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John Ratner – La teoria della Terra cava
Frutto di quarant’anni di studi di John Ratner sull’affascinante mistero della Terra cava, questa mostra costituisce il primo tributo artistico a questa antica ma poco nota teoria, formulata nell’Inghilterra del XVII secolo e fiorita sino ai nostri giorni in diverse recenti monografie.
Comunicato stampa
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Pittore colto e soave, nonché competente naturopata ed omeopata, John Ratner è un uomo d’altri tempi, ideale discepolo dei fisiologi presocratici ed allievo degli artisti-scienziati del Rinascimento. La sua pittura, gioiosamente estranea alle mode del momento, insegue il sogno e cerca la verità, perché l’arte – secondo una linea che da Leonardo arriva a Paul Cézanne – è per lui strumento privilegiato per conoscere il mondo e per comprenderne i meccanismi. Il suo studio, stracolmo di piccoli tesori come la bottega dello Squarcione o l’antico museo di Ferrante Imperato, è una camera delle meraviglie dove si affollano dipinti finiti e non finiti insieme a reliquie esotiche e alambicchi, libri antichi e moderni, insetti essiccati e mappe stellari.
Nella Roma della “dolce vita” Ratner incontrava Lucrezio, imparava ad amare i suoi versi venuti da un mondo lontano e iniziava a tradurre in pittura quella filosofia di vita capace di porre attenzione a ciò che è piccolo. Da quel momento le capitali classiche del latino arcaico e solenne del De rerum natura non hanno mai smesso di stagliarsi sul fondo scuro dei suoi quadri e sui bordi delle loro cornici. Fitte griglie di lettere d’oro che ingabbiano la composizione e illuminano il riguardante sul concetto epicureo di materia contrapposto a quello di vuoto: «che poi tutto l’insieme delle cose possa porsi da sé stesso un limite lo vieta la natura, la quale costringe la materia a essere limitata dal vuoto e quanto è vuoto a essere limitato dalla materia, sì che con la loro alternanza rende infinito il tutto» (De rerum natura, libro I).
Frutto di quarant’anni di studi di John sull’affascinante mistero della Terra cava, questa mostra costituisce il primo tributo artistico a questa antica ma poco nota teoria, formulata nell’Inghilterra del XVII secolo e fiorita sino ai nostri giorni in diverse recenti monografie. Nel corso del Seicento, infatti, si sedimentarono negli studi ufficiali alcune dottrine scientifiche e pseudoscientifiche che, in modo più o meno sotterraneo, sono perdurate ben oltre il Secolo dei Lumi.
Discepolo ideale dell’ingegnoso Sir Halley e dell’impavido Rear Admiral Byrd, John Ratner ha raccolto doviziosamente l’eredità dimenticata di quei primi teorici della Terra cava, rendendo intuitivamente comprensibile il loro insegnamento esoterico attraverso il linguaggio universale della pittura. Le sofisticate immagini poetiche dei suoi dipinti, tratte dai versi del De rerum natura e dal regno animale e vegetale, raccontano un altro modo di pensare agli abissi del nostro pianeta, luoghi fisici e metafisici capaci di innescare una nuova rivoluzione copernicana.
Yuri Primarosa - dal Catalogo della mostra: "Il mistero della terra cava".
Nella Roma della “dolce vita” Ratner incontrava Lucrezio, imparava ad amare i suoi versi venuti da un mondo lontano e iniziava a tradurre in pittura quella filosofia di vita capace di porre attenzione a ciò che è piccolo. Da quel momento le capitali classiche del latino arcaico e solenne del De rerum natura non hanno mai smesso di stagliarsi sul fondo scuro dei suoi quadri e sui bordi delle loro cornici. Fitte griglie di lettere d’oro che ingabbiano la composizione e illuminano il riguardante sul concetto epicureo di materia contrapposto a quello di vuoto: «che poi tutto l’insieme delle cose possa porsi da sé stesso un limite lo vieta la natura, la quale costringe la materia a essere limitata dal vuoto e quanto è vuoto a essere limitato dalla materia, sì che con la loro alternanza rende infinito il tutto» (De rerum natura, libro I).
Frutto di quarant’anni di studi di John sull’affascinante mistero della Terra cava, questa mostra costituisce il primo tributo artistico a questa antica ma poco nota teoria, formulata nell’Inghilterra del XVII secolo e fiorita sino ai nostri giorni in diverse recenti monografie. Nel corso del Seicento, infatti, si sedimentarono negli studi ufficiali alcune dottrine scientifiche e pseudoscientifiche che, in modo più o meno sotterraneo, sono perdurate ben oltre il Secolo dei Lumi.
Discepolo ideale dell’ingegnoso Sir Halley e dell’impavido Rear Admiral Byrd, John Ratner ha raccolto doviziosamente l’eredità dimenticata di quei primi teorici della Terra cava, rendendo intuitivamente comprensibile il loro insegnamento esoterico attraverso il linguaggio universale della pittura. Le sofisticate immagini poetiche dei suoi dipinti, tratte dai versi del De rerum natura e dal regno animale e vegetale, raccontano un altro modo di pensare agli abissi del nostro pianeta, luoghi fisici e metafisici capaci di innescare una nuova rivoluzione copernicana.
Yuri Primarosa - dal Catalogo della mostra: "Il mistero della terra cava".
18
dicembre 2013
John Ratner – La teoria della Terra cava
Dal 18 dicembre 2013 al 04 febbraio 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’OPERA
Roma, Via Di Monserrato, 40, (Roma)
Roma, Via Di Monserrato, 40, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 15-20
Lunedì su appuntamento
Vernissage
18 Dicembre 2013, ore 18.00
Editore
DE LUCA EDITORI D'ARTE
Autore
Curatore