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Joanna Brzescinska-Riccio –
mostra personale d’arte: chine e inchiostri su carta e su tela
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Joanna Brzescinska-Riccio nata a Krasnystaw – in Polonia – dal 1989 vive in Toscana e svolge l’attività artistica soprattutto in Italia mantenendo uno stretto contatto con la Polonia e in particolare con la città di Zamosc. E’ laureata in Pedagogia e Psicologia con indirizzo di Educazione Artistica e specializzazione in grafica (acquaforte) all’Università Maria Curie-Sklodowska di Lublino; ha all’attivo numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero presentata e/o recensita da serie firme della critica e della storia dell’arte, della letteratura e del giornalismo. Ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti sin da primi anni Novanta e oggi.
Lodovico Gierut scrive di lei:
“(...) conosco questa artista da quando, tanti anni fa, venne in Italia facendosi subito apprezzare per l’inconfondibile, personale tratto grafico fluido, leggero e forte al contempo, diligentemente e armoniosamente fermato su carta, ma esplicato anche su tela e persino nelle ceramiche. Nel vederne impegno concretato, quale ne sia il titolo, ecco il pulsare soprattutto di due cromie: il nero e il rosso, i mezzi ritmati convergenti in quel viaggio continuo e continuato suo e di altri valenti artisti.
A questo punto mi viene in mente una poesia.
“Non dormire, non dormire, lavora,
non interrompere l’opera,
non dormire, lotta col sonno, come il pilota, con la stella.
Non dormire, non dormire, artista,
al sonno non ti abbandonare.
Sei ostaggio dell’eternità,
prigioniero del tempo”.
Sono parole di Borís Pasternàk in “Notte”, una lirica che ben addice alla sua personalità che viaggia spandendo i semi della fantasia e della realtà in un insieme partito dagli studi polacchi che s’è ampliato in una Toscana michelangiolesca dove ha trovato un terreno particolarmente fertile per esplicare la propria personalità.
A proposito del suo uso del nero di Joanna Brzescinska-Riccio, se taluni affermano che non è un colore, ne ammiro però una modulazione che, opposta al bianco, è pienamente positiva, trattandosi di un autentico mezzo espressivo per raccontare, per veicolare un’interiorità inesausta che va sempre verso la libertà espressiva.
Il suo rosso, poi, quello della passione e del sacrificio e della spiritualità, è morbido e va al dunque senza tentennamenti di sorta, esso ci accompagna con disegni a china o ad inchiostro quali, per esempio, “Trasmutazione”, “Doppler” e “Anima delle pietre”, ma in lei – è opportuno chiarirlo – pulsa la vita e l’oltre, un oltre fatto di mistero, un oltre che pone l’interrogativo su chi siamo e da dove veniamo, e dove arriveremo”.
Lodovico Gierut scrive di lei:
“(...) conosco questa artista da quando, tanti anni fa, venne in Italia facendosi subito apprezzare per l’inconfondibile, personale tratto grafico fluido, leggero e forte al contempo, diligentemente e armoniosamente fermato su carta, ma esplicato anche su tela e persino nelle ceramiche. Nel vederne impegno concretato, quale ne sia il titolo, ecco il pulsare soprattutto di due cromie: il nero e il rosso, i mezzi ritmati convergenti in quel viaggio continuo e continuato suo e di altri valenti artisti.
A questo punto mi viene in mente una poesia.
“Non dormire, non dormire, lavora,
non interrompere l’opera,
non dormire, lotta col sonno, come il pilota, con la stella.
Non dormire, non dormire, artista,
al sonno non ti abbandonare.
Sei ostaggio dell’eternità,
prigioniero del tempo”.
Sono parole di Borís Pasternàk in “Notte”, una lirica che ben addice alla sua personalità che viaggia spandendo i semi della fantasia e della realtà in un insieme partito dagli studi polacchi che s’è ampliato in una Toscana michelangiolesca dove ha trovato un terreno particolarmente fertile per esplicare la propria personalità.
A proposito del suo uso del nero di Joanna Brzescinska-Riccio, se taluni affermano che non è un colore, ne ammiro però una modulazione che, opposta al bianco, è pienamente positiva, trattandosi di un autentico mezzo espressivo per raccontare, per veicolare un’interiorità inesausta che va sempre verso la libertà espressiva.
Il suo rosso, poi, quello della passione e del sacrificio e della spiritualità, è morbido e va al dunque senza tentennamenti di sorta, esso ci accompagna con disegni a china o ad inchiostro quali, per esempio, “Trasmutazione”, “Doppler” e “Anima delle pietre”, ma in lei – è opportuno chiarirlo – pulsa la vita e l’oltre, un oltre fatto di mistero, un oltre che pone l’interrogativo su chi siamo e da dove veniamo, e dove arriveremo”.
01
marzo 2014
Joanna Brzescinska-Riccio –
Dal primo al 31 marzo 2014
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Pisa
Pisa, (Pisa)
Pisa, (Pisa)
Orario di apertura
19.00-1.00, venerdì e sabato fino le 2.00.
Vernissage
1 Marzo 2014, h 19
Autore
Curatore