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Jeff Burton
Lavorando nel backstage, Burton offre una visione ironica e al contempo malinconica di un’altra Hollywood, quella meno conosciuta, citando la tradizione realistica americana in pittura e fotografia.
Comunicato stampa
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Hollywood è un luogo mentale, una metafora. Se nell’immaginario collettivo Parigi è la città dell’amore, Hollywood è una metafora del sesso: è quello che sembrano suggerire le immagini di Jeff Burton alla sua seconda personale presso la Galleria Franco Noero.
L'artista inizia la sua carriera artistica come fotografo sui set dei film pornografici.
Lavorando nel backstage, Burton offre una visione ironica ed al contempo malinconica di un'altra Hollywood, quella meno conosciuta, citando la tradizione realista americana in pittura e fotografia. Colori saturi che rimandano ad una visione da paradiso terrestre, appartamenti sfarzosi, piscine dalle forme bizzarre, corpi oliati, piccole starlett venute dalle province americane in cerca di un 'sogno americano'.
'Jeff Burton adora Los Angeles, una città basata sul diniego di tutto: dell’età, dell’inclemenza, del tempo', Bruce Hainley in Artforum.
Le immagini della sua Hollywood non sono però mai esplicite, sceglie infatti di non mostrare atti espliciti, ma dettagli insieme divertenti e malinconici. ' Una delle cose più intriganti che riguardano Jeff Burton è che l’artista guarda ed osserva e nel mentre distoglie lo sguardo', Dave Hickney in Dreamland.
Le sue immagini, anche quelle più esplicite sono immerse in un’atmosfera assolata e colorata che diventa piacevolmente distante come la Parigi dell’amore immaginato catturata in una delle tante foto in bianco e nero rimaste nella nostra memoria.
In occasione della sua mostra personale l'artista californiano presenta la serie di 10 fotografie raffiguranti la grande insegna 'Hollywood' che sovrasta la collina di Los Angeles affiancate da altrettante fotografie con le quali Burton interpreta l'immaginario Hollywoodiano.
*
Jeff Burton, nato nel 1963 ad Anaheim, California, vive e lavora a Los Angeles. Il suo lavoro è apparso in una serie di mostre personali e collettive nazionali ed internazionali. Tra le sue mostre più recenti ricordiamo i solo-shows presso il Museo Carillo de Arte Carrillo Gil, Città del Messico, 2003; Sadie Coles HQ, Londra, 2003; Casey Kaplan 10-6, New York, 2003; Galleria Franco Noero, 2002; Emmanuel Perrotin, Parigi, 2001. Tra le collettive 'Social creatures. How body becames art', Sprengel Museum, Hannover, 2004; 'Moving Pictures', Solomon R. Guggenheim Museum, Bilbao, 2003; 'The Cat Show', ACME, Los Angeles, 2003; Kunstverein in Hamburg, Amburgo, 2002; 'The Americans-New Art', Barbican Art Centre, Londra, 2001; 'Stills', Walker Art Center, Minneapolis, 1997. Tra le pubblicazioni: Jeff Burton/Untitled. Composite press, 1998; 'Dreamland', Powerhouse books, 2001.
L'artista inizia la sua carriera artistica come fotografo sui set dei film pornografici.
Lavorando nel backstage, Burton offre una visione ironica ed al contempo malinconica di un'altra Hollywood, quella meno conosciuta, citando la tradizione realista americana in pittura e fotografia. Colori saturi che rimandano ad una visione da paradiso terrestre, appartamenti sfarzosi, piscine dalle forme bizzarre, corpi oliati, piccole starlett venute dalle province americane in cerca di un 'sogno americano'.
'Jeff Burton adora Los Angeles, una città basata sul diniego di tutto: dell’età, dell’inclemenza, del tempo', Bruce Hainley in Artforum.
Le immagini della sua Hollywood non sono però mai esplicite, sceglie infatti di non mostrare atti espliciti, ma dettagli insieme divertenti e malinconici. ' Una delle cose più intriganti che riguardano Jeff Burton è che l’artista guarda ed osserva e nel mentre distoglie lo sguardo', Dave Hickney in Dreamland.
Le sue immagini, anche quelle più esplicite sono immerse in un’atmosfera assolata e colorata che diventa piacevolmente distante come la Parigi dell’amore immaginato catturata in una delle tante foto in bianco e nero rimaste nella nostra memoria.
In occasione della sua mostra personale l'artista californiano presenta la serie di 10 fotografie raffiguranti la grande insegna 'Hollywood' che sovrasta la collina di Los Angeles affiancate da altrettante fotografie con le quali Burton interpreta l'immaginario Hollywoodiano.
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Jeff Burton, nato nel 1963 ad Anaheim, California, vive e lavora a Los Angeles. Il suo lavoro è apparso in una serie di mostre personali e collettive nazionali ed internazionali. Tra le sue mostre più recenti ricordiamo i solo-shows presso il Museo Carillo de Arte Carrillo Gil, Città del Messico, 2003; Sadie Coles HQ, Londra, 2003; Casey Kaplan 10-6, New York, 2003; Galleria Franco Noero, 2002; Emmanuel Perrotin, Parigi, 2001. Tra le collettive 'Social creatures. How body becames art', Sprengel Museum, Hannover, 2004; 'Moving Pictures', Solomon R. Guggenheim Museum, Bilbao, 2003; 'The Cat Show', ACME, Los Angeles, 2003; Kunstverein in Hamburg, Amburgo, 2002; 'The Americans-New Art', Barbican Art Centre, Londra, 2001; 'Stills', Walker Art Center, Minneapolis, 1997. Tra le pubblicazioni: Jeff Burton/Untitled. Composite press, 1998; 'Dreamland', Powerhouse books, 2001.
26
febbraio 2004
Jeff Burton
Dal 26 febbraio al 27 marzo 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA FRANCO NOERO
Torino, Via Giulia Di Barolo, 16/D, (Torino)
Torino, Via Giulia Di Barolo, 16/D, (Torino)
Orario di apertura
mart_sab 15_19.30
Autore