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Jiri Kolar – Chiasmage
La galleria propone una mostra monotematica sul chiasmage, tipologia di collage prediletta e largamente utilizzata da Kolář.
Comunicato stampa
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Il chiasmage è costituito da numerosi frammenti strappati o tagliati di testi o immagini, che Kolář trae dalle fonti più svariate: pagine del Larousse, della Bibbia, del Corano, tabelle di orari ferroviari, atlanti stellari, carte musicali… e ancora testi in caratteri latini, ebraici, gotici, arabi, ideogrammi cinesi, ecc. Tali brandelli sono poi ricomposti in fitti meandri di forme geometriche, cerchi concentrici, tracciati a spirale o configurazioni più irregolari. Lacerati in minuscoli pezzi, i testi perdono il loro valore semantico, intrecciandosi in una diversa orditura, puramente figurativa e non verbale.
Così Kolář a proposito dei chiasmage: “Mi hanno insegnato a osservare me e il mondo da mille e un angolo visuale; mi hanno costretto a fare i conti con mille e una esperienza, con mille e uno destini (…). Elevando a un livello assoluto il principio del labirinto, mi hanno presentato la storia dell’arte su un vassoio d’argento: potevo prenderne un po’ quando volevo senza esserne sazio”.
Jiří Kolář è stato dagli anni Quaranta uno dei protagonisti della poesia visiva, ma la sua arte è legata in particolare alle infinite possibilità del collage, al superamento della bidimensionalità come valore tradizionale della pittura. Geniale autodidatta, il suo discorso figurativo ha preso spunto dai principi da lui scoperti in poesia, tradotti in modo molto originale nei suoi collages. Kolář ne fece una vera e propria scienza, elencando metodologicamente le 108 diverse tecniche di collage utilizzate e inventate nel suo Dizionario dei Metodi. Il suo mezzo di comunicazione creativa era il collage, la sostanza della sua arte la carta stampata.
La selezione di una cinquantina di chiasmage proposti in mostra illustra l’applicazione di questa tecnica lungo tutto il suo iter creativo e consente un approccio esaustivo a questa sua tecnica e alla sua poetica in generale.
Accompagna la mostra un catalogo in cui sono proposti per la prima volta in italiano alcuni testi dell’artista e l’interessante riflessione di Claudio Parmiggiani sull’opera e lo spirito di Kolar pubblicata su “La Stampa” nel 2002 a pochi giorni dalla morte, che si sofferma soprattutto sul valore del silenzio nella sua opera: “…Da lui, ho continuato ad apprendere quanto avevo imparato da Giorgio Morandi; cosa sia il silenzio. Che cosa il silenzio sia in grado di trasmettere all’interno di un’opera. Il silenzio come forza sovversiva in quanto spazio meditativo. E così come Morandi, come Josef Sudek, Jiří Kolář ha vissuto dentro il suo silenzio per un’intera esistenza. In Jiří Kolář il silenzio era espressione di una forza interiore tale da arrivare a una efficacia comunicativa imparagonabile. Nel suo silenzio era scritta la consapevolezza del fare arte come pratica etica ancor prima che estetica. Dare ogni giorno con dignità della propria esistenza un contributo alla costruzione di un alfabeto morale…”.
Così Kolář a proposito dei chiasmage: “Mi hanno insegnato a osservare me e il mondo da mille e un angolo visuale; mi hanno costretto a fare i conti con mille e una esperienza, con mille e uno destini (…). Elevando a un livello assoluto il principio del labirinto, mi hanno presentato la storia dell’arte su un vassoio d’argento: potevo prenderne un po’ quando volevo senza esserne sazio”.
Jiří Kolář è stato dagli anni Quaranta uno dei protagonisti della poesia visiva, ma la sua arte è legata in particolare alle infinite possibilità del collage, al superamento della bidimensionalità come valore tradizionale della pittura. Geniale autodidatta, il suo discorso figurativo ha preso spunto dai principi da lui scoperti in poesia, tradotti in modo molto originale nei suoi collages. Kolář ne fece una vera e propria scienza, elencando metodologicamente le 108 diverse tecniche di collage utilizzate e inventate nel suo Dizionario dei Metodi. Il suo mezzo di comunicazione creativa era il collage, la sostanza della sua arte la carta stampata.
La selezione di una cinquantina di chiasmage proposti in mostra illustra l’applicazione di questa tecnica lungo tutto il suo iter creativo e consente un approccio esaustivo a questa sua tecnica e alla sua poetica in generale.
Accompagna la mostra un catalogo in cui sono proposti per la prima volta in italiano alcuni testi dell’artista e l’interessante riflessione di Claudio Parmiggiani sull’opera e lo spirito di Kolar pubblicata su “La Stampa” nel 2002 a pochi giorni dalla morte, che si sofferma soprattutto sul valore del silenzio nella sua opera: “…Da lui, ho continuato ad apprendere quanto avevo imparato da Giorgio Morandi; cosa sia il silenzio. Che cosa il silenzio sia in grado di trasmettere all’interno di un’opera. Il silenzio come forza sovversiva in quanto spazio meditativo. E così come Morandi, come Josef Sudek, Jiří Kolář ha vissuto dentro il suo silenzio per un’intera esistenza. In Jiří Kolář il silenzio era espressione di una forza interiore tale da arrivare a una efficacia comunicativa imparagonabile. Nel suo silenzio era scritta la consapevolezza del fare arte come pratica etica ancor prima che estetica. Dare ogni giorno con dignità della propria esistenza un contributo alla costruzione di un alfabeto morale…”.
17
aprile 2010
Jiri Kolar – Chiasmage
Dal 17 aprile al 05 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MELESI
Lecco, Via Antonio Mascari, 54, (Lecco)
Lecco, Via Antonio Mascari, 54, (Lecco)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
17 Aprile 2010, ore 18
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore