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Jiménez Deredia
A Trapani, sul sentiero storico – simbolico che porta al Parco Archeologico di Segesta, uno tra i siti dell’antichità più belli nel panorama mondiale, lo scultore costaricano Jiménez Deredia presenta un ciclo di sculture e di opere monumentali in bronzo e marmo bianco.
Comunicato stampa
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11 Maggio 2012 / 8 Luglio 2012
JIMÉNEZ DEREDIA
Trapani / Segesta
Aeroporto di Trapani – Birgi “Vincenzo Florio” / Centro Storico di Trapani
/ Parco Archeologico di Segesta / Tempio Dorico di Segesta
A Trapani, sul sentiero storico - simbolico che porta al Parco Archeologico di Segesta, uno tra i siti dell’antichità più belli nel panorama mondiale, lo scultore costaricano Jiménez Deredia presenta un ciclo di sculture e di opere monumentali in bronzo e marmo bianco.
Una selezione di opere monumentali dell’artista latino americano è ospitata all’interno dell’Aeroporto Birgi “Vincenzo Florio” per la prima volta deputato a luogo espositivo del contemporaneo, il centro storico di Trapani con il Corso Vittorio Emanuele di fronte alla Chiesa del Collegio dei Gesuiti (accanto all’attuale Liceo Classico “Leonardo Ximenes”) e la Piazza del Mercato del Pesce. Una parte significativa delle sua produzione artistica è chiamata a sfidare l’Agorà del sito archeologico - la più grande del Mediterraneo -, il Teatro ed il Tempio Dorico di Segesta, luoghi di culto e di adorazione dall’intatto fascino, creando un ideale ponte di collegamento tra passato e contemporaneo. Deredia presenta anche la sua opera Armonia realizzata in marmo bianco di Carrara ed ultimata per l’occasione.
Insignito del Premio Beato Angelico dal Vaticano nel ’99 per la qualità spirituale manifestata tramite le sue opere, Deredia è il primo artista non europeo che espone una sua opera all’interno della Basilica Vaticana. Una sua scultura in marmo bianco di Carrara – lo stesso utilizzato da Michelangelo - raffigurante San Marcellino Champagnant, sacerdote canonizzato nel 1999 e Fondatore dell’Istituto dei Fratelli Maristi, si trova in una nicchia della basilica di San Pietro.
Jiménez Deredia porta in Sicilia un pensiero ed una visione della vita, luminosa ed illuminata, il senso di una attualità che va al di là dei modi e delle tecnologie e del consumismo. Il potere della vocazione carnale della scultura Derediana ci spinge a meditare sulla profondità dei nostri rapporti umani, al di là del vuoto esistenziale che la nostra società sta imponendo con i flussi d’informazione globale.
Le sculture sono dei messaggi d’amore e di energia positiva. Ci mostrano in piena luce, cosi come in piena sensualità, la verità dell’essere messo a nudo dalla scoperta della sua appartenenza organica alla dinamica atemporale dell’universo. La Genesi e il Simbolo sono i due messaggi capitali che lo scultore dona alla Terra del Mito.
Nell’epoca della globalizzazione che tende ad omologare tutto, Deredia chiama l’attenzione sull’importanza dei simboli ancestrali che abbiamo perduto o stiamo perdendo. Recuperarli non è un’operazione di archeologia culturale, è al contrario un modo per ritrovarci a noi stessi, per capire la nostra identità profonda, per stabilire una giusta relazione con quel tutto dal quale veniamo e poter cosi vivere meglio il nostro viaggio della vita ed il nostro presente.
Il linguaggio dell’arte dialoga così con la gente, con la storia e con il Mito creando ponti di luce con le nostre anime e con la nostra vita.
11
maggio 2012
Jiménez Deredia
Dall'undici maggio all'otto luglio 2012
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Trapani
Trapani, (Trapani)
Trapani, (Trapani)
Autore