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Johann Heinrich Wilhelm Tischbein – Il pittore poeta
Questa è la prima mostra temporanea della Casa di Goethe che sviluppi oltre gli spazi abituali: nella stanza di Goethe i visitatori possono infatti ammirare gli originali dei disegni romani di Tischbein, nella grande stanza d’angolo – che era l’atelier di Tischbein – l’autoritratto del pittore al cavalletto e i suoi lavori dedicati al mondo degli animali
Comunicato stampa
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Dal 19 settembre al 19 novembre 2006 la Casa di Goethe ospita una grande mostra che rende omaggio a Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (1751-1829), l’amico che ospitò J. W. Goethe a Roma. Nel 1786/87 nella comunità degli artisti al Corso dove oggi è allestito il museo l’artista assiano, noto anche come il “Tischbein di Goethe”, iniziò a dipingere il celeberrimo ritratto del poeta sullo sfondo della campagna romana.
Nel 2003 la Klassik Stiftung Weimar, con il sostegno della Kulturstiftung dei Länder e di altre fondazioni, ha potuto acquistare ben 222 disegni inediti di Tischbein tra cui numerosi acquerelli, gouache e fogli che documentano lo scambio artistico tra Goethe e Tischbein. L’idea della mostra nasce proprio in seguito a questa importante acquisizione. Originariamente i disegni facevano parte della ricca raccolta dei granduchi di Oldenburg, presso i quali Tischbein aveva prestato servizio dal 1808; la Klassik Stiftung Weimar è riuscita ad aggiudicarsene un buon terzo ad un’asta di Christie’s a New York.
La mostra “Johann Heinrich Wilhelm Tischbein. Il pittore poeta” racconta il rapporto di permanente tensione che si sviluppa tra scrittura e immagine e Tischbein si rivela artista inconfondibile e originale. I suoi contemporanei lo soprannominarono il “pittore con la tavolozza” o il “pittore poeta”. Molti dei suoi lavori infatti erano concepiti come veri e propri pendants di testi letterari e non come classiche illustrazioni e la maggior parte delle immagini facevano parte di una serie. Alcuni disegni erano accompagnati da testi, per altri invece il pittore sperò che i poeti volessero completarli con le parole. In questo senso il progetto degli “Idilli”, elaborato a Roma insieme con Goethe nel 1786 e divenuto, tra il 1819-20, un ciclo di dipinti per il castello di Oldenburg, è particolarmente significativo. Nel 1821 Tischbein inviò a Goethe i disegni corrispondenti; il poeta, ispirato da questi, compose gli Idilli di Wilhelm Tischbein. Particolarmente emozionanti sono anche alcuni lavori che Tischbein realizzò prendendo spunto del componimento goethiano La volpe Reinecke che si rivelano vere e proprie escursioni visive nell’affascinate mondo fisiognomico delle favole di animali.
Questa è la prima mostra temporanea della Casa di Goethe che sviluppi oltre gli spazi abituali: nella stanza di Goethe i visitatori possono infatti ammirare gli originali dei disegni romani di Tischbein, nella grande stanza d’angolo – che era l’atelier di Tischbein - l’autoritratto del pittore al cavalletto e i suoi lavori dedicati al mondo degli animali. Infine nella mostra permanente su Goethe a Roma sono stati inseriti anche alcuni originali appartenenti alla collezione della Casa di Goethe. Tra questi l’olio “Compianto per l’asino morto”: il quadro, acquistato da una collezione privata nel 1997, è un’immagine concepita per la così detta Eselsgeschichte [Storia di un asino] ed è uno dei tipici progetti di immagine e scrittura, concepito da Tischbein intorno al 1790 e per il quale realizzò inoltre numerosi disegni e gouache. Alcuni fogli di questa serie si trovano anche tra le nuove acquisizioni di Weimar.
I visitatori posso ammirare anche un disegno acquerellato di grande formato di tema analogo a quello del celebre dipinto “La forza dell’uomo”, del quale esistono numerose versioni. Nel disegno sono raffigurati due guerrieri a cavallo, identificati da Peter Reindl con Castore e Polluce in partenza per la battaglia con le amazzoni. Anche in questo disegno, come nelle altre versioni, sono evidenti le tracce degli studi di mitologia nordica dell’artista, della sua ammirazione per i patetici uomini muscolosi di Johann Heinrich Füssli e del lavoro di copiatura di teste e torsi antichi realizzato a Roma.
L’acquerello che raffigura una prigioniera di colore e alcuni uomini su una nave di fronte al Vesuvio, proviene dalla stessa serie battuta all’asta da Christie´s. Il foglio è stato acquistato nel 2004 da un antiquario romano. Un disegno simile, conservato a Weimar, è menzionato in una lettera di Tischbein a Goethe, scritta da Napoli il 21 luglio 1787.
Infine la Casa di Goethe espone anche il disegno originale “Due uomini su un sofà”. Questo, una vera e propria “istantanea” della vita romana di Goethe, mostra due uomini buttati allegramente su un divano ed è stato acquistato da una collezione privata nell’anno dell’inaugurazione del museo. Come gli altri disegni romani, anche questo restituisce l’impressione della leggerezza e rilassatezza della vita degli artisti al Corso; evidentemente nell’appartamento regnavano un’allegria e un’euforia fuori del comune. Più di trent’anni più tardi il poeta scrive all’amico: «Se Lei mai ci visitasse, gioirebbe certamente nel vedere che ho raccolto ogni Suo tratto di penna e serbato con cura tutti gli scherzi romani….»
Nel 2003 la Klassik Stiftung Weimar, con il sostegno della Kulturstiftung dei Länder e di altre fondazioni, ha potuto acquistare ben 222 disegni inediti di Tischbein tra cui numerosi acquerelli, gouache e fogli che documentano lo scambio artistico tra Goethe e Tischbein. L’idea della mostra nasce proprio in seguito a questa importante acquisizione. Originariamente i disegni facevano parte della ricca raccolta dei granduchi di Oldenburg, presso i quali Tischbein aveva prestato servizio dal 1808; la Klassik Stiftung Weimar è riuscita ad aggiudicarsene un buon terzo ad un’asta di Christie’s a New York.
La mostra “Johann Heinrich Wilhelm Tischbein. Il pittore poeta” racconta il rapporto di permanente tensione che si sviluppa tra scrittura e immagine e Tischbein si rivela artista inconfondibile e originale. I suoi contemporanei lo soprannominarono il “pittore con la tavolozza” o il “pittore poeta”. Molti dei suoi lavori infatti erano concepiti come veri e propri pendants di testi letterari e non come classiche illustrazioni e la maggior parte delle immagini facevano parte di una serie. Alcuni disegni erano accompagnati da testi, per altri invece il pittore sperò che i poeti volessero completarli con le parole. In questo senso il progetto degli “Idilli”, elaborato a Roma insieme con Goethe nel 1786 e divenuto, tra il 1819-20, un ciclo di dipinti per il castello di Oldenburg, è particolarmente significativo. Nel 1821 Tischbein inviò a Goethe i disegni corrispondenti; il poeta, ispirato da questi, compose gli Idilli di Wilhelm Tischbein. Particolarmente emozionanti sono anche alcuni lavori che Tischbein realizzò prendendo spunto del componimento goethiano La volpe Reinecke che si rivelano vere e proprie escursioni visive nell’affascinate mondo fisiognomico delle favole di animali.
Questa è la prima mostra temporanea della Casa di Goethe che sviluppi oltre gli spazi abituali: nella stanza di Goethe i visitatori possono infatti ammirare gli originali dei disegni romani di Tischbein, nella grande stanza d’angolo – che era l’atelier di Tischbein - l’autoritratto del pittore al cavalletto e i suoi lavori dedicati al mondo degli animali. Infine nella mostra permanente su Goethe a Roma sono stati inseriti anche alcuni originali appartenenti alla collezione della Casa di Goethe. Tra questi l’olio “Compianto per l’asino morto”: il quadro, acquistato da una collezione privata nel 1997, è un’immagine concepita per la così detta Eselsgeschichte [Storia di un asino] ed è uno dei tipici progetti di immagine e scrittura, concepito da Tischbein intorno al 1790 e per il quale realizzò inoltre numerosi disegni e gouache. Alcuni fogli di questa serie si trovano anche tra le nuove acquisizioni di Weimar.
I visitatori posso ammirare anche un disegno acquerellato di grande formato di tema analogo a quello del celebre dipinto “La forza dell’uomo”, del quale esistono numerose versioni. Nel disegno sono raffigurati due guerrieri a cavallo, identificati da Peter Reindl con Castore e Polluce in partenza per la battaglia con le amazzoni. Anche in questo disegno, come nelle altre versioni, sono evidenti le tracce degli studi di mitologia nordica dell’artista, della sua ammirazione per i patetici uomini muscolosi di Johann Heinrich Füssli e del lavoro di copiatura di teste e torsi antichi realizzato a Roma.
L’acquerello che raffigura una prigioniera di colore e alcuni uomini su una nave di fronte al Vesuvio, proviene dalla stessa serie battuta all’asta da Christie´s. Il foglio è stato acquistato nel 2004 da un antiquario romano. Un disegno simile, conservato a Weimar, è menzionato in una lettera di Tischbein a Goethe, scritta da Napoli il 21 luglio 1787.
Infine la Casa di Goethe espone anche il disegno originale “Due uomini su un sofà”. Questo, una vera e propria “istantanea” della vita romana di Goethe, mostra due uomini buttati allegramente su un divano ed è stato acquistato da una collezione privata nell’anno dell’inaugurazione del museo. Come gli altri disegni romani, anche questo restituisce l’impressione della leggerezza e rilassatezza della vita degli artisti al Corso; evidentemente nell’appartamento regnavano un’allegria e un’euforia fuori del comune. Più di trent’anni più tardi il poeta scrive all’amico: «Se Lei mai ci visitasse, gioirebbe certamente nel vedere che ho raccolto ogni Suo tratto di penna e serbato con cura tutti gli scherzi romani….»
18
settembre 2006
Johann Heinrich Wilhelm Tischbein – Il pittore poeta
Dal 18 settembre al 19 novembre 2006
arte antica
Location
CASA DI GOETHE
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Vernissage
18 Settembre 2006, ore 19.30
Autore