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Joe Oppedisano
Joe Oppedisano con le sue opere non fotografa ma crea con il suo obiettivo un atteggiamento che azzera la materialità e sposta le problematiche sul pensiero dell¹uomo, su quella fascia di mondo che ricorda Brecht e Benjamin
Comunicato stampa
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Sabato 4 giugno alle ore 18.00 sarà inaugurata a Ferrara, nei tre spazi della Porta degli Angeli (Rampari di Belfiore 1), Casa dell¹Ariosto (Via L. Ariosto 67), e Zuni Arte Contemporanea (Via Ragno 15), la mostra fotografica dell¹artista Joe Oppedisano.
L¹esposizione, corredata di catalogo e ad ingresso gratuito, rimarrà aperta nei due spazi della Porta degli Angeli e di Casa dell¹Ariosto fino a domenica 3 luglio, mentre presso Zuni Arte Contemporanea la chiusura della mostra è prevista per domenica 26 giugno. Gli orari di apertura saranno i seguenti: dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso la Porta degli Angeli; dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00, e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso Casa dell¹Ariosto; dal venerdì al mercoledì dalle ore 18.00 alle ore 02.00 presso Zuni Arte Contemporanea.
Con la mostra di Joe Oppedisano prosegue il progetto Viavai. Pontespositivo, avviato a partire dall¹anno 2001 dal Comune di Ferrara e dalla Regione Emilia-Romagna. Il percorso espositivo, che fino all¹anno 2004 ha visto l¹organizzazione di 14 mostre visitate da oltre 40.000 persone, nel 2005 è caratterizzato da due importanti elementi innovativi: l¹articolazione degli eventi espositivi su più spazi, non soltanto dell¹Amministrazione Comunale di Ferrara ma anche di soggetti privati attivi in ambito artistico e culturale, ed uno specifico filone di indagine che si propone di documentare gli esiti più interessanti e stimolanti della ricerca fotografica contemporanea.
Joe Oppedisano con le sue opere non fotografa ma crea con il suo obiettivo un atteggiamento che azzera la materialità e sposta le problematiche sul pensiero dell¹uomo, su quella fascia di mondo che ricorda Brecht e Benjamin. Oppedisano rende la macchina fotografica un occhio speculare e riflessivo, inventa un nuovo universo, esplora i soggetti e degenera nelle preziosità, rompe ogni convenzione di spazialità e si dispone nelle zone più ardue della luce e oltre ogni trasparenza. E¹ evidente che le immagini dell¹artista vivono l¹artificio di una prorompente sensibilità divinatoria. Accostandosi al suo mondo fotografico, il fruitore dovrà abbandonare la propria realtà ed entrare nell¹indagine e nell¹esplorazione di un linguaggio mutevole nelle direzioni delle ombre dell¹anima.
Forse per istinto o forse per decisione ragionata, le figure di Joe Oppedisano vivono una simbologia filosofica che lo ha condotto negli anni a sviluppare un proprio stile ove il movimento diviene dinamica di un¹ampia gamma di domande inconsce. Gli animali del suo zoo acquisiscono abbinamenti patologici della dinamica umana, mentre i suoi personaggi vivono lo spostamento frantumato del tempo in uno spazio apparentemente inusuale ma in verità consono alla crescita umana. L¹occhio magico dell¹artista fotografo opera una transustanziazione dell¹io e rende fondamentale l¹idea dell¹inconscio.
Sul piano stilistico, Oppedisano ammette la seduzione della materia e del movimento ma solo se appartiene all¹unicità del ³fare² fotografia. Le sue immagini in movimento che ³compongono la rappresentazione² sono sicuramente imparentate con le pellicole fotografiche e le trasparenze che egli coglie hanno un riferimento primordiale con la pittura. Oppedisano parte dall¹immagine per elaborare un sistema visivo della materia e renderla come un racconto visivo letterario.
Joe Oppedisano è un artista che crea la sua personale formula d¹arte e ad essa contravviene per liberarsi della formula stessa. L¹adolescenza vissuta a New York, la frequentazione di illustri fotografi, di particolari scuole statunitensi, di prestigiosi personaggi dell¹²intelligenza² degli U.S.A., hanno inciso moltissimo sull¹immaginario del giovane fotografo che, agli inizi degli anni ¹70 del secolo scorso, si trovò a vivere il mondo della fotografia come visione esistenziale dell¹essere. La macchina fotografica è così divenuta parte della sua anatomia in cui istinto, predisposizione, fisiologia, vocazione, scelte culturali, sentimento e passione convergono verso quella che caparbiamente Oppedisano è riuscito a tradurre in una ³professione² che riempie totalmente la sua vita.
Joe Oppedisano è nato nel 1954 in Italia ed ha vissuto a New York fra il 1961 e il 1982, anno in cui si è trasferito a Milano. Fra il 1978 e il 2004 ha realizzato numerose mostre personali e preso parte a molte esposizioni collettive in Italia, Stati Uniti, Francia, Giappone, Svizzera, Principato di Monaco, Germania, Repubblica Ceca, Spagna, Croazia, Egitto, Corea del Sud, Gran Bretagna. Ha realizzato campagne pubblicitarie per Adidas, Hitachi, Pioneer, Panasonic, Grundig, Kodak, Apple, Fiat, Alfa Romeo e Campari.
La mostra, a cura di Angelo Andreotti, è organizzata dall¹Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali e dall¹Assessorato alle Politiche per i Giovani del Comune di Ferrara e dall¹Assessorato al Progetto Giovani della Regione Emilia-Romagna.
L¹esposizione, corredata di catalogo e ad ingresso gratuito, rimarrà aperta nei due spazi della Porta degli Angeli e di Casa dell¹Ariosto fino a domenica 3 luglio, mentre presso Zuni Arte Contemporanea la chiusura della mostra è prevista per domenica 26 giugno. Gli orari di apertura saranno i seguenti: dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso la Porta degli Angeli; dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00, e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso Casa dell¹Ariosto; dal venerdì al mercoledì dalle ore 18.00 alle ore 02.00 presso Zuni Arte Contemporanea.
Con la mostra di Joe Oppedisano prosegue il progetto Viavai. Pontespositivo, avviato a partire dall¹anno 2001 dal Comune di Ferrara e dalla Regione Emilia-Romagna. Il percorso espositivo, che fino all¹anno 2004 ha visto l¹organizzazione di 14 mostre visitate da oltre 40.000 persone, nel 2005 è caratterizzato da due importanti elementi innovativi: l¹articolazione degli eventi espositivi su più spazi, non soltanto dell¹Amministrazione Comunale di Ferrara ma anche di soggetti privati attivi in ambito artistico e culturale, ed uno specifico filone di indagine che si propone di documentare gli esiti più interessanti e stimolanti della ricerca fotografica contemporanea.
Joe Oppedisano con le sue opere non fotografa ma crea con il suo obiettivo un atteggiamento che azzera la materialità e sposta le problematiche sul pensiero dell¹uomo, su quella fascia di mondo che ricorda Brecht e Benjamin. Oppedisano rende la macchina fotografica un occhio speculare e riflessivo, inventa un nuovo universo, esplora i soggetti e degenera nelle preziosità, rompe ogni convenzione di spazialità e si dispone nelle zone più ardue della luce e oltre ogni trasparenza. E¹ evidente che le immagini dell¹artista vivono l¹artificio di una prorompente sensibilità divinatoria. Accostandosi al suo mondo fotografico, il fruitore dovrà abbandonare la propria realtà ed entrare nell¹indagine e nell¹esplorazione di un linguaggio mutevole nelle direzioni delle ombre dell¹anima.
Forse per istinto o forse per decisione ragionata, le figure di Joe Oppedisano vivono una simbologia filosofica che lo ha condotto negli anni a sviluppare un proprio stile ove il movimento diviene dinamica di un¹ampia gamma di domande inconsce. Gli animali del suo zoo acquisiscono abbinamenti patologici della dinamica umana, mentre i suoi personaggi vivono lo spostamento frantumato del tempo in uno spazio apparentemente inusuale ma in verità consono alla crescita umana. L¹occhio magico dell¹artista fotografo opera una transustanziazione dell¹io e rende fondamentale l¹idea dell¹inconscio.
Sul piano stilistico, Oppedisano ammette la seduzione della materia e del movimento ma solo se appartiene all¹unicità del ³fare² fotografia. Le sue immagini in movimento che ³compongono la rappresentazione² sono sicuramente imparentate con le pellicole fotografiche e le trasparenze che egli coglie hanno un riferimento primordiale con la pittura. Oppedisano parte dall¹immagine per elaborare un sistema visivo della materia e renderla come un racconto visivo letterario.
Joe Oppedisano è un artista che crea la sua personale formula d¹arte e ad essa contravviene per liberarsi della formula stessa. L¹adolescenza vissuta a New York, la frequentazione di illustri fotografi, di particolari scuole statunitensi, di prestigiosi personaggi dell¹²intelligenza² degli U.S.A., hanno inciso moltissimo sull¹immaginario del giovane fotografo che, agli inizi degli anni ¹70 del secolo scorso, si trovò a vivere il mondo della fotografia come visione esistenziale dell¹essere. La macchina fotografica è così divenuta parte della sua anatomia in cui istinto, predisposizione, fisiologia, vocazione, scelte culturali, sentimento e passione convergono verso quella che caparbiamente Oppedisano è riuscito a tradurre in una ³professione² che riempie totalmente la sua vita.
Joe Oppedisano è nato nel 1954 in Italia ed ha vissuto a New York fra il 1961 e il 1982, anno in cui si è trasferito a Milano. Fra il 1978 e il 2004 ha realizzato numerose mostre personali e preso parte a molte esposizioni collettive in Italia, Stati Uniti, Francia, Giappone, Svizzera, Principato di Monaco, Germania, Repubblica Ceca, Spagna, Croazia, Egitto, Corea del Sud, Gran Bretagna. Ha realizzato campagne pubblicitarie per Adidas, Hitachi, Pioneer, Panasonic, Grundig, Kodak, Apple, Fiat, Alfa Romeo e Campari.
La mostra, a cura di Angelo Andreotti, è organizzata dall¹Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali e dall¹Assessorato alle Politiche per i Giovani del Comune di Ferrara e dall¹Assessorato al Progetto Giovani della Regione Emilia-Romagna.
04
giugno 2005
Joe Oppedisano
Dal 04 giugno al 03 luglio 2005
fotografia
Location
PORTA DEGLI ANGELI
Ferrara, Via Belfiore, 1, (Ferrara)
Ferrara, Via Belfiore, 1, (Ferrara)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 10-13 e 15-18
Vernissage
4 Giugno 2005, ore 18
Autore
Curatore