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Jean Leppien – Concretamente spirituale
La sua astrazione ha passato le grandi stagioni artistiche e storiche del XX secolo e, sempre rimanendo addentro al suo tempo, è rimasta fedele agli attimi del suo accadere. Ha conservato uno stile prezioso e identitario senza mai smarrirsi, senza perdere mai il proprio segno, che è cresciuto, è mutato e che ha ri-conosciuto il suo senso in ogni spazio pittorico che gli ha concesso il verificarsi
Comunicato stampa
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Jean Leppien si iscrive al Bauhaus nel 1929 a soli diciannove anni. Qui avrà modo di seguire gli insegnamenti fondamentali di Albers, Klee e Kandinskij che saranno imprescindibili punti di riferimento per lo sviluppo e l'affermazione della sua pittura, che resterà fedelmente e tenacemente impostata e fondata su una rigorosissima astrazione di formulazione geometrico-compositiva. Uno degli aspetti che, di certo, maggiormente colpiscono di lui, quando si passano in rassegna le opere eseguite dalla giovinezza fino all'età adulta, è proprio questa estrema coerenza, nella pur diversificata progressione e sviluppo della sua ricerca, ad attenersi e mantenersi entro l'alveo di un linguaggio astrattivo che sarà per lui irrevocabile.[…]
Il suo costruttivismo non si è arginato entro i confini della ragione, non ha stretto e imbavagliato la sua espressione in una rigidità pensata in via esclusiva, e scientificamente calcolata, di forme e colori. Negli anni del suo severo e determinato operare Leppien ha impresso alla sintassi della sua pittura un dire sentimentale.[…]
Tutto si gioca nello spazio ristretto della pittura e dei dipinti che riescono però a catturare la forza e la vitalità vivaci di un universo intero nel loro luogo limitato, nella loro finitezza terrena e riconoscibile.[…]
La sua astrazione ha passato le grandi stagioni artistiche e storiche del XX secolo e, sempre rimanendo addentro al suo tempo, è rimasta fedele agli attimi del suo accadere. Ha conservato uno stile prezioso e identitario senza mai smarrirsi, senza perdere mai il proprio segno, che è cresciuto, è mutato e che ha ri-conosciuto il suo senso in ogni spazio pittorico che gli ha concesso il verificarsi.[…]
Dopo un segno disegnato […] la linea si vede costretta a cedere al colore stesso che esonda e, tracimando, si appropria di spazi maggiori e si vincola ora a forme che si auto-regolano attraverso le relazioni delle singole cromie […]. Il colore diviene appieno sostanza e la sostanza è il colore. […]
Leppien, fedele al suo fare esclusivo con la pittura […] non si lega ad un'asettica e astratta visione, non trascura la ricerca dell'esistere comune, delle cose semplici del mondo che sono, in realtà, la vita. Solo con la pittura permette l'accadere dell'esperienza, della memoria, del vivere coi sensi.[…]
La frontiera che raggiunge la sua astrazione è quella di ritrovare il vivo dell'esperienza e la sua drammatica affermazione.[…]
Nei brani del colore e delle ultime composizioni di Leppien si ritrova la calma e la forza di un fare e congetturare maturi e profondi.[…] Sembra di sentire ed afferrare, cogliendola in simboli resi minimi, l'eredità di un pensiero che forse spesso ci sfugge.[…]
Questo essere suggestivo Leppien lo racchiude in una severa definizione pittorica, senza eccedenze e senza incongruenze. La sicurezza delle sue composizioni si lega alla loro evocazione più intima e con essa si accresce e rafforza.[…]
Con un calore-forma che è segno di questo senso profondo legato alla memoria che, con la lentezza e il silenzio con i quali sembra presentarsi al nostro pensiero, cerca la sua definitiva ed ultima affermazione possibile.
(Tratto da Ragione e sentimento. Il lungo viaggio dell'astrazione di Jean Leppien di Matteo Galbiati - Vanillaedizioni)
Il suo costruttivismo non si è arginato entro i confini della ragione, non ha stretto e imbavagliato la sua espressione in una rigidità pensata in via esclusiva, e scientificamente calcolata, di forme e colori. Negli anni del suo severo e determinato operare Leppien ha impresso alla sintassi della sua pittura un dire sentimentale.[…]
Tutto si gioca nello spazio ristretto della pittura e dei dipinti che riescono però a catturare la forza e la vitalità vivaci di un universo intero nel loro luogo limitato, nella loro finitezza terrena e riconoscibile.[…]
La sua astrazione ha passato le grandi stagioni artistiche e storiche del XX secolo e, sempre rimanendo addentro al suo tempo, è rimasta fedele agli attimi del suo accadere. Ha conservato uno stile prezioso e identitario senza mai smarrirsi, senza perdere mai il proprio segno, che è cresciuto, è mutato e che ha ri-conosciuto il suo senso in ogni spazio pittorico che gli ha concesso il verificarsi.[…]
Dopo un segno disegnato […] la linea si vede costretta a cedere al colore stesso che esonda e, tracimando, si appropria di spazi maggiori e si vincola ora a forme che si auto-regolano attraverso le relazioni delle singole cromie […]. Il colore diviene appieno sostanza e la sostanza è il colore. […]
Leppien, fedele al suo fare esclusivo con la pittura […] non si lega ad un'asettica e astratta visione, non trascura la ricerca dell'esistere comune, delle cose semplici del mondo che sono, in realtà, la vita. Solo con la pittura permette l'accadere dell'esperienza, della memoria, del vivere coi sensi.[…]
La frontiera che raggiunge la sua astrazione è quella di ritrovare il vivo dell'esperienza e la sua drammatica affermazione.[…]
Nei brani del colore e delle ultime composizioni di Leppien si ritrova la calma e la forza di un fare e congetturare maturi e profondi.[…] Sembra di sentire ed afferrare, cogliendola in simboli resi minimi, l'eredità di un pensiero che forse spesso ci sfugge.[…]
Questo essere suggestivo Leppien lo racchiude in una severa definizione pittorica, senza eccedenze e senza incongruenze. La sicurezza delle sue composizioni si lega alla loro evocazione più intima e con essa si accresce e rafforza.[…]
Con un calore-forma che è segno di questo senso profondo legato alla memoria che, con la lentezza e il silenzio con i quali sembra presentarsi al nostro pensiero, cerca la sua definitiva ed ultima affermazione possibile.
(Tratto da Ragione e sentimento. Il lungo viaggio dell'astrazione di Jean Leppien di Matteo Galbiati - Vanillaedizioni)
21
dicembre 2008
Jean Leppien – Concretamente spirituale
Dal 21 dicembre 2008 al 31 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
VALENTE ARTE CONTEMPORANEA
Finale Ligure, Via Anton Giulio Barrili, 12, (Savona)
Finale Ligure, Via Anton Giulio Barrili, 12, (Savona)
Orario di apertura
9.30–13 e 15.30–19 festivi inclusi, chiuso il lunedì
Vernissage
21 Dicembre 2008, ore 11
Editore
VANILLA
Autore