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Ji Dachun – Forgotten Desires and Accompanying Clouds | I desideri dimenticati e le nuvole che li accompagnano
Il MACRO presenta, dal 16 maggio al 22 settembre 2013, Forgotten Desires and Accompanying Clouds | I desideri dimenticati e le nuvole che li accompagnano, la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana di Ji Dachun (1968), artista cinese nato a Nantong e attivo a Pechino. La sua ricerca – insolita combinazione di tradizione cinese e modernità occidentale – rivela un’eccezionale singolarità di linguaggio che, con ironia e acuto umorismo, affronta le complesse relazioni tra Oriente e Occidente, ma anche la casualità della vita quotidiana, attraverso immagini fantasiose e ironiche, spesso frutto di grottesche metamorfosi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta, dal 16 maggio al 22 settembre 2013, Forgotten Desires and Accompanying Clouds | I desideri dimenticati e le nuvole che li accompagnano, la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana di Ji Dachun (1968), artista cinese nato a Nantong e attivo a Pechino.
La sua ricerca – insolita combinazione di tradizione cinese e modernità occidentale – rivela un’eccezionale singolarità di linguaggio che, con ironia e acuto umorismo, affronta le complesse relazioni tra Oriente e Occidente, ma anche la casualità della vita quotidiana, attraverso immagini fantasiose e ironiche, spesso frutto di grottesche metamorfosi.
Nelle sue opere, surreali collisioni di forme e contesti originano così immagini bizzarre in cui, su ampi sfondi bianchi, compaiono in insolite prospettive figure isolate o in dialogo, o particolari combinazioni di oggetti, o ancora frammenti di corpi: immagini dall’ingenuità solo apparente, dietro cui si cela un radicale sarcasmo verso la realtà.
Le sue tele, pervase da una profonda enigmaticità e spesso irriverenti, assurde, inducono inevitabilmente lo spettatore alla ricerca di un senso non immediato, nascosto, come rivelano alcune delle opere in mostra – tutte realizzate a partire dal 2006 – tra cui Holy Mother A Hostage (2011), Other Worlds (2011), Plastic Brains (2011), True World Art (2011), Brain Juice (2010), Ellen’s Book (2010) e Plastic Landscape, Plastic Park (2010).
In mostra anche i lavori Rococo (2006) e la serie dei Landscape (2011), in cui l’artista affronta i temi della rovina, della decadenza e della morte, centrali nella sua ricerca.
Il MACRO con questo progetto, realizzato in collaborazione con la Aye Gallery di Pechino, intende dare spazio alla sempre più influente arte cinese, attraverso l’opera di uno dei suoi protagonisti più atipici e rilevanti.
La mostra è accompagnata da un catalogo – pubblicato in italiano, inglese e cinese – che raccoglie, oltre un ampio apparato iconografico, i contributi critici di A'cheng e Bartolomeo Pietromarchi.
Biografia
Ji Dachun, nato a Jiangsu, in Cina, nel 1968, vive e lavora a Pechino. Dopo il conseguimento della laurea nel 1993 alla Central Academy of Fine Arts di Pechino, presso il dipartimento di pittura ad olio, realizza numerose mostre in importanti musei e istituzioni. Tra le sue mostre personali si segnalano: Aye Gallery (Pechino, 2012); Barbara Gross Gallery (Monaco, 2011); Shanghai Art Museum (Shanghai, 2007); Kunstmuseum Bern (Berna, 2007); Pyo Gallery (Seoul, 2006); Posco Art Museum (Seoul, 2005); Art Beatus Gallery / Annie Wong Art Foundation (Hong Kong, 2004); Aura Gallery, (Shanghai, 2002); East Link Gallery, (Shanghai, 2000). Fra le molte mostre collettive, si ricordano quelle presso: Injoy Museum of Art (Pechino, 2011); Times Art Muesum (Pechino, 2010); Eastation Gallery (Pechino, 2009); Musée Maillol (Parigi, 2008); Asia Art Center (Pechino, 2007); Shanghai Zenda MOMA (Shanghai, 2006); Kunstmuseum Bern (Berna, Svizzera, 2005); South of Taiwan Art Center (Taiwan, 2004); Shenzhen Art Museum (Shenzhen, 2003); Shanghai Art Museum (Shanghai, 2000); Beijing International Art Gallery (Pechino, 1998, 1996); Haus der Kulturen der Welt (Berlino, 1997); National Art Museum of China (Pechino, 1993). Ha inoltre partecipato a vari eventi artistici internazionali, tra cui la Biennale di Shanghai nel 2000.
La sua ricerca – insolita combinazione di tradizione cinese e modernità occidentale – rivela un’eccezionale singolarità di linguaggio che, con ironia e acuto umorismo, affronta le complesse relazioni tra Oriente e Occidente, ma anche la casualità della vita quotidiana, attraverso immagini fantasiose e ironiche, spesso frutto di grottesche metamorfosi.
Nelle sue opere, surreali collisioni di forme e contesti originano così immagini bizzarre in cui, su ampi sfondi bianchi, compaiono in insolite prospettive figure isolate o in dialogo, o particolari combinazioni di oggetti, o ancora frammenti di corpi: immagini dall’ingenuità solo apparente, dietro cui si cela un radicale sarcasmo verso la realtà.
Le sue tele, pervase da una profonda enigmaticità e spesso irriverenti, assurde, inducono inevitabilmente lo spettatore alla ricerca di un senso non immediato, nascosto, come rivelano alcune delle opere in mostra – tutte realizzate a partire dal 2006 – tra cui Holy Mother A Hostage (2011), Other Worlds (2011), Plastic Brains (2011), True World Art (2011), Brain Juice (2010), Ellen’s Book (2010) e Plastic Landscape, Plastic Park (2010).
In mostra anche i lavori Rococo (2006) e la serie dei Landscape (2011), in cui l’artista affronta i temi della rovina, della decadenza e della morte, centrali nella sua ricerca.
Il MACRO con questo progetto, realizzato in collaborazione con la Aye Gallery di Pechino, intende dare spazio alla sempre più influente arte cinese, attraverso l’opera di uno dei suoi protagonisti più atipici e rilevanti.
La mostra è accompagnata da un catalogo – pubblicato in italiano, inglese e cinese – che raccoglie, oltre un ampio apparato iconografico, i contributi critici di A'cheng e Bartolomeo Pietromarchi.
Biografia
Ji Dachun, nato a Jiangsu, in Cina, nel 1968, vive e lavora a Pechino. Dopo il conseguimento della laurea nel 1993 alla Central Academy of Fine Arts di Pechino, presso il dipartimento di pittura ad olio, realizza numerose mostre in importanti musei e istituzioni. Tra le sue mostre personali si segnalano: Aye Gallery (Pechino, 2012); Barbara Gross Gallery (Monaco, 2011); Shanghai Art Museum (Shanghai, 2007); Kunstmuseum Bern (Berna, 2007); Pyo Gallery (Seoul, 2006); Posco Art Museum (Seoul, 2005); Art Beatus Gallery / Annie Wong Art Foundation (Hong Kong, 2004); Aura Gallery, (Shanghai, 2002); East Link Gallery, (Shanghai, 2000). Fra le molte mostre collettive, si ricordano quelle presso: Injoy Museum of Art (Pechino, 2011); Times Art Muesum (Pechino, 2010); Eastation Gallery (Pechino, 2009); Musée Maillol (Parigi, 2008); Asia Art Center (Pechino, 2007); Shanghai Zenda MOMA (Shanghai, 2006); Kunstmuseum Bern (Berna, Svizzera, 2005); South of Taiwan Art Center (Taiwan, 2004); Shenzhen Art Museum (Shenzhen, 2003); Shanghai Art Museum (Shanghai, 2000); Beijing International Art Gallery (Pechino, 1998, 1996); Haus der Kulturen der Welt (Berlino, 1997); National Art Museum of China (Pechino, 1993). Ha inoltre partecipato a vari eventi artistici internazionali, tra cui la Biennale di Shanghai nel 2000.
15
maggio 2013
Ji Dachun – Forgotten Desires and Accompanying Clouds | I desideri dimenticati e le nuvole che li accompagnano
Dal 15 maggio al 22 settembre 2013
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Biglietti
intero € 12,50
ridotto € 10,50
per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (con documento che attesti la residenza)
intero € 11,50
ridotto € 9,50
Orario di apertura
11.00—19.00 da martedì a domenica
(19.00—21.00 libero accesso agli spazi non espositivi)
11.00—22.00 sabato
(la biglietteria chiude un'ora prima)
chiuso
lunedì; 1 gennaio; 1 maggio; 25 dicembre
Autore
Curatore