Come ha scritto Martina Coletti sul “Il Corriere dell’Arte” in occasione della mostra personale “Le tre età della donna” tenutasi allo Studio D’Ars nell’ottobre 2010 (…) la materia inerte si rivela nelle mani dell’uomo in forme significative, evocative in una pratica che dagli inizi della storia si rinnova nel lavoro di artisti come Buscaglia, per parlare al proprio tempo e far riscoprire spiritualità e tematiche care all’umanità, preziose per affrontare da altre prospettive conflitti e paure ancestrali.


Sono il marmo e il bronzo le materie con cui Buscaglia dà forma a idee e visioni universali, primo tra tutte la donna, madre che protegge e nutre la vita, ricettacolo di sicurezze e calore che trapelano dal gesso centrale nelle mostre. Femminilità che non sfugge alle leggi del tempo, ma le affronta con serena partecipazione ai cicli naturali. L’uomo invece, modellato in marmi e bronzi dal forte sapore espressionista, trapela le sue difficoltà nell’affrontare le sconfitte e le avversità. Più energici e a tratti riconducibili ad un gusto cubo-futurista, altre sculture di uomini e donne presenti in mostra il cui corpo diventa quasi icona di movimento ed energia.