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Jimmy Rivoltella / Tatiana Fenoglio – Colere, Art and Sound Project
Il progetto consiste in un’installazione di 14 parallelepipedi di legno massiccio di misura variabile (18×20 cm ca) ai quali sono ancorate delle tele di formato 10×15 cm. Le tele sono la riproduzione di un paesaggio sociale interiore. Un multistrato di sentimenti e situazioni contingenti.
Comunicato stampa
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Così come una comunità non è la semplice somma degli individui che la compongono ma un’entità più complessa, diversa e a sé stante rispetto ad essi (K.Z.Lewin), così i personal landascapes, in continua interrelazione reciproca (non solo tra loro ma anche con l’esterno) disegneranno gradualmente un paesaggio sociale nuovo, un ambiente collettivo, caotico, sovrapposto, cacofonico, a tratti gioioso, a tratti delirante, a tratti armonioso a tratti disturbante, a tratti rasserenante a tratti inquietante con cui lo spettatore sarà chiamato ad interagire.
Il paesaggio che si vuole presentare è un insieme di microcosmi personali, personal landscapes per l’appunto, paesaggi interiori che guardano alla comunità/spettatore come entità aperte, dinamiche, fluide. Prendendo spunto dalle scatole surrealiste di J.Cornell e dalle tableau- pièges di D. Spoerri, l’idea è quella di presentare allo spettatore situazioni, scenari, dialoghi estrapolati casualmente dal quotidiano senza nessuna rilettura o introduzione critica da parte dell’artista. Jimmy si limiterà, citando Spoerri, a mettere un po' di colla su degli oggetti; non permettendosi alcuna creatività.
I personal landscapes di Jimmy Rivoltella si presentano come paesaggi interiori in cui “l’artista si fa medium per rivelare storie che si costruiscono da sole con una voce sempre più forte, esplicita e autonoma. Ciò non significa che lo spettatore non abbia spazio interpretativo: al contrario, l’opera avrà bisogno di lui per rivelarsi, per raccontarsi, per acquisire concretezza. Ci muoviamo tuttavia in un ambito diverso: non tanto di aspetti e collegamenti consci e/o inconsci, ma di legami psicologici e relazionali, con una narrazione che lo spettatore può collocare nel passato, presente o futuro della figura protagonista. Guardando le opere di Jimmy lo spettatore si addentrerà in un flash back e/o flash forward cinematografico: un rapsodico susseguirsi di inquadrature e fotogrammi e, in pochi istanti, i passi salienti della vita della figura protagonista entreranno nel suo patrimonio conoscitivo.
L’evoluzione di questi paesaggi visivi è rappresentata dalla loro sonorizzazione. Tatiana Fenoglio è entrata nei landscapes di Jimmy vivendoli, interiorizzandoli, dando una forma al rumore che richiama il movimento interiore degli stessi. Daciascuna opera, l’artista ha estrapolato un suono concreto (ambientale, naturale, strumentale) che, elaborato e poi riassemblato, è diventato un racconto da ascoltare.
In questa evoluzione sonora, l’elemento acustico offre allo spettatore un ulteriore strumento interpretativo, mettendo a sua disposizione anche uno scenario melodico (o cacofonico, a seconda di quello che le coscienze individuali suggeriranno) rappresentativo delle diverse dimensioni del vivente. Saranno nitidamente percepibili tutti i rumori evocati dai landscapes di Jimmy: il ghiaccio che si frantuma, il gorgoglio dell’acqua, il tintinnare di una moneta per terra, lo sbattere d’ali frenetico (di un angelo, forse?), la violenta chiusura di una porta che cadenzerà l’alternatività delle (possibili) scelte.
DETAILS: Il progetto consiste in un’installazione di 14 parallelepipedi di legno massiccio di misura variabile (18x20 cm ca) ai quali sono ancorate delle tele di formato 10x15 cm. Le tele sono la riproduzione di un paesaggio sociale interiore. Un multistrato di sentimenti e situazioni contingenti.
Accanto alle tele, verranno collocate 14 casse audio con batteria wifi (quindi nessun groviglio di fili e nessun rischio di inciampo per il pubblico), MP3 che compattano i suoni catturati con microfoni e Zoom H4N, successivamente ri-composti con l’utilizzo di software musicali.
Gli stimoli acustici culminano in un mono-suono che ha una frequenza di 432 Hertz. L’accordo a 432 Hertz costituisce la nuova alchimia della musica elettronica, risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del DNA, sincronizzazione cerebrale, inoltre con la Risonanza di Schumann e la geometria della creazione. Un ulteriore tassello che aggiunge anima e sostanza ai personal landscapes di partenza.
All’interno dell’installazione così concepita, il ruolo dello spettatore sarà tutt’altro che passivo.
Costui potrà decidere liberamente in che modo approcciarsi all’opera. Potrà decidere di privilegiare il solo senso della vista o quello dell’udito, ovvero di usarli entrambi cercando di trasformare e dare corpo alla sua percezione di paesaggio sociale diventando, in ultima istanza, lui stesso l’autore finale del progetto.
Il paesaggio che si vuole presentare è un insieme di microcosmi personali, personal landscapes per l’appunto, paesaggi interiori che guardano alla comunità/spettatore come entità aperte, dinamiche, fluide. Prendendo spunto dalle scatole surrealiste di J.Cornell e dalle tableau- pièges di D. Spoerri, l’idea è quella di presentare allo spettatore situazioni, scenari, dialoghi estrapolati casualmente dal quotidiano senza nessuna rilettura o introduzione critica da parte dell’artista. Jimmy si limiterà, citando Spoerri, a mettere un po' di colla su degli oggetti; non permettendosi alcuna creatività.
I personal landscapes di Jimmy Rivoltella si presentano come paesaggi interiori in cui “l’artista si fa medium per rivelare storie che si costruiscono da sole con una voce sempre più forte, esplicita e autonoma. Ciò non significa che lo spettatore non abbia spazio interpretativo: al contrario, l’opera avrà bisogno di lui per rivelarsi, per raccontarsi, per acquisire concretezza. Ci muoviamo tuttavia in un ambito diverso: non tanto di aspetti e collegamenti consci e/o inconsci, ma di legami psicologici e relazionali, con una narrazione che lo spettatore può collocare nel passato, presente o futuro della figura protagonista. Guardando le opere di Jimmy lo spettatore si addentrerà in un flash back e/o flash forward cinematografico: un rapsodico susseguirsi di inquadrature e fotogrammi e, in pochi istanti, i passi salienti della vita della figura protagonista entreranno nel suo patrimonio conoscitivo.
L’evoluzione di questi paesaggi visivi è rappresentata dalla loro sonorizzazione. Tatiana Fenoglio è entrata nei landscapes di Jimmy vivendoli, interiorizzandoli, dando una forma al rumore che richiama il movimento interiore degli stessi. Daciascuna opera, l’artista ha estrapolato un suono concreto (ambientale, naturale, strumentale) che, elaborato e poi riassemblato, è diventato un racconto da ascoltare.
In questa evoluzione sonora, l’elemento acustico offre allo spettatore un ulteriore strumento interpretativo, mettendo a sua disposizione anche uno scenario melodico (o cacofonico, a seconda di quello che le coscienze individuali suggeriranno) rappresentativo delle diverse dimensioni del vivente. Saranno nitidamente percepibili tutti i rumori evocati dai landscapes di Jimmy: il ghiaccio che si frantuma, il gorgoglio dell’acqua, il tintinnare di una moneta per terra, lo sbattere d’ali frenetico (di un angelo, forse?), la violenta chiusura di una porta che cadenzerà l’alternatività delle (possibili) scelte.
DETAILS: Il progetto consiste in un’installazione di 14 parallelepipedi di legno massiccio di misura variabile (18x20 cm ca) ai quali sono ancorate delle tele di formato 10x15 cm. Le tele sono la riproduzione di un paesaggio sociale interiore. Un multistrato di sentimenti e situazioni contingenti.
Accanto alle tele, verranno collocate 14 casse audio con batteria wifi (quindi nessun groviglio di fili e nessun rischio di inciampo per il pubblico), MP3 che compattano i suoni catturati con microfoni e Zoom H4N, successivamente ri-composti con l’utilizzo di software musicali.
Gli stimoli acustici culminano in un mono-suono che ha una frequenza di 432 Hertz. L’accordo a 432 Hertz costituisce la nuova alchimia della musica elettronica, risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del DNA, sincronizzazione cerebrale, inoltre con la Risonanza di Schumann e la geometria della creazione. Un ulteriore tassello che aggiunge anima e sostanza ai personal landscapes di partenza.
All’interno dell’installazione così concepita, il ruolo dello spettatore sarà tutt’altro che passivo.
Costui potrà decidere liberamente in che modo approcciarsi all’opera. Potrà decidere di privilegiare il solo senso della vista o quello dell’udito, ovvero di usarli entrambi cercando di trasformare e dare corpo alla sua percezione di paesaggio sociale diventando, in ultima istanza, lui stesso l’autore finale del progetto.
06
giugno 2017
Jimmy Rivoltella / Tatiana Fenoglio – Colere, Art and Sound Project
Dal 06 al 07 giugno 2017
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
EVVIVANOE’
Torino, Via Giuseppe Grassi, 16, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Grassi, 16, (Torino)
Vernissage
6 Giugno 2017, dalle 19 alle 22
Autore
Curatore