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Joe Zucker – Forbidden Motion. Surface, Image and Metaphor
La mostra include una serie di pionieristici dipinti in cotone rappresentanti delle Nature Morte ed esplora l’interesse di lunga data dell’artista per questo soggetto.
Comunicato stampa
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La Galleria Thomas Brambilla è lieta di presentare Forbidden Motion - Surface, Image and Metaphor, la prima mostra personale di Joe Zucker in Italia, che inaugurerà sabato 30 marzo 2019 alle 18.30.
Forbidden Mortion – Surface, Image and Metaphor include una serie di pionieristici dipinti in cotone rappresentanti delle Nature Morte ed esplora l’interesse di lunga data dell’artista per questo soggetto.
Fin da subito nelle opere di Zucker è riconoscibile il legame con le storiche Nature Morte di Giorgio Morandi. Dalla tavolozza costituita da colori tenui, ai soggetti modesti, all’atmosfera silenziosa ed atemporale che collide con un costruttivismo a più livelli fino alle composizioni minimaliste, si innesca un gioco di richiami e rimandi fra i due maestri.
Sebbene Morandi abbia da sempre concentrato la sua ricerca sulla struttura e sull’ordine che sottostà al processo di rappresentazione stesso, Zucker si è focalizzato maggiormente sulla possibilità di creare simultaneamente l'immagine e la superficie stessa dell’opera, sfruttando le qualità formali e le potenzialità evocative del materiale che la compone e ricopre.
Le opere di Forbidden Motion – Surface, Image and Metaphor sono il risultato della lunga ricerca di Zucker, iniziata negli anni ’60 e che lo portò ad utilizzare il cotone come materiale prediletto. I dipinti sono difatti realizzati con la sua ormai iconica tecnica; batuffoli e palline di cotone immersi ed arrotolati in pigmenti d’acrilico e rhoplex, successivamente appoggiati e modellati sulla tela per approssimarne una pennellata. Il risultato è una superficie altamente strutturata che richiama gli antichi mosaici ravennati e le tele “pixelate” dei contemporanei Chuck Close e Richard Artschwager, ma la bizzarra tecnica ha trasformato radicalmente la superficie della tela eliminandone difatti la “piattezza”. In Forbidden Motion – Surface, Image and Metaphor, l’artista dimostra ancora una volta il suo interesse primario per la relazione fra la pittura ed il materiale stesso come un unico organismo.
Joe Zucker (1941, Chicago) nel corso della sua carriera ha esposto presso la famosa Bykert Gallery al fianco di artisti come Agnes Martin, Chuck Close, Richard Artschwager e Brice Marden. In seguito lavorò con Holly Solomon, gallerista ben nota per il suo supporto verso media sperimentali.
Le opere di Zucker sono incluse in diverse collezioni pubbliche: Museum of Modern Art di New York, National Gallery of Victoria a Melbourne, New Museum di New York, New York Philadelphia Museum of Art di Philadelphia, Museo di Tel Aviv in Israele, Whitney Museum of American Art di New York, Brooklyn Museum di Brooklyn, Metropolitan Museum of Art di New York e molte altre.
Forbidden Mortion – Surface, Image and Metaphor include una serie di pionieristici dipinti in cotone rappresentanti delle Nature Morte ed esplora l’interesse di lunga data dell’artista per questo soggetto.
Fin da subito nelle opere di Zucker è riconoscibile il legame con le storiche Nature Morte di Giorgio Morandi. Dalla tavolozza costituita da colori tenui, ai soggetti modesti, all’atmosfera silenziosa ed atemporale che collide con un costruttivismo a più livelli fino alle composizioni minimaliste, si innesca un gioco di richiami e rimandi fra i due maestri.
Sebbene Morandi abbia da sempre concentrato la sua ricerca sulla struttura e sull’ordine che sottostà al processo di rappresentazione stesso, Zucker si è focalizzato maggiormente sulla possibilità di creare simultaneamente l'immagine e la superficie stessa dell’opera, sfruttando le qualità formali e le potenzialità evocative del materiale che la compone e ricopre.
Le opere di Forbidden Motion – Surface, Image and Metaphor sono il risultato della lunga ricerca di Zucker, iniziata negli anni ’60 e che lo portò ad utilizzare il cotone come materiale prediletto. I dipinti sono difatti realizzati con la sua ormai iconica tecnica; batuffoli e palline di cotone immersi ed arrotolati in pigmenti d’acrilico e rhoplex, successivamente appoggiati e modellati sulla tela per approssimarne una pennellata. Il risultato è una superficie altamente strutturata che richiama gli antichi mosaici ravennati e le tele “pixelate” dei contemporanei Chuck Close e Richard Artschwager, ma la bizzarra tecnica ha trasformato radicalmente la superficie della tela eliminandone difatti la “piattezza”. In Forbidden Motion – Surface, Image and Metaphor, l’artista dimostra ancora una volta il suo interesse primario per la relazione fra la pittura ed il materiale stesso come un unico organismo.
Joe Zucker (1941, Chicago) nel corso della sua carriera ha esposto presso la famosa Bykert Gallery al fianco di artisti come Agnes Martin, Chuck Close, Richard Artschwager e Brice Marden. In seguito lavorò con Holly Solomon, gallerista ben nota per il suo supporto verso media sperimentali.
Le opere di Zucker sono incluse in diverse collezioni pubbliche: Museum of Modern Art di New York, National Gallery of Victoria a Melbourne, New Museum di New York, New York Philadelphia Museum of Art di Philadelphia, Museo di Tel Aviv in Israele, Whitney Museum of American Art di New York, Brooklyn Museum di Brooklyn, Metropolitan Museum of Art di New York e molte altre.
30
marzo 2019
Joe Zucker – Forbidden Motion. Surface, Image and Metaphor
Dal 30 marzo al primo maggio 2019
arte contemporanea
Location
THOMAS BRAMBILLA CONTEMPORARY ART
Bergamo, Via Del Casalino, 25, (Bergamo)
Bergamo, Via Del Casalino, 25, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 14-19
Vernissage
30 Marzo 2019, ore 18.30
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