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Joao Carlos Galvao / Mozart Guerra – Bas / Relief
Sembrerebbero inconciliabili -a prima vista- gli itinerari proposti nell’esposizione. Diverse infatti le maturazioni, le ragioni intime, i materiali. Eppure, il nesso è sotterraneo e ardente; oltre le distanze si scorge infatti una riserva di voci in dialogo, forme avvolgenti in trapassi di colore.
Comunicato stampa
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Sembrerebbero inconciliabili -a prima vista- gli itinerari proposti nell’esposizione Bas-Relief presente dal 25 gennaio al 10 marzo 2008. Diverse infatti le maturazioni, le ragioni intime, i materiali. Eppure, il nesso è sotterraneo e ardente; oltre le distanze si scorge infatti una riserva di voci in dialogo, forme avvolgenti in trapassi di colore.
Così in Joao Carlos Galvao (nato a Rio de Janeiro nel 1941 e allievo di Victor Vasarely), nelle ragioni delle sue forme. Forme sinuose e fluttuanti, musicanti articolazioni, legami, tessiture: inni all’equilibrio plastico dove il processo razionalista diviene modulazione ritmica. Cassetti aperti della memoria – come scomponibili - che invitano alla visione; cubetti di materia pressata divenuti rompicapo armonici. Carezze felici che superano il calcolo rendendo morbide anche le cose piu’ spigolose. La geometria non è euclidea, ma un’orchidea del tempo da sfogliare, odorosa. In luce, in ombra, in chiaroscuro.
E poi le teste indigene a rilievo di Mozart Guerra (nato a Recife, Brasile nel 1962 vive e lavora a Parigi) cucite in corda fitta, celebranti le maestà di eroi che ancora oggi, nelle cerimonie mitiche, sono chiamati a reinventare l’ordine delle cosmogonie con le loro danze. Gli indiani che soli – dice l’artista - incarnano la bellezza e l’estetismo, come sopravvivenze di antiche genealogie. Opere in difesa del suono, in difesa della terra e della specie. Piani concentrici, superfici di rimando, corpi umani in aggetto sostenuti da tagli di luce ombra, guizzi vivacissimi.
A specchiarsi sulla materia solida, le architetture haute couture provenienti dalla collezione privata di Cecilia Matteucci; abiti totem (Chanel, Dior, Lanvin, Versace), sapienze sartoriali cucite a rilievo, riflessi e intrecci. Le loro modulazioni hanno il flusso del ritmo: lamine d’oro, ricami a squama, stampe, applicazioni, griglie. E l’onda d’urto del pienovuoto, del bassoalto e dell’altissimo. Forme bellissime tutte, in vanitoso orpello. Solenne laminato aureo, rosso allegretto, bianco plastificato, blu klein, blu giotto, giallo girasole. Bas e relief, altalena di arti linguaggi e paesi, altalena in abito da sera. Bisogna spiare in silenzio, come a non disturbare, spiare tutto: statue, quadri, totem, abiti.
Paola Goretti
Così in Joao Carlos Galvao (nato a Rio de Janeiro nel 1941 e allievo di Victor Vasarely), nelle ragioni delle sue forme. Forme sinuose e fluttuanti, musicanti articolazioni, legami, tessiture: inni all’equilibrio plastico dove il processo razionalista diviene modulazione ritmica. Cassetti aperti della memoria – come scomponibili - che invitano alla visione; cubetti di materia pressata divenuti rompicapo armonici. Carezze felici che superano il calcolo rendendo morbide anche le cose piu’ spigolose. La geometria non è euclidea, ma un’orchidea del tempo da sfogliare, odorosa. In luce, in ombra, in chiaroscuro.
E poi le teste indigene a rilievo di Mozart Guerra (nato a Recife, Brasile nel 1962 vive e lavora a Parigi) cucite in corda fitta, celebranti le maestà di eroi che ancora oggi, nelle cerimonie mitiche, sono chiamati a reinventare l’ordine delle cosmogonie con le loro danze. Gli indiani che soli – dice l’artista - incarnano la bellezza e l’estetismo, come sopravvivenze di antiche genealogie. Opere in difesa del suono, in difesa della terra e della specie. Piani concentrici, superfici di rimando, corpi umani in aggetto sostenuti da tagli di luce ombra, guizzi vivacissimi.
A specchiarsi sulla materia solida, le architetture haute couture provenienti dalla collezione privata di Cecilia Matteucci; abiti totem (Chanel, Dior, Lanvin, Versace), sapienze sartoriali cucite a rilievo, riflessi e intrecci. Le loro modulazioni hanno il flusso del ritmo: lamine d’oro, ricami a squama, stampe, applicazioni, griglie. E l’onda d’urto del pienovuoto, del bassoalto e dell’altissimo. Forme bellissime tutte, in vanitoso orpello. Solenne laminato aureo, rosso allegretto, bianco plastificato, blu klein, blu giotto, giallo girasole. Bas e relief, altalena di arti linguaggi e paesi, altalena in abito da sera. Bisogna spiare in silenzio, come a non disturbare, spiare tutto: statue, quadri, totem, abiti.
Paola Goretti
25
gennaio 2008
Joao Carlos Galvao / Mozart Guerra – Bas / Relief
Dal 25 gennaio all'otto marzo 2008
arte contemporanea
Location
ART TO DESIGN
Bologna, Via Porta Nova, 12, (Bologna)
Bologna, Via Porta Nova, 12, (Bologna)
Orario di apertura
Lunedì – Venerdì; dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00
Vernissage
25 Gennaio 2008, ore 18-23
Autore