste dagli artisti e dagli intellettuali del Novecento, offrendo un’ampia e documentata visione multifocale dei significati e dei valori delle opere in mostra e, più in generale, del tema del Primitivismo nell’arte del XX secolo.
La mostra è concepita come un viaggio all’interno di aree tematiche, che corrispondono ai principali caratteri dell’esplorazione interiore che accomunò gli artisti del Novecento all’arte delle culture da cui presero spunto.
Un’arte rivelatrice di tensioni e bisogni profondi dell’individuo, in grado di entrare senza paura nel mondo del mito e nella sfera dell’utopia, anche quella politica. Almeno tre intere generazioni di artisti aderirono al Primitivismo, soprattutto in virtù di un percorso di ricerca personale.
Nel volgere di pochi decenni gli aspetti esteriori delle cose furono così travolti dall’irruzione d’inusitati generi d’arte, che non soltanto schematizzavano o deformavano i corpi, sino a renderli irriconoscibili, ma che – componendo insiemi prima ignoti – andavano in qualche modo autonomamente in cerca del proprio significato.
La scultura della prima metà del Novecento dovette combattere tenacemente per affermare che la fedeltà all’apparenza non poteva essere più considerata a priori la misura dell’arte. Sculture che, liberatesi definitivamente da ogni inibizione ideologica, incarnavano entità che cercavano un proprio principio di giustificazione. Fu un tormento che trovò nella materia stessa il suo fondamento primario e, al contempo, fu una liberazione che affrancò per sempre la scultura occidentale dal conformismo della fisionomia.
Il catalogo dell’esposizione edito da Electa, a cura di Francesco Paolo Campione e Maria Grazia Messina, comprende numerosi saggi e unaricca antologia sulle «arti primitive» viste dagli artisti e dagli intellettuali del Novecento, offrendo un’ampia e documentata visione multifocale dei significati e dei valori delle opere in mostra e, più in generale, del tema del Primitivismo nell’arte del XX secolo.
27
settembre 2018
Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento
Dal 27 settembre 2018 al 20 gennaio 2019
arte moderna e contemporanea
Location
TERME DI DIOCLEZIANO
Roma, Viale Enrico De Nicola, 79, (Roma)
Roma, Viale Enrico De Nicola, 79, (Roma)
Vernissage
27 Settembre 2018, su invito
Editore
ELECTA
Curatore