Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Jeff Elrod
mostra dedicata all’artista americano Jeff Elrod (Irving, Texas, 1966).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Christian Stein presenta, nella storica sede di Corso Monforte, una mostra dedicata all’artista americano Jeff Elrod (Irving, Texas, 1966). La personale comprende una serie di lavori inediti del 2016, tele astratte di grandi dimensioni realizzate in acrilico, pittura spray e con stampa a getto d’inchiostro attraverso un processo di trasposizione pittorica di un disegno digitale.
Jeff Elrod ricorre, nella sua pratica artistica, alla combinazione di procedimenti analogici e digitali. Tramite l’utilizzo di comuni software come Photoshop, l’artista disegna e rielabora immagini che successivamente riproduce sulla tela spesso a mano, utilizzando vernici acriliche, nastro adesivo, aerografo, talvolta stampandole direttamente sulla tela.
Elrod esordisce nei primi anni Novanta dipingendo soggetti astratti ispirati all’immaginario della grafica e dei videogiochi. A partire dal 1997 introduce l’utilizzo del computer, inteso come strumento tramite il quale abbandonare una condizione mentale cosciente, nel tentativo di agevolare il fare pittorico attraverso una tecnica da lui definita “frictionless drawing”, ovvero “disegno senza attrito”. Il programma informatico gli consente di generare linee e campi di colore senza l’intervento diretto della mano dell’artista, offrendogli al contempo la libertà di sperimentare coinvolgendo il suo subconscio, al pari di una “variante digitale di scrittura automatica”. In una serie di lavori, ispirata al progetto “dream machine” di Brion Gysin, Elrod rievoca gli effetti allucinatori della macchina di Gysin elaborando i suoi disegni iniziali in immagini sfuocate in cui estesi campi di forme simili a lievi nuvole colorate sfuggono alla messa a fuoco.
Il lavoro di Elrod è stato esposto nelle mostre Jeff Elrod: Nobody Sees Like Us presso il MoMA PS1, Long Island City, New York (2013); FOCUS: Jeff Elrod presso il Modern Art Museum of Fort Worth (2009); BitStreams presso il Whitney Museum of American Art, New York (2001); Glee: Painting Now presso lo Aldrich Contemporary Art Museum, Ridgefield, Connecticut (2000) e The Palm Beach Institute of Contemporary Art, Florida (2001); Abstract Painting, Once Removed presso il Kemper Museum of Contemporary Art, Kansas City (1998). Le sue opere sono parte delle più prestigiose collezioni private e istituzioni pubbliche tra cui il Museum of Modern Art, New York, il Whitney Museum of American Art, New York, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York, e la Hirshhorn Museum and Sculpture Garden Collection, Washington D.C.
Insignito del Louis Comfort Tiffany Award e il Claire Hart De Goyer Award dal Dallas Museum of Art, vive e lavora a Marfa, in Texas, e a New York.
Jeff Elrod ricorre, nella sua pratica artistica, alla combinazione di procedimenti analogici e digitali. Tramite l’utilizzo di comuni software come Photoshop, l’artista disegna e rielabora immagini che successivamente riproduce sulla tela spesso a mano, utilizzando vernici acriliche, nastro adesivo, aerografo, talvolta stampandole direttamente sulla tela.
Elrod esordisce nei primi anni Novanta dipingendo soggetti astratti ispirati all’immaginario della grafica e dei videogiochi. A partire dal 1997 introduce l’utilizzo del computer, inteso come strumento tramite il quale abbandonare una condizione mentale cosciente, nel tentativo di agevolare il fare pittorico attraverso una tecnica da lui definita “frictionless drawing”, ovvero “disegno senza attrito”. Il programma informatico gli consente di generare linee e campi di colore senza l’intervento diretto della mano dell’artista, offrendogli al contempo la libertà di sperimentare coinvolgendo il suo subconscio, al pari di una “variante digitale di scrittura automatica”. In una serie di lavori, ispirata al progetto “dream machine” di Brion Gysin, Elrod rievoca gli effetti allucinatori della macchina di Gysin elaborando i suoi disegni iniziali in immagini sfuocate in cui estesi campi di forme simili a lievi nuvole colorate sfuggono alla messa a fuoco.
Il lavoro di Elrod è stato esposto nelle mostre Jeff Elrod: Nobody Sees Like Us presso il MoMA PS1, Long Island City, New York (2013); FOCUS: Jeff Elrod presso il Modern Art Museum of Fort Worth (2009); BitStreams presso il Whitney Museum of American Art, New York (2001); Glee: Painting Now presso lo Aldrich Contemporary Art Museum, Ridgefield, Connecticut (2000) e The Palm Beach Institute of Contemporary Art, Florida (2001); Abstract Painting, Once Removed presso il Kemper Museum of Contemporary Art, Kansas City (1998). Le sue opere sono parte delle più prestigiose collezioni private e istituzioni pubbliche tra cui il Museum of Modern Art, New York, il Whitney Museum of American Art, New York, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York, e la Hirshhorn Museum and Sculpture Garden Collection, Washington D.C.
Insignito del Louis Comfort Tiffany Award e il Claire Hart De Goyer Award dal Dallas Museum of Art, vive e lavora a Marfa, in Texas, e a New York.
14
luglio 2016
Jeff Elrod
Dal 14 luglio al 15 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
CHRISTIAN STEIN
Milano, Corso Monforte, 23, (Milano)
Milano, Corso Monforte, 23, (Milano)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì: 10 – 19
Vernissage
14 Luglio 2016, h 19
Autore