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Jim Lambie – Leatherette
Anche in questo lavoro esposto a Bolzano, Leatherette, il senso dell’ironia si combina con l’inclinazione punk dell’artista. La scultura, che ricorda un animale marino, è costituita da dieci maniche di giacche di pelle foderata che si dipanano da una palla da bowling a sua volta ricoperta di pelle. Il risultato è un oggetto che agli occhi dello spettatore si trasforma in qualcosa di stranamente bello e divertente.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Leatherette di Jim Lambie al Piccolo Museion - Cubo Garutti di Bolzano
Fino all’11 gennaio il Piccolo Museion di Via Sassari ospiterà l’opera Leatherette dell’artista Jim Lambie. Il lavoro fa parte della Collezione Righi, in deposito a Museion.
Jim Lambie ha studiato alla Glasgow School of Art e ha già esposto in numerose mostre personali in diversi musei del mondo, tra cui il Boston Museum of Fine Arts, il Modern Institut of Glasgow e l’Australian Center for Contemporary Art. Nel 2003 ha rappresentato la Scozia alla Biennale di Venezia.
Il lavoro di Lambie contiene spesso molti riferimenti alla musica, che per un po’ di tempo è stata il suo lavoro prima dell’inizio degli studi artistici. Dischi di vinile, copertine, giradischi, poster della cultura pop, giacche di pelle di seconda mano e cinture colorate sono alcuni degli oggetti che l’artista usa abitualmente come materia prima per le sue opere plastiche. Gli oggetti originali ricevono nuova energia e nuova „vita“ attraverso l’aggiunta o il rivestimento completo di elementi decorativi, che spesso sconfinano anche nel kitsch: nelle sue opere si trovano pavimenti rivestiti di nastro adesivo a motivi optical, giradischi con paillettes iridescenti, copertine di dischi con lana o chiazze di pittura.
Anche in questo lavoro esposto a Bolzano, Leatherette, il senso dell’ironia si combina con l’inclinazione punk dell’artista. La scultura, che ricorda un animale marino, è costituita da dieci maniche di giacche di pelle foderata che si dipanano da una palla da bowling a sua volta ricoperta di pelle. Il risultato è un oggetto che agli occhi dello spettatore si trasforma in qualcosa di stranamente bello e divertente.
Jim Lambie (1964) vive e lavora a Glasgow.
Leatherette di Jim Lambie al Piccolo Museion - Cubo Garutti di Bolzano
Fino all’11 gennaio il Piccolo Museion di Via Sassari ospiterà l’opera Leatherette dell’artista Jim Lambie. Il lavoro fa parte della Collezione Righi, in deposito a Museion.
Jim Lambie ha studiato alla Glasgow School of Art e ha già esposto in numerose mostre personali in diversi musei del mondo, tra cui il Boston Museum of Fine Arts, il Modern Institut of Glasgow e l’Australian Center for Contemporary Art. Nel 2003 ha rappresentato la Scozia alla Biennale di Venezia.
Il lavoro di Lambie contiene spesso molti riferimenti alla musica, che per un po’ di tempo è stata il suo lavoro prima dell’inizio degli studi artistici. Dischi di vinile, copertine, giradischi, poster della cultura pop, giacche di pelle di seconda mano e cinture colorate sono alcuni degli oggetti che l’artista usa abitualmente come materia prima per le sue opere plastiche. Gli oggetti originali ricevono nuova energia e nuova „vita“ attraverso l’aggiunta o il rivestimento completo di elementi decorativi, che spesso sconfinano anche nel kitsch: nelle sue opere si trovano pavimenti rivestiti di nastro adesivo a motivi optical, giradischi con paillettes iridescenti, copertine di dischi con lana o chiazze di pittura.
Anche in questo lavoro esposto a Bolzano, Leatherette, il senso dell’ironia si combina con l’inclinazione punk dell’artista. La scultura, che ricorda un animale marino, è costituita da dieci maniche di giacche di pelle foderata che si dipanano da una palla da bowling a sua volta ricoperta di pelle. Il risultato è un oggetto che agli occhi dello spettatore si trasforma in qualcosa di stranamente bello e divertente.
Jim Lambie (1964) vive e lavora a Glasgow.
16
ottobre 2008
Jim Lambie – Leatherette
Dal 16 ottobre 2008 all'undici gennaio 2009
arte contemporanea
Location
PICCOLO MUSEION
Bolzano, Via Sassari, 17, (Bolzano)
Bolzano, Via Sassari, 17, (Bolzano)
Autore