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Jiri Kolar – Viaggio nell’arte del Novecento
La mostra di Jiri Kolar, industrioso inventore di oltre 100 tecniche del collage, omaggia diversi grandi maestri del Novecento da lui rivisitati con accostamenti riusciti e grande rispetto.
Le opere in mostra sono 21, la più vecchia del 1961, la più recente del 1996.
Comunicato stampa
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La mostra di Jiri Kolar, industrioso inventore di oltre 100 tecniche del collage, omaggia diversi grandi maestri del Novecento da lui rivisitati con accostamenti riusciti e grande rispetto.
La mostra vuole indagare l’amore dell’artista non solo per l’arte antica ma anche per quella del suo secolo, quella realizzata dai suoi contemporanei, che ha dapprima studiato sui libri che riusciva a recuperare nella Praga comunista e che poi ha potuto ammirare personalmente nei musei di Parigi o di altre città in cui aveva occasione di trovarsi, magari per le sue stesse mostre.
Una Composizione di Piet Mondrian è intercalata all’Annunciazione della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca; la sagoma dell’Uccello nello spazio di Costantin Brancusi lascia intravedere il seno adolescente de La sorgente di Ingres o ancora le Attese di Lucio Fontana che sovrastano la cacciata di Masaccio nell’opera L’arte moderna scaccia l’arte antica. Sarà un viaggio affascinante, in cui il visitatore potrà cimentarsi a scoprire le opere frammentate nei collage!
Le opere in mostra sono 21, la più vecchia del 1961, la più recente del 1996.
Con l’occasione si renderà nota al pubblico la pubblicazione del nuovo sito dell’Archivio Jiri Kolar contenente le opere a ora catalogate e consultabile da appassionati e collezionisti. Nel sito anche contenuti sulle tecniche sviluppate e la loro descrizione, la biografia dell’artista, la bibliografia delle pubblicazioni, l’elenco delle mostre personali e collettive, una galleria fotografica e la modulistica scaricabile per richiedere l’archiviazione delle opere.
L’artista
Jiri Kolar nasce il 24 settembre del 1914 a Protivín in Boemia. Nel 1922 si trasferisce a Kladno, non lontano da Praga. Dopo un'adolescenza caratterizzata da lavori fortuiti, a sedici anni scopre l'edizione ceca di Les mots en liberté futuristes di Filippo Tommaso Marinetti, che lo conduce nel mondo della poesia moderna, fondamentale per la sua futura ricerca artistica. Grazie all'incontro con il Surrealismo inizia a lavorare con la tecnica del collage. Nel 1937 tiene la sua prima personale al Mozarteum di Praga. Nel 1941, durante l'occupazione tedesca, esce la sua prima raccolta di poesie e l'anno seguente fonda il "Gruppo 42" insieme ad altri artisti. Tra il 1946 e il 1948 compie alcuni viaggi a Parigi, in Germania e in Gran Bretagna e qualche anno dopo esce Il Fegato di Prometeo (1952) nel quale, unendo le immagini alla poesia e alla prosa, denuncia la drammatica situazione cecoslovacca dopo l'avvento del regime comunista; una dura verità che insieme ad altri scritti gli costa il carcere per nove mesi e il divieto di pubblicazione fino al 1964. Verso la fine degli anni Sessanta espone in Germania e in Brasile dove nel 1969 è premiato alla X Biennale di San Paolo quindi in Canada e in Giappone. Nel 1975, nel 1978 e nel 1985 il Guggenheim R. Solomon Museum di New York gli dedica tre importanti mostre personali (Kolář e Picasso sono gli unici artisti che, da viventi, hanno avuto l'onore di tre mostre personali presso il Guggenheim di New York). Seguiranno molte altre esposizioni in tutto il mondo. Nel 1991 pubblica il Dizionario dei metodi, la raccolta di tutte le 108 tecniche utilizzate per la realizzazione delle sue opere: rollages, ventilages, chiasmages, confrontages, etc. Le sue opere sono presenti nei maggiori musei del mondo.
Nel 1991 riceve il Premio Seifert e viene nominato cittadino onorario di Praga, dove muore nell'agosto del 2002. È del 2012 un'importante retrospettiva presso il MOCAK di Cracovia, nel 2013 si è tenuta una mostra antologica presso la Kunstforum ostdeutsche Galerie di Regensburg in Germania, mentre nel 2021 è la volta del Museum Kampa di Praga.
La mostra vuole indagare l’amore dell’artista non solo per l’arte antica ma anche per quella del suo secolo, quella realizzata dai suoi contemporanei, che ha dapprima studiato sui libri che riusciva a recuperare nella Praga comunista e che poi ha potuto ammirare personalmente nei musei di Parigi o di altre città in cui aveva occasione di trovarsi, magari per le sue stesse mostre.
Una Composizione di Piet Mondrian è intercalata all’Annunciazione della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca; la sagoma dell’Uccello nello spazio di Costantin Brancusi lascia intravedere il seno adolescente de La sorgente di Ingres o ancora le Attese di Lucio Fontana che sovrastano la cacciata di Masaccio nell’opera L’arte moderna scaccia l’arte antica. Sarà un viaggio affascinante, in cui il visitatore potrà cimentarsi a scoprire le opere frammentate nei collage!
Le opere in mostra sono 21, la più vecchia del 1961, la più recente del 1996.
Con l’occasione si renderà nota al pubblico la pubblicazione del nuovo sito dell’Archivio Jiri Kolar contenente le opere a ora catalogate e consultabile da appassionati e collezionisti. Nel sito anche contenuti sulle tecniche sviluppate e la loro descrizione, la biografia dell’artista, la bibliografia delle pubblicazioni, l’elenco delle mostre personali e collettive, una galleria fotografica e la modulistica scaricabile per richiedere l’archiviazione delle opere.
L’artista
Jiri Kolar nasce il 24 settembre del 1914 a Protivín in Boemia. Nel 1922 si trasferisce a Kladno, non lontano da Praga. Dopo un'adolescenza caratterizzata da lavori fortuiti, a sedici anni scopre l'edizione ceca di Les mots en liberté futuristes di Filippo Tommaso Marinetti, che lo conduce nel mondo della poesia moderna, fondamentale per la sua futura ricerca artistica. Grazie all'incontro con il Surrealismo inizia a lavorare con la tecnica del collage. Nel 1937 tiene la sua prima personale al Mozarteum di Praga. Nel 1941, durante l'occupazione tedesca, esce la sua prima raccolta di poesie e l'anno seguente fonda il "Gruppo 42" insieme ad altri artisti. Tra il 1946 e il 1948 compie alcuni viaggi a Parigi, in Germania e in Gran Bretagna e qualche anno dopo esce Il Fegato di Prometeo (1952) nel quale, unendo le immagini alla poesia e alla prosa, denuncia la drammatica situazione cecoslovacca dopo l'avvento del regime comunista; una dura verità che insieme ad altri scritti gli costa il carcere per nove mesi e il divieto di pubblicazione fino al 1964. Verso la fine degli anni Sessanta espone in Germania e in Brasile dove nel 1969 è premiato alla X Biennale di San Paolo quindi in Canada e in Giappone. Nel 1975, nel 1978 e nel 1985 il Guggenheim R. Solomon Museum di New York gli dedica tre importanti mostre personali (Kolář e Picasso sono gli unici artisti che, da viventi, hanno avuto l'onore di tre mostre personali presso il Guggenheim di New York). Seguiranno molte altre esposizioni in tutto il mondo. Nel 1991 pubblica il Dizionario dei metodi, la raccolta di tutte le 108 tecniche utilizzate per la realizzazione delle sue opere: rollages, ventilages, chiasmages, confrontages, etc. Le sue opere sono presenti nei maggiori musei del mondo.
Nel 1991 riceve il Premio Seifert e viene nominato cittadino onorario di Praga, dove muore nell'agosto del 2002. È del 2012 un'importante retrospettiva presso il MOCAK di Cracovia, nel 2013 si è tenuta una mostra antologica presso la Kunstforum ostdeutsche Galerie di Regensburg in Germania, mentre nel 2021 è la volta del Museum Kampa di Praga.
03
febbraio 2024
Jiri Kolar – Viaggio nell’arte del Novecento
Dal 03 febbraio al 13 aprile 2024
arte moderna
Location
GALLERIA MELESI
Lecco, Via Antonio Mascari, 54, (Lecco)
Lecco, Via Antonio Mascari, 54, (Lecco)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
3 Febbraio 2024, 18.30
Sito web
Autore
Curatore