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Jim Gaylord – The Brain of the Devil is an Unemployed Playing Field
Nuovi dipinti e gouaches dell’artista americano Jim Gaylord.
Comunicato stampa
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Il titolo della mostra deriva dal comune proverbio inglese "An idle mind is the devil's playground" ("Una mente oziosa è il campo da gioco del diavolo") che, tradotto mediante un web translator, prima in arabo poi nuovamente in inglese diventa "The Brain of the Devil is an Unemployed Playing Field" (“La mente del diavolo è un campo da gioco non utilizzato").
Un modo di dire metaforico suona sorprendentemente privo di senso se tradotto e riproposto in questa maniera.
Parallelamente, sebbene l'immaginario del lavoro di Gaylord abbia origine da famose pellicole del cinema americano, le fonti non risultano identificabili.
I fotogrammi di film utilizzati sono istanti di astrazione creati da effetti speciali, sequenze d’azione, collisioni, esplosioni e altre distorsioni che avvengono in rapidissimi attimi.
Partendo da queste astrazioni, l’artista dà vita ad una nuova composizione ottenuta sovrapponendo i fotogrammi dei film digitalmente o dipingendo le forme su fogli lucidi, impilandoli come parti intercambiabili dell'animazione.
Queste composizioni saranno le basi per i lavori finali in cui forme oscure, a prima vista familiari, appariranno totalmente irriconoscibili.
In “Summon The Moxy”, ad esempio, una scena di lotta in una foresta (“Braveheart”) è l’ambientazione per un misterioso groviglio; un detrito della Statua della Libertà (“Cloverfield”) è circondato da frammenti tratti da “Home Alone 2”, da uno scontro tra golf cart (“Jackass: the Movie”) e da una zuffa tra soldati (“L’Ultimo dei Moicani”).
“The Eagle Has Landed”, invece, si apre con la visione di Arnold Schwarzenegger in “Conan Il Barbaro”, inchiodato ad un albero e minacciato dagli avvoltoi; la scena è oscurata dalla fusione tra alcuni soldati (“Pirati dei Carabi”) e un’esplosione dello spazio cosmico (“Armageddon”).
Un modo di dire metaforico suona sorprendentemente privo di senso se tradotto e riproposto in questa maniera.
Parallelamente, sebbene l'immaginario del lavoro di Gaylord abbia origine da famose pellicole del cinema americano, le fonti non risultano identificabili.
I fotogrammi di film utilizzati sono istanti di astrazione creati da effetti speciali, sequenze d’azione, collisioni, esplosioni e altre distorsioni che avvengono in rapidissimi attimi.
Partendo da queste astrazioni, l’artista dà vita ad una nuova composizione ottenuta sovrapponendo i fotogrammi dei film digitalmente o dipingendo le forme su fogli lucidi, impilandoli come parti intercambiabili dell'animazione.
Queste composizioni saranno le basi per i lavori finali in cui forme oscure, a prima vista familiari, appariranno totalmente irriconoscibili.
In “Summon The Moxy”, ad esempio, una scena di lotta in una foresta (“Braveheart”) è l’ambientazione per un misterioso groviglio; un detrito della Statua della Libertà (“Cloverfield”) è circondato da frammenti tratti da “Home Alone 2”, da uno scontro tra golf cart (“Jackass: the Movie”) e da una zuffa tra soldati (“L’Ultimo dei Moicani”).
“The Eagle Has Landed”, invece, si apre con la visione di Arnold Schwarzenegger in “Conan Il Barbaro”, inchiodato ad un albero e minacciato dagli avvoltoi; la scena è oscurata dalla fusione tra alcuni soldati (“Pirati dei Carabi”) e un’esplosione dello spazio cosmico (“Armageddon”).
04
giugno 2009
Jim Gaylord – The Brain of the Devil is an Unemployed Playing Field
Dal 04 giugno al 31 luglio 2009
arte contemporanea
Location
AMT | TORRI & GEMINIAN
Milano, Via Fratelli Bressan, 15, (Milano)
Milano, Via Fratelli Bressan, 15, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 14-19
Vernissage
4 Giugno 2009, ore 18.30
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